Che cosa sareste disposti a fare per il potere? Alessandra Selmi racconta Papa Giulio II

Le origini del potere. La saga di Giulio II, il papa guerriero
di Alessandra Selmi
Editrice Nord, giugno 2020

pp. 384
€ 16,99 (cartaceo)
€ 4,99 (ebook)


Quanto può essere intricato il cammino che porta al potere? E, soprattutto, quanto l'ambizione può cambiare il carattere di una persona? Ne abbiamo prove lampanti leggendo Le origini del potere, il libro che apre la saga di Giulio II, esordio narrativo di Alessandra Selmi. Nelle primissime pagine scopriamo uno spaesato e giovanissimo Giuliano della Rovere, giunto a Roma per assistere alla festa di incoronazione di suo zio, salito al soglio pontificio come Sisto IV. Giuliano è vestito umilmente nel suo abito da frate, è scalzo e non si trova a suo agio nel lusso e nell'ostentazione di tanti accanto a lui. Si chiede, anzi, quale posto occupi la fede nelle vite di chi è lì a festeggiare con simili ricchezze. E si capisce bene quanto Giuliano sia fuori dal mondo, perché ci vuole molto poco tempo perché venga prima aggredito, poi lasciato esangue per la strada. È una ragazza a salvarlo, un'avvenente figura che suscita in Giuliano una passione travolgente, che va ben oltre i limiti imposti dai suoi voti: che sia il demonio tentatore? La domanda cade presto nel vuoto, o meglio viene annullata dall'abbraccio seducente della ragazza. Non si tratta di un incontro rubato, ma di un amore destinato a durare nel tempo: la donna, Lucrezia Normanni, è ricordata come la compagna di vita di Giuliano e con lui intratterrà un legame passionale da tenere nascosto il più possibile, per il bene di Della Rovere, ma anche per quello della ragazza, che sarebbe altrimenti esclusa dalla società. 
Ma al tema amoroso si intreccia fin da subito con una fittissima rete di rapporti sociali, che porta il protagonista a interrogarsi sul suo destino. L'aspirazione al potere si infila nella vita di Giuliano come un vero e proprio serpente del peccato originale: gli fruga addosso quel poco di sicurezza di sé che possedeva, inizia a sibilargli all'orecchio che potrebbe essere lui il successore di Papa Sisto IV, se solo non ci fossero altri possibili pretendenti. E quando gli altri possibili candidati, parenti di Giuliano, spariscono in situazioni decisamente misteriose e inquietanti, il protagonista inizia a essere guardato da tutti come un possibile omicida. Di quali colpe si è macchiato davvero? È una vittima della storia o è un cospiratore, artefice del proprio destino? Il cardinale Rodrigo Borgia, che fin dalle primissime pagine aveva rivolto a Giuliano sguardi colmi di risentimento e di diffidenza, si conferma infatti un nemico temibile per tutto il romanzo, in grado di far sentire sempre sotto accusa il giovane protagonista e di ordire piani pericolosissimi per togliere di mezzo un altro rivale.
Intanto, mentre il tempo corre attraversando gli ultimi trent'anni del Quattrocento con cambiamenti a dir poco vertiginosi e imprevedibili, testimoniando la bellezza ma anche i tanti controsensi intrinseci del Rinascimento, Giuliano impara a capire che cosa significhi esercitare il potere, nonché difenderlo a qualsiasi costo. I pericoli sono tanti, le congiure piovono da ogni parte e Giuliano si trova a vedere da vicino il potere della politica (non mancheranno anche i contatti con i Medici ai tempi della arcinota congiura dei Pazzi).
Questa prima vertiginosa tappa delle avventure del futuro Giulio II è stata costruita da Alessandra Selmi con attenzione all'ambientazione, ma anche e soprattutto intrecciando i grandi temi che possono conquistare un lettore di oggi: l'accoppiata rischiosissima di potere e amore (un amore proibito) a scapito della fede, che resta nettamente in ombra nel romanzo. Qualche schematismo fin troppo prevedibile (ad esempio, le scene d'amore sono talvolta ridondanti ai fini della narrazione) e l'asciuttezza di altre parti che avrebbero fatto desiderare maggiori dettagli denunciano la ricerca di equilibrio non sempre riuscita dell'esordio narrativo di Alessandra Selmi. Tuttavia, se amate i romanzi storici in cui la parte storica concede un po' di spazio all'arbitrarietà della fantasia, certamente troverete ne Le origini del potere una suspense riuscita, garantita dall'imprevedibilità degli eventi e ammorbidita dal fascino che il Rinascimento continua a esercitare su di noi.

GMGhioni