100 Disegni in 100 Giorni
a cura di Jennifer Orkin Lewis
24 ORE Cultura
Cartonato olandese con segnalibro 14,8 x 21 cm
pp. 208 interamente illustrate
€ 18,90 (cartaceo)
"A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino" - Pablo Picasso
In questo particolare periodo storico, abbiamo sicuramente assistito al pullulare di iniziative motivazionali, chiamate nel gergo della comunicazione digitale “call to action” e “challenge”, volte a stimolare una partecipazione creativa e corale nel pubblico, al fine di creare una “community” di persone, che condividono valori ed interessi. Il libro di Jennifer Orkin Lewis, analogamente alle operazioni sopra descritte, propone al lettore di condividere l’esperienza del disegno, aprendo le porte dell’immaginazione su una finestra temporale di 100 giorni. Questo diario di schizzi artistici si adatta sia ad un pubblico di adulti, sia a ragazzi che vogliono cimentarsi nell’esercizio quotidiano della fantasia.
L’artista e illustratrice newyorkese fornisce spunti educativi attraverso la condivisione di una selezione di immagini del suo noto quaderno di disegni, gettando le basi per la comprensione di forme, linee e teorie del colore. Se generalmente l’uomo si trova costretto a vincere la classica “sindrome da foglio bianco”, trovando quello spunto in grado di accendere la miccia creativa, nell’anno della pandemia globale, il valore dello stimolo a creare acquista un significato profondo. Passiamo infatti dall’arte all’arte terapia, ossia un uso consapevole del disegno, che aiuta ciascun lettore a prendere le distanze dai pensieri, che bloccano il flusso dell’immagine e del benessere stesso.
30 minuti al giorno possono bastare, potrebbe dire la stessa Orkin Lewis che, grazie a questa sana abitudine, ha dato vita al proprio quaderno di creazioni artistiche.
100 illustrazioni formano un percorso simbolico, sono una meta raggiungibile, che una volta conquistata racconterà una storia, unendo il fil rouge che accomuna il primo schizzo all’ultimo del diario. Quale sarà il racconto di ciascuno? Si tratterà di una prova di talento artistico? Sarà il quaderno che si conserverà gelosamente insieme ai ricordi di una vita? O forse lo spunto per condividere momenti con altri compagni di viaggio, in pomeriggi al sole seduti intorno ad un tavolo, dopo aver passeggiato nella natura? Chissà…
All’interno del diario, attraverso suggerimenti pratici, l’artista fornisce una serie notevole di spunti, che sottilmente innescano una ginnastica della mente, l’esercizio quotidiano di interpretazione e, in certi casi, re-interpretazione del mondo circostante, con i suoi colori, forme e oggetti. Tessuti, foglie, fiori, carte e ogni elemento che si desidera aggiungere, possono diventare il complemento di un collage originale, oppure si può scegliere di sperimentare la gamma di carboncini e matite, divertendosi ad esplorare la grafite, calibrandone il peso, per modulare il gesto artistico, le sfumature d'ombra e la realizzazione di immagini dalla suggestiva resa tridimensionale.
La pratica costante del disegno è un'attività ludica dalle infinite doti, così come quella dell'annotazione di pensieri su piccoli taccuini. Numerosi sono gli artisti e scrittori rinomati per aver trascorso l'intera vita in compagnia di questi oggetti, trasferendo sulle loro pagine una parte di se stessi, che spesso è rimasta custodita al riparo dagli occhi del mondo, mentre in altri casi è divenuta "quaderno d'artista", acquisendo valore e l'unicità dell'opera a tutto tondo.
Orkin Lewis non si limita a elargire copiosi spunti legati alla natura, bensì affronta e rielabora il simbolo fotografico della digitalizzazione per antonomasia, il selfie. Disegnare il proprio auto-ritratto oggigiorno, può sembrare un gesto tanto rivoluzionario, quanto liberatorio, a dir poco trasgressivo. Immaginarsi o riflettersi specularmente, con tutta la gamma di linee e cromie, che si possono ideare.
Grazie alla pratica attiva dell’osservazione, il piccolo dettaglio può diventare il grande soggetto da disegnare, ogni ordine può essere creativamente soverchiato all’interno del reame della libera fantasia. Analogamente all'esperienza della meditazione, una “pillola” d’arte quotidiana, può tradursi nella più avvincente delle avventure intorno e dentro se stessi, per fermare un istante prezioso, affermare il proprio pensiero, sdrammatizzare ed esorcizzare il fardello del caos mentale.
L’arte può essere tutto ciò che si desidera che essa sia, partendo proprio dal piccolo, ineguagliabile, gesto di lasciare un segno... su carta.
Elena Arzani
@arzanicurates