a cura di José Manuel Matilla e Museo Nazionale del Prado
Museo del Prado/ Skira, 2020
Multilingue
Formato: 16,5 x 25,5 cm, cartonato
pp. 306, 130 immagini
€ 40,00 (cartaceo)
In occasione del bicentenario del Museo del Prado, è stata allestita una mostra dedicata all’artista spagnolo Francisco de Goya y Lucientes (Zaragoza, 1746 ‒ Bourdeaux, 1828). L’esposizione, curata dal responsabile capo della sezione disegni e stampa del Prado José Manuel Matilla, in collaborazione con Manuela Mena, esperta di Goya, ha presentato al pubblico una rassegna di oltre 300 disegni originali dell’artista, per la prima volta riuniti e provenienti da collezioni pubbliche, private, e soprattutto dal Museo stesso. Raggruppate in otto quaderni, dalla A alla H, le opere di Goya presentate all’interno della mostra “Voluntad me sobra” (ossia “non mi resta che la volontà”) rappresentano una testimonianza unica della situazione socio-culturale del tempo. I disegni, che vengono esposti solo per brevi periodi al pubblico, dato l’impatto degli agenti atmosferici sulla conservazione dell’opera su carta, si legano all’espressività dell’intera produzione pittorica dell’artista, talvolta anticipandone le tematiche.
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Il “Cuaderno C” (1814-1823) è l’unico quaderno a esserci pervenuto praticamente intatto, costituito originariamente da 133 disegni, arrivati in un album del Museo de la Trinidad e successivamente conservati all’interno del Museo del Prado sin dal 1872, conta oggi ben 120 opere, 13 delle quali sono state separate intorno al 1860.
Delle immagini mancanti, solo 5 sono note, nn. 71 e 128, attualmente presso la Hispanic Society of America; n. 88, custodita al British Museum; n. 78 presso il Museo Paul Getty e n. 11 parte di una collezione privata. Le altre otto, 14, 15, 29, 56, 66, 72, 110 e 132 sono ancora sconosciute.
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Negli anni della Guerra d’Indipendenza spagnola, che videro Spagnoli, Portoghesi, Inglesi, opposti a Napoleone, tra il 1808 e il 1814 e, successivamente, nel periodo di recessione fino al 1820, Goya elaborò il suo Quaderno “C”, che oggi si consegna al pubblico come un documento di straordinaria valenza storico-culturale, patrimonio del mondo.
L’album si chiude con immagini ispirate alla libertà, alla ragione che prevale sugli istinti ed alla giustizia, mostrando le speranze di Goya per la politica di riforma del Triennio Liberale (1820-1823).
Molte sono le analogie, riscontrabili nell’opera di Goya, con altri Maestri dell’arte presente e passata, deduzioni intriganti, che sarà possibile cogliere osservando i disegni.
Completa l’opera un saggio di José Manuel Matilla Rodríguez, tradotto in cinque lingue. Questo libro offre la grande occasione di conoscere non solo uno degli artisti più importanti del panorama artistico, ma anche di apprendere per immagini una parte di storia, spesso ammantata di mistero e speculazioni religiose.
Elena Arzani
Riproduzione delle tavole per gentile concessione della casa editrice.
Riproduzione delle tavole per gentile concessione della casa editrice.
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