Tracce dal silenzio
di Lorenza Ghinelli
Marsilio, 2019
pp. 332
€ 14 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)
Sono soprattutto le sensazioni uditive a dominare in Tracce dal silenzio, l'ultimo romanzo di Lorenza Ghinelli, uscito il novembre scorso per Marsilio. La sua piccola protagonista, Nina, è avvolta nel silenzio ogni volta che toglie il suo audioprocessore: dopo quel tragico incidente in strada, la sua vita è cambiata per sempre, e anche quella della sua famiglia che, a distanza di un anno e di un trasloco, non ha ancora trovato un equilibrio. La madre, Sara, e il padre, Marco, fingono un'apparente normalità, ma è palese che la donna non sia ancora riuscita a perdonare il marito per quella leggerezza che è costato tanto a Nina. E il fratello sedicenne, Alfredo, prova grande affetto per la bambina e vuole sempre proteggerla, benché non lo voglia dimostrare, perché si trova pur sempre nel pieno dell'adolescenza.
Ma Nina si è quasi adattata: con i suoi dieci anni, è vitale e curiosa, e proprio per questo vuole conoscere meglio Rebecca, la vicina anziana che vive in una casa decadente, insieme ai suoi animali. La donna è affabile e disponibile a insegnare alla piccola Nina i segreti delle ricette, o a mostrarle i suoi conigli e a farla giocare con il vecchio cane Furia, e non ci vuole tanto perché Nina si abitui all'ambiente e a quella singolare nonna adottiva, fino a fidarsi a confidarle un segreto. Da qualche notte, dopo che lei ha già tolto l'apparecchio acustico, avverte una musica, qualcosa che la porta a scendere di sotto e ad affacciarsi fuori. Con sgomento, la bambina ha scoperto che ogni volta il suo citofono è acceso e le mostra quel che sta accadendo in strada. Poche immagini, ma sufficienti a instillare in lei inquietudine.
Dapprima Nina pensa che sia la sua testa a fare i capricci o a giocare ancora qualche strana fase di adattamento alla sordità, ma il turbamento diventa paura quando scopre che alla stessa ora notturna in cui viene "chiamata" dal sonno, nel parco lì vicino accadono terribili omicidi.
La linea del mistero, certamente piena di suspense, viene però stemperata da Lorenza Ghinelli nella prima parte del romanzo, più incentrata sulla conoscenza dei personaggi e sulle relazioni familiari. Poi, quando noi lettori ci siamo ambientati e crediamo quasi che non ci sia "niente di strano", ecco che le visioni uditive di Nina ci sconvolgono e aumentano la tensione, in un crescendo, via via che il cerchio si stringe.
Qualche lettore si chiederà senz'altro se la bambina abbia capacità paranormali, qualcun altro invece cercherà fin da subito spiegazioni razionali, i più abituati al giallo cercheranno indizi e prove che portino all'assassino. Perché l'assassino c'è, ma Lorenza Ghinelli ha in serbo per noi una sorpresa che si rivelerà solo nelle ultimissime pagine del romanzo.
Ecco, dunque, siamo davanti a un romanzo in cui il mistero affonda nelle pieghe del passato, e per farlo riemergere ci vogliono coraggio e anche un po' di sconsideratezza.
GMGhioni
Qualche lettore si chiederà senz'altro se la bambina abbia capacità paranormali, qualcun altro invece cercherà fin da subito spiegazioni razionali, i più abituati al giallo cercheranno indizi e prove che portino all'assassino. Perché l'assassino c'è, ma Lorenza Ghinelli ha in serbo per noi una sorpresa che si rivelerà solo nelle ultimissime pagine del romanzo.
Ecco, dunque, siamo davanti a un romanzo in cui il mistero affonda nelle pieghe del passato, e per farlo riemergere ci vogliono coraggio e anche un po' di sconsideratezza.
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