Corpo libero
di Ilaria Bernardini
Feltrinelli, 2010
pp. 189
€ 14 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Incredibile, quanto le ginnaste conoscano bene il loro corpo, le sofferenze che possono infierire ai muscoli e ai tendini, pur di arrivare alla precisione di un movimento, a un esercizio perfetto. E incredibile quanto quella perfezione sia facilissima da compromettere: basta un movimento sbagliato, un tentennamento per provocare crolli dei punteggi o anche per ferire gravemente - o peggio - la ginnasta. È una realtà che richiede tanta dedizione, e lo sa bene Martina, l'io narrante del romanzo di Ilaria Bernardini, Corpo libero, uscito una decina di anni fa per Feltrinelli. Martina ha quattordici anni, una famiglia povera, che vede nel suo successo con la squadra di ginnastica artistica una possibilità di riscatto, oltre che lo sgravio da un sacco di spese. Martina è anche precisa e "noiosina", come è stata etichettata dalle compagne che più contano nella squadra: silenziosa, punta a perfezionare i suoi movimenti, pur sapendo di non essere l'elemento più brillante e di non avere né l'aspetto né il talento di Carla o di Nadia. Eppure Martina è partita con loro per le qualificazioni per le Olimpiadi, in Romania.
Un'intera settimana lontana da casa, da suoi genitori - che per telefono cercano di infonderle tanta speranza in vista della domenica, il giorno che dovrebbe portare al successo Martina, con gli esercizi a corpo libero -, un'intera settimana per sopportare le smancerie e le boutade di Carla, così esagerata e sempre sopra le righe, conscia di potersi permettere qualche infrazione, perché la coach gliele fa passare tutte. E toccherà anche assistere a Nadia e alle sue nevrosi (quante ginnaste si sono infortunate? Quante hanno perso addirittura la vita?), nonché alla sua completa devozione a Carla, che sembra invece non vedere davvero l'amica. E poi ci sono sullo sfondo le altre, chi soffre di anoressia e chi è in squadra ma non si sa bene perché, visti i suoi tanti errori. Infine, ovviamente, c'è la coach, che conosce Martina da dieci anni e che ha un modo tutto suo per motivare la squadra e tenere a bada i vizi delle ragazze, nonché per rassicurarle o spronarle prima delle gare.
Attorno, poi, ci sono gli sfidanti, che attirano l'invidia e le maledizioni della squadra italiana: le rumene, ad esempio, sono bellissime e molto forti, anche grazie alla loro stella, Petrika Ladeci, che si staglia su tutte per proporzioni, leggerezza, bravura. Verso di lei, ovviamente, si scagliano tutti gli strali di Carla, che non conosce buongusto né confini nell'odio che le rivolge. È la paura a farla parlare, certo, ed è spesso la paura ad animare reazioni e discorsi che uniscono le ginnaste, in vista di un obiettivo comune.
Più volte Martina, che è grande osservatrice di quel che fanno e dicono le altre, si concentra invece molto poco sulle proprie azioni: è come se la sua riservatezza e la paura di essere giudicata la schiacciassero a farsi testimone più che protagonista vera e propria.
Ma nella settimana di qualificazioni la tensione si fa molto più difficile da tollerare quando alla situazione già angosciante e delicata si aggiunge un mistero, che getta via tutte le certezze.
Alle prese con le pulsioni della prima adolescenza, divise tra il desiderio di non crescere e rinunciare alla propria femminilità per essere sempre giuste e perfette per gareggiare, le ragazze di cui ci parla Ilaria Bernardini alternano la perseveranza delle ginnaste professioniste al bisogno di infrazione delle regole. Ma quanto si può evadere senza correre troppi rischi? E quanto si è disposti a mettere in gioco per "fare squadra"? Il dramma, pronto dietro l'angolo, costituisce un enorme punto di svolta, che porterà a riflettere a lungo anche dopo la lettura. Se la prosa qualche volta tradisce incertezza, la narrazione è invece già matura e così Corpo libero presenta tutta la magia che hanno i romanzi di Ilaria Bernardini, ovvero la capacità di farci vivere il racconto attraverso gli occhi e le emozioni delle sue protagoniste, senza poter prendere le distanze o cautelandoci con un po' di senso critico. Siamo, ogni volta, dentro la storia, come ho avuto modo di provare anche per Faremo foresta o per il recentissimo Il ritratto, che mi ha fatto venire il desiderio di ripercorrere la produzione di Ilaria Bernardini. Corpo libero è consigliatissimo, e lo indirizzerei anche a lettori adolescenti (ma per la crudezza di alcune scene e per gli episodi di bullismo e sopraffazione psicologica lo proporrei dai quattordici/quindici anni in su).
GMGhioni
Ma nella settimana di qualificazioni la tensione si fa molto più difficile da tollerare quando alla situazione già angosciante e delicata si aggiunge un mistero, che getta via tutte le certezze.
Alle prese con le pulsioni della prima adolescenza, divise tra il desiderio di non crescere e rinunciare alla propria femminilità per essere sempre giuste e perfette per gareggiare, le ragazze di cui ci parla Ilaria Bernardini alternano la perseveranza delle ginnaste professioniste al bisogno di infrazione delle regole. Ma quanto si può evadere senza correre troppi rischi? E quanto si è disposti a mettere in gioco per "fare squadra"? Il dramma, pronto dietro l'angolo, costituisce un enorme punto di svolta, che porterà a riflettere a lungo anche dopo la lettura. Se la prosa qualche volta tradisce incertezza, la narrazione è invece già matura e così Corpo libero presenta tutta la magia che hanno i romanzi di Ilaria Bernardini, ovvero la capacità di farci vivere il racconto attraverso gli occhi e le emozioni delle sue protagoniste, senza poter prendere le distanze o cautelandoci con un po' di senso critico. Siamo, ogni volta, dentro la storia, come ho avuto modo di provare anche per Faremo foresta o per il recentissimo Il ritratto, che mi ha fatto venire il desiderio di ripercorrere la produzione di Ilaria Bernardini. Corpo libero è consigliatissimo, e lo indirizzerei anche a lettori adolescenti (ma per la crudezza di alcune scene e per gli episodi di bullismo e sopraffazione psicologica lo proporrei dai quattordici/quindici anni in su).
GMGhioni