Questa e tutte le foto presenti nell'articolo sono di ©Elena Ghioni |
Buongiorno lettori e buon 1° maggio!
Si sta aprendo un mese nuovo, che speriamo che possa riportarci speranza.
In questo periodo in cui abbiamo sognato maggiore libertà, natura, passeggiate in mezzo alla primavera, abbiamo pensato di consigliarvi letture all'aria aperta.
Buona lettura,
La redazione
***
Alessandra consiglia:
"Cedi la strada agli alberi" di Franco Arminio (Chiarelettere)
Perché: è la riscoperta della semplicità come forma suprema di rinascita. Scenari mozzafiato elogiati in brevi e repentine frasi. Azioni un tempo meccaniche o banali come portare fuori il cane acquisiscono oggi un nuovo senso, meno scontato, più desiderato e quasi atteso. Cedi la strada agli alberi è la raccolta delle migliori poesie di Franco Arminio, poesie di amore e di terra. Oggi più che mai sentiamo tutti la necessità di dare e ricevere più amore e di rispettare la terra. Ma ancor più oggi abbiamo tutti bisogno di poesia come atto rivoluzionario di bellezza per combattere civilmente contro le brutture contemporanee.
A chi: pensa di non essere portato per la poesia, perché avrà modo di scoprire un mondo di versi contemporanei, semplici e al contempo portatori di aria frizzante nelle proprie quattro mura domestiche. A chi è annoiato, stanco e triste perché troverà un biglietto andata/ritorno in un mondo migliore, quello della natura, della terra e dell'amore. A chi necessita di un'iniezione di semplicità e di una boccata d'aria fresca, sebbene solo immaginaria.
Cecilia consiglia:
"Mindspace. La costruzione dello spazio immaginario" di Claudio Catalano (Meltemi)
Perché: perché (salvo rare e giustificate eccezioni) gli orizzonti di tutti, negli ultimi due mesi, sono stati necessariamente limitati alla dimenensione domestica, e proprio per questo le nostre menti hanno viaggiato nello spazio e nel tempo alla ricerca di ricordi, sogni, prospettive: il Covid 19, sebbene in modo drammatico e antitetico, ha agito con una potenza pari a quella delle grandi rivoluzioni tecnologiche che negli ultimi centocinquantanni hanno portato gli esseri umani a mutare la percezione dello spazio circostante, e la sfida che attualmente ci aspetta sarà proprio quella di riuscire a figurarsi una vita possibile al netto di una dimensione "aperta" che non sarà più quella di prima.
A chi: a chi ha ben compreso che la fine del lockdown più radicale non coinciderà, per ovvi motivi, con un ritorno allo status quo precedente l'inizio della pandemia, e sente il bisogno di confrontarsi con gli eventi che già dalla metà dell'Ottocento hanno portato gli esseri umani a vivere in modo necessariamente nuovo sia lo spazio "fisico" che lo spazio "mentale"; a chi, consapevole di come sia possibile spaziare in lungo e in largo con la fantasia, ne ha avuto eclatante conferma durante la quarantena e non ha certo intenzione di smettere; a chi vive con ansia l'eccesso di immaginazione e ancora non ha capito come le chiavi per uscire da ogni prigione siano proprio nelle mani di quest'ultima.
Cecilia consiglia anche:
"Il giro del mondo in 80 alberi" di Jonathan Drori (L'Ippocampo)
Perché: perché durante la quarantena per molti di noi l'ambiente più importante e vissuto della casa è diventato improvvisamente il balcone, vera oasi in cui sostare e magari praticare un giardinaggio più che mai terapeutico (oltre che sbirciare i dintorni e suonare e cantare all'occorrenza): tra piante grasse, sempreverdi e fiori in vaso mancano però all'appello gli alberi, i polmoni del nostro pianeta, e questo meraviglioso volume illustrato è la lettura migliore per rendere omaggio a una risorsa inestimabile, da conoscere e rispettare esattamente come se si trattasse di un congiunto o di un affetto stabile (anche perché, non a caso, l'autore li presenta così come avrebbe fatto con un parente o un amico).
A chi: a chi già di suo ama abbracciare i tronchi per ricaricarsi di energia e sostare sotto le fronde per leggere pagine su pagine, indulgere in pic nic bucolici o concedersi pisolini ristoratori; a chi fino a questo momento aveva sempre sottovalutato i benefici di una passeggiata in un bosco, in campagna ma anche nel più prossimo parco cittadino; a chi vorrà uscire finalmente di casa con la nuova consapevolezza di quanto sia prezioso il patrimonio verde del nostro pianeta e non vorrà più ignorare nessun dettaglio delle principali specie arboree che lo popolano.
Debora consiglia:
"Paradiso e inferno" di Jón Kalman Stefánsson (Iperborea)
Perché: questa avventura iniziativa, nelle terre selvagge d'Islanda, è un viaggio, reale e metaforico. Oggi più che mai abbiamo bisogno di immaginare grandi spazi aperti, la natura incontaminata, il contatto umano e, come in questo romanzo bellissimo, il potere salvifico delle parole. Paradiso e inferno ci racconta di un'amicizia assoluta, dello smarrimento, di un pellegrinaggio alla ricerca di sé stessi.
A chi: non teme il freddo, a chi crede nel potere delle parole, a chi non ha paura di confrontarsi con il dolore di un'anima persa. A chi sente ogni odore e immagine scaturire dalla pagina. A chi avverte il richiamo del nord selvaggio.
A chi: non teme il freddo, a chi crede nel potere delle parole, a chi non ha paura di confrontarsi con il dolore di un'anima persa. A chi sente ogni odore e immagine scaturire dalla pagina. A chi avverte il richiamo del nord selvaggio.
Giulia consiglia:
"Kilmeny del frutteto" di Lucy M. Montgomery (Caravaggio)
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Perché: per perdersi in una storia d’amore che sembra uscire da un quadro di William Waterhouse. Eric Marshall, giovane laureato, arriva sull’isola del Principe Edoardo per diventare maestro di scuola. Lì conosce Kilmeny, splendida fanciulla che supplisce alla mancanza di voce con il suono ammaliante del violino che porta sempre con sé. L’amore fiorisce immediato e spontaneo e, a farla da padrone, è lo splendore del giardino dove i due giovani si incontrano. Chiocchiolii d’acqua, profumo di lillà e mughetti, stormire di fronde, fresca ombra dove baluginano i raggi del sole e i numerosi rimandi poetici ad autori quali Alfred Tennyson e William Wordsworth immergono in un luogo che sembra quasi la terra degli elfi, dove il tempo passa diversamente e una sola mezz’ora può corrispondere a sette anni.
A chi: a chi non aspetta altro che potersi regalare delle passeggiate nella natura. Tra le pagine dell'autrice di "Anna dai capelli rossi" ci si potrà sentire all'aperto e in mezzo a una natura incontaminata, ma gentile. Da leggersi correlato all'ascolto della ballata medievale che ha dato origine al personaggio di Kilmeny.
Gloria consiglia:
"La manutenzione dei sensi" di Franco Faggiani (Fazi)
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Leggi l'intervista al Salone del Libro
Leggi la cronaca dell'incontro a scuola con Faggiani
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Perché: in questi giorni il nostro bisogno di aria aperta ci ha portati senz'altro qualche volta a sognare vallate e prati senza confini. Il romanzo di Franco Faggiani ci porta in montagna, lontano dalla folla cittadina dove abitava il protagonista Leonardo: giornalista cinquantenne, che sta attraversando un periodo difficilissimo dopo la morte della moglie, si trova a ricominciare daccapo. Anche sua figlia è lontana e la solitudine pare l'unica strada per recuperare sé stesso. O forse no... Infatti, oltre a scoprire la bellezza della fatica e della genuinità della montagna, Leonardo ha la grande opportunità di ricostruirsi una famiglia putativa, in quella realtà in cui anche i rapporti sociali e le amicizie si basano sul darsi una mano e sulla spontaneità. Ecco dunque che nasce, quasi senza nemmeno pensarci, un'amicizia inattesa con Martino, un ragazzino a tratti geniale, chiuso però nel suo mondo per via della Sindrome di Asperger.
A chi: chi ama la montagna troverà in queste pagine la bellezza impervia delle Alpi e la potrà assaporare con l'autore e i suoi personaggi; e chi ama le storie di rinascita, ecco che qui troverà un ottimo esempio di come si possa ricominciare a vivere, e di come certe amicizie possano essere arricchenti.
"Kilmeny del frutteto" di Lucy M. Montgomery (Caravaggio)
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Perché: per perdersi in una storia d’amore che sembra uscire da un quadro di William Waterhouse. Eric Marshall, giovane laureato, arriva sull’isola del Principe Edoardo per diventare maestro di scuola. Lì conosce Kilmeny, splendida fanciulla che supplisce alla mancanza di voce con il suono ammaliante del violino che porta sempre con sé. L’amore fiorisce immediato e spontaneo e, a farla da padrone, è lo splendore del giardino dove i due giovani si incontrano. Chiocchiolii d’acqua, profumo di lillà e mughetti, stormire di fronde, fresca ombra dove baluginano i raggi del sole e i numerosi rimandi poetici ad autori quali Alfred Tennyson e William Wordsworth immergono in un luogo che sembra quasi la terra degli elfi, dove il tempo passa diversamente e una sola mezz’ora può corrispondere a sette anni.
A chi: a chi non aspetta altro che potersi regalare delle passeggiate nella natura. Tra le pagine dell'autrice di "Anna dai capelli rossi" ci si potrà sentire all'aperto e in mezzo a una natura incontaminata, ma gentile. Da leggersi correlato all'ascolto della ballata medievale che ha dato origine al personaggio di Kilmeny.
Gloria consiglia:
"La manutenzione dei sensi" di Franco Faggiani (Fazi)
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Perché: in questi giorni il nostro bisogno di aria aperta ci ha portati senz'altro qualche volta a sognare vallate e prati senza confini. Il romanzo di Franco Faggiani ci porta in montagna, lontano dalla folla cittadina dove abitava il protagonista Leonardo: giornalista cinquantenne, che sta attraversando un periodo difficilissimo dopo la morte della moglie, si trova a ricominciare daccapo. Anche sua figlia è lontana e la solitudine pare l'unica strada per recuperare sé stesso. O forse no... Infatti, oltre a scoprire la bellezza della fatica e della genuinità della montagna, Leonardo ha la grande opportunità di ricostruirsi una famiglia putativa, in quella realtà in cui anche i rapporti sociali e le amicizie si basano sul darsi una mano e sulla spontaneità. Ecco dunque che nasce, quasi senza nemmeno pensarci, un'amicizia inattesa con Martino, un ragazzino a tratti geniale, chiuso però nel suo mondo per via della Sindrome di Asperger.
A chi: chi ama la montagna troverà in queste pagine la bellezza impervia delle Alpi e la potrà assaporare con l'autore e i suoi personaggi; e chi ama le storie di rinascita, ecco che qui troverà un ottimo esempio di come si possa ricominciare a vivere, e di come certe amicizie possano essere arricchenti.
Sabrina consiglia:
"Il passo del vento" di Mauro Corona e Matteo Righetto (Mondadori)
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Perché: In questi due mesi abbiamo sperimentato, tutti, una sensazione nuova, mai provata nelle nostre vite: l'impossibilità di uscire di casa, il senso di una costrizione, anche la paura di ciò che all'esterno poteva attaccarci, come un nemico. Abbiamo viaggiato con i libri, abbiamo respirato tra le pagine. Da lunedì qualche timida apertura ci riporterà nel mondo. Per poter, però, perdersi nella magnificenza delle montagne, per riempirsi i polmoni d'aria frizzante e gli occhi di un azzurro nitido è ancora troppo presto (salvo per i fortunati che vi abitano). E allora ripartiamo tra le pagine, in attesa di preparare lo zaino e gli scarponi. Il libro, scritto a due mani da Corona, conosciutissimo scrittore e alpinista, ormai anche personaggio tv, e Righetto, autore di romanzi e pièce teatrali, grande amante delle vette alpine, è una raccolta di pensieri e sensazioni fissate dal collante della memoria. In un'alternanza di voci che sembra riecheggiare i discorsi di due amici che stanno percorrendo, a passi lenti e misurati, un sentiero alpino verso la vetta.
A chi: consigliato a tutti coloro che non vedono l'ora di poter mettere nello zaino due panini, una maglietta di ricambio, una felpa, un k-way (perché in montagna non si sa mai...) e una borraccia e mettersi in cammino nel bosco, sulla roccia, intorno a un lago alpino. Per camminare nel silenzio rotto soltanto dai rumori della montagna, delle fronde, dei piccoli animali che vi osservano guardinghi e ben nascosti. Là dove il distanziamento sociale non è una novità ed è un'esperienza naturale, e anzi cercata e assaporata.
"Il passo del vento" di Mauro Corona e Matteo Righetto (Mondadori)
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Perché: In questi due mesi abbiamo sperimentato, tutti, una sensazione nuova, mai provata nelle nostre vite: l'impossibilità di uscire di casa, il senso di una costrizione, anche la paura di ciò che all'esterno poteva attaccarci, come un nemico. Abbiamo viaggiato con i libri, abbiamo respirato tra le pagine. Da lunedì qualche timida apertura ci riporterà nel mondo. Per poter, però, perdersi nella magnificenza delle montagne, per riempirsi i polmoni d'aria frizzante e gli occhi di un azzurro nitido è ancora troppo presto (salvo per i fortunati che vi abitano). E allora ripartiamo tra le pagine, in attesa di preparare lo zaino e gli scarponi. Il libro, scritto a due mani da Corona, conosciutissimo scrittore e alpinista, ormai anche personaggio tv, e Righetto, autore di romanzi e pièce teatrali, grande amante delle vette alpine, è una raccolta di pensieri e sensazioni fissate dal collante della memoria. In un'alternanza di voci che sembra riecheggiare i discorsi di due amici che stanno percorrendo, a passi lenti e misurati, un sentiero alpino verso la vetta.
A chi: consigliato a tutti coloro che non vedono l'ora di poter mettere nello zaino due panini, una maglietta di ricambio, una felpa, un k-way (perché in montagna non si sa mai...) e una borraccia e mettersi in cammino nel bosco, sulla roccia, intorno a un lago alpino. Per camminare nel silenzio rotto soltanto dai rumori della montagna, delle fronde, dei piccoli animali che vi osservano guardinghi e ben nascosti. Là dove il distanziamento sociale non è una novità ed è un'esperienza naturale, e anzi cercata e assaporata.
Stefano consiglia:
"Ossola bella e buona" di Livia Olivelli e Alberto Paleari (Monterosa ed.)
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Perché: siamo (quasi) tutti chiusi in casa o comunque limitati negli spostamenti, senza che vi sia al momento un limite temporale a questo isolamento scomodo e talvolta addirittura drammatico. Visto che ci è consentito evadere almeno con il pensiero, questo è un libro perfettamente adatto allo scopo. Non solo percorsi guidati lungo sentieri e verso le vette, ma soprattutto pagine dedicate alla storia, all'arte, alla cultura e alle tradizioni di questa valle meravigliosa, definita già dall'Ottocento "il giardino delle alpi". Insomma, un angolo di mondo dalla bellezza impareggiabile.
Per chi: ma per tutti, che domande.
"Ossola bella e buona" di Livia Olivelli e Alberto Paleari (Monterosa ed.)
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Perché: siamo (quasi) tutti chiusi in casa o comunque limitati negli spostamenti, senza che vi sia al momento un limite temporale a questo isolamento scomodo e talvolta addirittura drammatico. Visto che ci è consentito evadere almeno con il pensiero, questo è un libro perfettamente adatto allo scopo. Non solo percorsi guidati lungo sentieri e verso le vette, ma soprattutto pagine dedicate alla storia, all'arte, alla cultura e alle tradizioni di questa valle meravigliosa, definita già dall'Ottocento "il giardino delle alpi". Insomma, un angolo di mondo dalla bellezza impareggiabile.
Per chi: ma per tutti, che domande.