Storia di un gatto bibliotecario
di Daniele Palmieri
Salani, 2019
pp. 409
€ 14,90 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)
I gatti sono affascinanti per i loro movimenti, ma non solo: anche per la loro capacità di essere degli ottimi narratori. Non sono impazzita, semplicemente ho letto Storia di un gatto bibliotecario, uscito lo scorso anno per Salani, opera di un giovanissimo autore come Daniele Palmieri. L'autore, che già aveva dato voce a un felino in Diario di un cinico gatto, è tornato con una storia piacevole e divertente, davvero in grado di rilassare, con un briciolo di ironia e di mistero.
Nelle prime pagine facciamo la conoscenza di quello che sarà poi chiamato Jorge Luis (al momento lui non lo sa ancora), un "gatto delle sabbie" che odia la polvere, eppure vive all'interno di una piramide. Il piccolo felino è però costretto a cambiare totalmente vita, quando un tombarolo lo rapisce e lo porta in Italia; dopo qualche tempo di detenzione, il protagonista riesce a liberarsi e, fuggendo avventurosamente, si ritrova a cercare riparo in un posto strano, pieno di scaffali lunghissimi coperti di strani oggetti rettangolari. Insomma, Jorge Luis si ritrova in una biblioteca, con umani ai tavoli che sfogliano questi oggetti pieni di strane formiche, di cui lui non capisce proprio il significato né l'utilità.
È una gattina molto intelligente, Iside, a raccontargli che quelli sono libri e che lui si trova in una biblioteca. E soprattutto Iside presenta Jorge Luis al "suo umano", il direttore della biblioteca, Alessandro, che da subito si prende cura di questo strano gattino, tollerando le sue marachelle e insegnandogli a comportarsi come si deve. Non ci vuole molto perché Jorge Luis si ambienti e capisca che gli esseri umani sono proprio strani, ognuno con il suo carattere e le sue fissazioni: la biblioteca è un incredibile campionario di fissazioni! C'è un anziano burbero che viene subito di prima mattina, pur di non restare da solo a casa; e guai a rubargli il posto! C'è un mezzo matto che accumula ogni giorno tantissimi volumi e scrive febbrilmente (ma cosa? E perché?). Per non parlare dei ragazzi che vengono a studiare, e tra di loro c'è un sentimento ancora da lasciar sbocciare,...
Insomma, Jorge Luis non si annoia di certo, anche perché oltre a fare il guardiano della biblioteca, vuole imparare a leggere, e non solo l'alfabeto degli umani. Infatti, con un passaggio segreto si può raggiungere anche una biblioteca dei gatti, dove vengono custodite gelosamente le memorie dei gatti bibliotecari. Iside inizia Jorge Luis con particolare attenzione, mentre l'autore sciorina titoli e nomi di autori felini che fanno letteralmente il "verso" a tanti noti capolavori e scrittori umani!
Ma la svolta è dietro l'angolo: l'apparente serenità che occupa circa un terzo del libro viene infranta da un dramma, che cambia drammaticamente la visione di Jorge Luis. È il momento di fare luce su un mistero, ed è qui che le pagine del romanzo si movimentano, lasciando quell'atmosfera ovattata, sorniona, per poi portare noi lettori a seguire il flusso della narrazione sempre più serrata.
Non è certamente un romanzo impegnato, ma è proprio nell'ironia del suo disimpegno che risulta molto gradevole e adatto per evadere dal nostro presente.
GMGhioni
Non è certamente un romanzo impegnato, ma è proprio nell'ironia del suo disimpegno che risulta molto gradevole e adatto per evadere dal nostro presente.
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