AA. VV.
PlayList Summer
a cura di Scuola Holden – Alessandro Mari e Ginevra Azzari
Coordinamento per Scuola Holden Francesca Zorzini
pp. 224
€ 16,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Assemblare una raccolta di racconti è un’impresa non facile poiché in casi di tal genere ci si assume la responsabilità di creare un volume composito, costituito da molteplici identità le quali devono dare l’impressione di essere le diverse sfaccettature di una stessa pietra e quindi portare in sé una convincente omogeneità e non, diversamente, risultare un’accozzaglia di differenti contributi messi insieme senza che dietro ci sia un progetto unitario, un’idea convincente che possa accompagnare il lettore con una pluralità di voci e non con una caotica confusione. Il libro che qui vi proponiamo, PlayList Summer, riesce subito a centrare questo difficile obiettivo e propone un’opera davvero molto interessante e, per più di un aspetto, innovativa.
Si tratta della seconda pubblicazione di un progetto ben più ampio, iniziato in primavera, ovvero una collana di volumi dedicati ognuno ad una stagione e contenenti brani selezionati dalle menti della Scuola Holden, realtà ormai celeberrima in Italia. In questa uscita, dedicata alla stagione estiva, come lo stesso titolo già rivela, i racconti sono stati calibrati con grazia e cura evidenti e riescono, nel loro insieme, a comporre un quadro variegato, di diversi colori. Voci differenti si sovrappongono, latitudini lontane tra loro si incrociano all’interno di queste pagine, in cui scorrono rapidi i brani dedicati, in maniera ogni volta assolutamente differente e peculiare, all’estate.
La nota introduttiva (a cura di entrambi i curatori? Di uno dei due?) è un pezzo di grande efficacia che serve ad avviare il lettore a quell’atmosfera onirica e trasognata che ben si addice alla calura estiva e che prepara bene il terreno al primo degli autori scelti per questa raccolta, Stefano Benni. Essa riesce inoltre a contestualizzare bene questa stagione estiva, facendo riferimento al periodo storico in cui questa raccolta esce. Un pezzo delicato, sensibile e sentito, davvero ben scritto. È impossibile riprodurlo interamente qui ma vale la pena leggerne almeno una parte, che, però, non rende giustizia alla bellezza dello scritto, incentrato sulla speranza, sul valore della lettura e della letteratura:
PlayList Summer, tuttavia, non è una raccolta di racconti come le altre e il pericolo che le diverse voci diano luogo ad un coro stonato è scongiurato dalla precisa curatela dell’opera e dall’idea di far seguire ad ogni brano un commento che serva ad interpretare e riflettere su quanto appena letto. Una breve riflessione, ogni volta originale e piacevole, mai freedda e distaccata e sempre emotivamente partecipe, che serva non solo a dare qualche informazione sull’autore o sulla raccolta ma anche a riflettere sul significato del testo. Proprio a tale proposito, penso, ad esempio, alle implicazioni didattiche che un’opera strutturata in tal modo potrebbe presentare, poiché alcuni racconti, corredati da questi bei commenti dei curatori, si potrebbero prestare anche ad una lettura in classe (penso al già citato Benni oppure anche a Dagerman etc), con annessa discussione, utile ad arricchire un percorso antologico con qualche racconto nuovo.
Inoltre, una nota di merito va data alla curatela grafica: il libro, che già dal titolo (e dalla copertina, giocosa e geniale allo stesso tempo) gioca con il lessico musicale, presenta una serie di simboli legati al mondo delle playlist, sia accanto ai titoli dei racconti (una piccola icona che rappresenta il tasto play), sia all’inizio dei commenti, i quali sono accompagnati dal disegno di un piccolo microfono, come a voler suggerire una voce, radiofonica, a commento di ciò che abbiamo appena letto. Infine, degna di attenzione, sempre per quanto riguarda l’ambito visivo, è anche la scelta di voler inserire, tra un racconto e l’altro delle foto a corredo dei racconti. Queste immagini hanno il merito di potenziare il riferimento all’estate, sfruttando la componente visiva, e di aggiungere un quid ulteriore, decisamente prezioso.
Queste particolarità, quindi, davvero interessanti, fanno sì che il libro sia un’opera omogenea e strutturata, e mai dispersiva. Un coro, insomma, diretto molto bene, in cui le voci si fondono, dando vita ad un’interessante e armonica polifonia.
PlayList Summer
a cura di Scuola Holden – Alessandro Mari e Ginevra Azzari
Coordinamento per Scuola Holden Francesca Zorzini
pp. 224
€ 16,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Assemblare una raccolta di racconti è un’impresa non facile poiché in casi di tal genere ci si assume la responsabilità di creare un volume composito, costituito da molteplici identità le quali devono dare l’impressione di essere le diverse sfaccettature di una stessa pietra e quindi portare in sé una convincente omogeneità e non, diversamente, risultare un’accozzaglia di differenti contributi messi insieme senza che dietro ci sia un progetto unitario, un’idea convincente che possa accompagnare il lettore con una pluralità di voci e non con una caotica confusione. Il libro che qui vi proponiamo, PlayList Summer, riesce subito a centrare questo difficile obiettivo e propone un’opera davvero molto interessante e, per più di un aspetto, innovativa.
Si tratta della seconda pubblicazione di un progetto ben più ampio, iniziato in primavera, ovvero una collana di volumi dedicati ognuno ad una stagione e contenenti brani selezionati dalle menti della Scuola Holden, realtà ormai celeberrima in Italia. In questa uscita, dedicata alla stagione estiva, come lo stesso titolo già rivela, i racconti sono stati calibrati con grazia e cura evidenti e riescono, nel loro insieme, a comporre un quadro variegato, di diversi colori. Voci differenti si sovrappongono, latitudini lontane tra loro si incrociano all’interno di queste pagine, in cui scorrono rapidi i brani dedicati, in maniera ogni volta assolutamente differente e peculiare, all’estate.
La nota introduttiva (a cura di entrambi i curatori? Di uno dei due?) è un pezzo di grande efficacia che serve ad avviare il lettore a quell’atmosfera onirica e trasognata che ben si addice alla calura estiva e che prepara bene il terreno al primo degli autori scelti per questa raccolta, Stefano Benni. Essa riesce inoltre a contestualizzare bene questa stagione estiva, facendo riferimento al periodo storico in cui questa raccolta esce. Un pezzo delicato, sensibile e sentito, davvero ben scritto. È impossibile riprodurlo interamente qui ma vale la pena leggerne almeno una parte, che, però, non rende giustizia alla bellezza dello scritto, incentrato sulla speranza, sul valore della lettura e della letteratura:
«Nel cerchio delle stagioni, all’estate tocca sempre il consueto spicchio di tre mesi. Magari può tardare o scodare qualche settimana, ma comunque non riesce mai a sottrarsi alla meccanica verde che regola anche le sue sorelle: arriva, resta, se ne va. Eppure è solo in lei che riponiamo certe speranze.»Il primo racconto, L’anno del tempo matto, tratto da Il bar sotto il mare, del 1987, è semplicemente perfetto per inaugurare una raccolta di questo tipo: gli avvenimenti, surreali e fantastici, fanno sì che il lettore entri, col sorriso e quasi senza accorgersene, in una dimensione irreale e immaginaria, pronto a leggere gli scritti successivi. Segue David Foster Wallace e la sua meticolosa introspezione, il suo stile inconfondibile, e il paesaggio cambia, una piscina pubblica americana, il sole a picco e il cemento bollente, il cloro e l’acqua, i dettagli che da un niente diventano fondamentali tessere che compongono il mosaico della vita del protagonista. Un salto e siamo con Stig Dagerman, una barca e un personaggio misterioso, un lord, di cui nulla di più si sa, alla ricerca di quello che ancora non trova, un’utopia, uno specchio d’acqua verde; una pagina dopo torniamo in Italia con Giuseppe Tomasi di Lampedusa e un miraggio di Sicilia. E così via. Banana Yoshimoto, David Sedaris, Charles Dickens, eccetera. Mondi diversi, epoche differenti: PlayList Summer riesce a cogliere attraverso diverse prospettive un’immagine, un’avventura estiva ogni volta raccontata da una voce nuova e si propone così come un libro davvero duttile, capace di proporsi per una lettura, volendo, anche intermittente ma non per questo meno profonda.
[…]
«In altre parole, sarebbe meraviglioso non solo ritrovarsi nei dodici racconti di questa playlist estiva, ma leggerli ad alta voce a qualcuno perché solo così, cantando insieme una canzone, il mondo ci fa meno paura.»
PlayList Summer, tuttavia, non è una raccolta di racconti come le altre e il pericolo che le diverse voci diano luogo ad un coro stonato è scongiurato dalla precisa curatela dell’opera e dall’idea di far seguire ad ogni brano un commento che serva ad interpretare e riflettere su quanto appena letto. Una breve riflessione, ogni volta originale e piacevole, mai freedda e distaccata e sempre emotivamente partecipe, che serva non solo a dare qualche informazione sull’autore o sulla raccolta ma anche a riflettere sul significato del testo. Proprio a tale proposito, penso, ad esempio, alle implicazioni didattiche che un’opera strutturata in tal modo potrebbe presentare, poiché alcuni racconti, corredati da questi bei commenti dei curatori, si potrebbero prestare anche ad una lettura in classe (penso al già citato Benni oppure anche a Dagerman etc), con annessa discussione, utile ad arricchire un percorso antologico con qualche racconto nuovo.
Inoltre, una nota di merito va data alla curatela grafica: il libro, che già dal titolo (e dalla copertina, giocosa e geniale allo stesso tempo) gioca con il lessico musicale, presenta una serie di simboli legati al mondo delle playlist, sia accanto ai titoli dei racconti (una piccola icona che rappresenta il tasto play), sia all’inizio dei commenti, i quali sono accompagnati dal disegno di un piccolo microfono, come a voler suggerire una voce, radiofonica, a commento di ciò che abbiamo appena letto. Infine, degna di attenzione, sempre per quanto riguarda l’ambito visivo, è anche la scelta di voler inserire, tra un racconto e l’altro delle foto a corredo dei racconti. Queste immagini hanno il merito di potenziare il riferimento all’estate, sfruttando la componente visiva, e di aggiungere un quid ulteriore, decisamente prezioso.
Queste particolarità, quindi, davvero interessanti, fanno sì che il libro sia un’opera omogenea e strutturata, e mai dispersiva. Un coro, insomma, diretto molto bene, in cui le voci si fondono, dando vita ad un’interessante e armonica polifonia.
Valentina Zinnà