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#CriticaLibera - Libri curiosi per lettori curiosi

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La vita, le abitudini e i vizi degli scrittori vi attirano tanto quanto l'officina editoriale? Allora non perdetevi i consigli qui sotto, dedicati a libri che sanno raccontare aspetti curiosi del mondo del libro. Lo scorso anno ero rimasta particolarmente coinvolta da Risvolti di copertina di Cristina Taglietti (che avevo recensito qui), ma nella mia libreria, vicino a questo libro ce ne sono altri di cui vorrei parlarvi. 


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Uscito nel 2015 per Einaudi, Centolettori è un titolo imperdibile per chi voglia scoprire nuovi libri da leggere affidandosi alle parole dei grandi collaboratori della casa editrice Einaudi. In questo volume sono raccolte ben 194 schede di lettura scritte tra il 1941 e il 1991 dai grandi nomi che hanno lavorato all'Einaudi, come ad esempio Calvino, Ginzburg, Vittorini, Fruttero e Lucentini, Argan, Contini, Ripellino, Segre, nonché dai "padri fondatori", ovvero Pavese, Bobbio e Mila. 
Al giorno d'oggi è facile riconoscere in alcuni titoli il capolavoro, ma all'epoca, ovvero quando quel manoscritto era semplicemente un romanzo da decidere se trasformare o meno in una pubblicazione, tutto era ancora da scrivere, tra rischi, delusioni, colpi di scena che hanno ribaltato le sorti. 
Centolettori non è chiaramente un libro da leggere dall'inizio alla fine, ma con le sue 468 pagine costituisce un patrimonio di consigli, di curiosità, da sfogliare quando si è in cerca di entrare davvero nel mondo dell'Einaudi e di scoprire più da vicino cinquant'anni di lavoro e di grandi scommesse.



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Passiamo allo sfiziosissimo librino di Mason Currey, Rituali quotidiani, che in Italia è stato edito da Vallardi nel 2016. Oltre centocinquanta artisti, letterati e non, vengono raccontati attraverso i loro vizi creativi: non vi siete mai chiesti come, dove e quando Orwell ha scritto 1984? O se Calvino fosse uno scrittore diurno o notturno? Le vostre domande possono finalmente trovare risposta e grande soddisfazione nello sfogliare compulsivamente questa "bibbia" dei rituali, più o meno razionali, degli artisti.
Altra cosa appagante: molto spesso, sono gli artisti stessi, attraverso le loro parole, a raccontarsi, perché Currey ricorre a stralci di interviste, a pagine autobiografiche, a confessioni pubbliche o private dei singoli autori. Ecco, ad esempio, le parole di Hemingway: 
"Quando lavoro su un libro o su un racconto, scrivo tutte le mattine, se possibile non appena sorge il sole. A quell'ora non ti disturba nessuno ed è sempre fresco o freddo, così puoi metterti al lavoro e scaldarti scrivendo. Leggi quello che hai scritto e siccome hai l'abitudine di smettere di scrivere quando sai già cosa viene dopo, riprendi da lì. Scrivi finché non arrivi un'altra volta in un punto da cui potresti proseguire, ma ti fermi lì, provi a sopravvivere fino al giorno dopo e quindi attacchi di nuovo. Se cominci alle sei del mattino, puoi tirare fino a mezzogiorno o anche smettere prima. Quando ti fermi ti senti svuotato e allo stesso tempo ti rendi conto che ti stai riempiendo di nuovo, come quando hai fatto l'amore con qualcuno che ami. Non c'è niente che può ferirti e non può succederti niente, e intendo davvero niente, finché non ricominci, il giorno dopo, e rifai la stessa cosa. È l'attesa del giorno dopo che è dura da sopportare. (pp. 67-68)

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Il terzo libro che vorrei segnalarvi risale al 2017 (erano forse gli anni in cui andavo più a caccia di questo tipo di letture, affamata di curiosità editoriali) e s'intitola Lei non sa chi sono io (Bompiani). Mauro Baudino, noto giornalista e autore, percorre un'altra curiosa via di ricerca: quella degli pseudonimi. Perché così tanti scrittori hanno deciso di cambiare nome, e soprattutto come hanno scelto l'altro? 
Passando da casi più noti, come quello di Umberto Saba, ad altri più singolari, come quello di Teofilo Folengo, Baudino ci racconta in 10 ricognizioni queste incredibili storie di cambiamento, motivate dalle esigenze più disparate (dalla volontà di non offendere all'amore, dal marketing a questioni economiche,...). 
Nel libro sentirete parlare di: Roman Gary, Carlo Collodi, Alberto Moravia, Joseph Conrad, Teofilo Folengo, Umberto Saba, Fernando Pessoa, Pablo Neruda, Voltaire, fino al caso emblematico di Elena Ferrante. 




GMGhioni