I peggiori bambini del mondo 1, 2, 3
di David Walliams
illustrazioni di Tony Ross
traduzione di Simone Barillari (1) e Angela Ragusa (2 e 3)
di David Walliams
illustrazioni di Tony Ross
traduzione di Simone Barillari (1) e Angela Ragusa (2 e 3)
L’ippocampo, 2016, 2018, 2020
pp. 270 (1) e 286 (2 e 3)
€ 18,00 (cartaceo)
Sentireste mai il bisogno, dopo la mala ventura di avere avuto a che fare con un bambino talmente cattivo e maleducato da meritarsi un attestato di eccezionalità, di conoscere un altro esemplare della stessa sciagurata categoria? Chi scrive questo commento ignora tutto circa la vostra percentuale di autolesionismo, ma a meno che la cifra non sia particolarmente elevata la risposta più ragionevole alla precedente domanda dovrebbe coincidere con una negazione senza equivoci. Perché certo, anche i bambini modello sono odiosi nella loro ostentata perfezione, ma quelli agli antipodi sanno essere ben più insopportabili e addirittura pericolosi, se è vero che riescono a mettere a serio rischio la salute fisica e mentale di chiunque li incontri. A meno che… beh, a meno che non si risponda al nome di David Walliams e non si abbia sviluppato una predilezione per i mocciosi più pestiferi del globo terraqueo al punto da renderli protagonisti di una trilogia illustrata dall’altrettanto “fanatico” Tony Ross. Perché così stanno le cose: dopo il successo della prima coppia di volumi, l’autore britannico ha voluto consacrare una nuova schiera di autentiche canaglie con I peggiori bambini del mondo 3, appena dato alle stampe da L’ippocampo.
€ 18,00 (cartaceo)
Sentireste mai il bisogno, dopo la mala ventura di avere avuto a che fare con un bambino talmente cattivo e maleducato da meritarsi un attestato di eccezionalità, di conoscere un altro esemplare della stessa sciagurata categoria? Chi scrive questo commento ignora tutto circa la vostra percentuale di autolesionismo, ma a meno che la cifra non sia particolarmente elevata la risposta più ragionevole alla precedente domanda dovrebbe coincidere con una negazione senza equivoci. Perché certo, anche i bambini modello sono odiosi nella loro ostentata perfezione, ma quelli agli antipodi sanno essere ben più insopportabili e addirittura pericolosi, se è vero che riescono a mettere a serio rischio la salute fisica e mentale di chiunque li incontri. A meno che… beh, a meno che non si risponda al nome di David Walliams e non si abbia sviluppato una predilezione per i mocciosi più pestiferi del globo terraqueo al punto da renderli protagonisti di una trilogia illustrata dall’altrettanto “fanatico” Tony Ross. Perché così stanno le cose: dopo il successo della prima coppia di volumi, l’autore britannico ha voluto consacrare una nuova schiera di autentiche canaglie con I peggiori bambini del mondo 3, appena dato alle stampe da L’ippocampo.
Bando a ogni reticenza, a ogni taboo e a ogni sfumatura del politicamente corretto: i minorenni di David Walliams sono la quintessenza della malignità e dell’abiezione. Non c’è difetto morale di cui non si avvedano o non si compiacciano, e non c’è aspetto della vita materiale e della prassi corporea che siano disposti a gestire con giudizio e moderazione. A dispetto dei nomi da filastrocca – peraltro assai eloquenti: Assunta Bisunta, Violetta Puzzetta, Sandrino Schifiltoso, Griselda Grifagna, Schizzo Scherzo, Perfido Porfirio (per citarne solo alcuni) – non li vorreste in classe con i vostri figli o nipoti, per non parlare dell’eventualità di badare loro o condividerci tempo e spazio. Sono avidi, ingordi, egoisti, bugiardi, accaparratori, boriosi, violenti, invidiosi, bulli, prepotenti, pigri, vanesi, smorfiosi, saccenti e frignoni, e quando il loro carattere non si è sviluppato in ossequio a un difetto ben preciso detengono primati rivoltanti quanto a gestione di caccole nasali, lanugini ombelicali, cerume auricolare, bava, saliva, pidocchi, forfora, piattole, verruche, escrementi, peti, rutti e sporcizia assortita. Per farla breve: dei piccoli mostri infami, luridi, maleodoranti e – ciò che è peggio – estremamente contenti di sé. Di ciascuno di loro David Walliams racconta l’infausta storiella, mostrando con gusto l’assenza puntuale di happy end e l’obbligo di redenzione, e non di rado sacrificandone le sorti a persecuzioni perenni, damnatio memoriae, scomparse e addirittura decessi!
Esagerati, assurdi, iperbolici, grotteschi e proprio per questo estremamente spassosi – non da ultimo grazie alle illustrazioni espressive di Tony Ross e a una veste grafica che non manca mai di marcare il testo laddove più opportuno – i libri di David Walliams sono un autentico cavallo di Troia per quanto riguarda le strategie educative: sottoposti all’attenzione di un qualsiasi bambino tendenzialmente maligno, c’è da scommettere che il pargolo non sarà tentato dal desiderio di una qualche forma di emulazione, a meno che non voglia fare una fine altrettanto miserabile (perché quasi nessuno, come si è detto, sopravvive alle conseguenze del proprio vizio, e quando ciò accade lo fa totalmente a sue spese). Convinto ribaltatore del mito della bella infanzia intesa come età dell’innocenza, l’autore concede catarsi su catarsi (una per racconto) anche agli adulti coinvolti nella lettura, e sembra quasi di sentirli ghignare di soddisfazione e sospirare di sollievo: proprio loro, che nella descrizione dell'autore risultano sempre così pavidi, passivi, inadeguati e ininfluenti nel ruolo di malcapitati genitori e insegnanti. Una buona idea, forse, potrebbe essere proprio quella di sfogliare questi libri (ovviamente l’intero terzetto) insieme, in famiglia, facendo conoscenza in modo graduale di cotanto abominio e concedendo quel che basta (il meno possibile) a un’indulgente simpatia nei confronti dei minuscoli diavoli con tutte le carte in regola per il riformatorio.
Cecilia Mariani
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