Vardø. Dopo la tempesta
di Kiran Millwood Hargrave
Neri Pozza, luglio 2020
Traduzione di L. Prandino
pp. 336
€ 18 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Maren ha conosciuto le reti prima ancora di conoscere il dolore, le intemperie prima di conoscere l'amore.
Una burrasca improvvisa, dal nulla, può essere la rovina per un piccolo paese sulle coste della Norvegia: nel 1617 le donne di Vardø assistono impotenti alla scomparsa di quaranta dei loro uomini, in una tempesta spaventosa e distruttrice, degna di un prodigio. Che sia stata forse una vendetta divina? Quel che è certo è che arriveranno tempi duri, e c'è chi come Maren resta annichilita vicino alla madre, che si è chiusa in un pesante silenzio, e alla cognata incinta, Diinna. Hanno perso in pochi istanti il capofamiglia, Erik (fratello di Maren e sposo di Diinna) e Dag (promesso sposo di Maren). Recuperare i loro corpi non basta: alle donne si impone uno sforzo ulteriore, ovvero quello di conservare i cadaveri degli uomini nelle rimesse o addirittura in casa, in attesa che l'inverno ghiacciato passi e la primavera permetta di scavare tombe dove seppellire i corpi. E subito si pone un'altra questione: ora chi andrà a caccia di pesce sulle imbarcazioni rimaste? Kirsten, che ha perso il marito, non si perde d'animo: è lei a convincere le donne a uscire sul peschereccio con lei e a pescare, adottando le tecniche che - grazie a Dio! - il defunto marito le aveva insegnato. Non le importa di dover indossare i pantaloni, e di suscitare così lo sdegno del pastore e delle donne più devote: si tratta di aiutare le sue compaesane a sopravvivere!
Maren si chiede se anche le altre si sentano come lei: vincolate a quel posto, adesso più che mai. Balena o no, segni o no. Maren ha assistito alla morte di quaranta uomini. Adesso qualcosa in lei è legato a quella terra, legato come in una trappola.
Per aiutare i loro uomini, poi, a traghettare nell'aldilà, sono in tante a chiedere le rune e qualche rituale che preservi le loro anime: Diinna, di origine sàmi, è ben lieta di aiutare le donne che l'hanno accolta in paese.
Ma tutto questo l'atteggiamento intraprendente di Kirsten e delle altre donne, tanto quanto i rituali "eretici"- non sta bene al pastore, che vede strani presagi e manifestazioni del demonio in simili iniziative. Ecco perché c'è bisogno che arrivi un sovrintendente in grado di estirpare simili atti demoniaci dalle donne del paese - e a qualunque costo! Sono gli anni in cui basta poco perché si parli di stregoneria e ardano i roghi: e anche nella sperduta Vardø è in arrivo un sovrintendente, un "uomo di Dio", che vede così la sua missione:
«Non desidero altro. Liberare il mondo dalle streghe affinché possiamo vivere tutti nella pace di Dio. E se l'unico modo per farlo è con una guerra, così sia».
Con queste premesse, Absalom Cornet si prepara a recarsi a Vardø, ma prima vuole trovare moglie, come gli è stato consigliato: ecco perché a Bergen apre una vera e propria trattativa per sposare la giovane Ursula. Assistiamo al tutto dal punto di vista della ragazza, che, dopo la prima esaltazione per avere un corteggiatore, si rende conto ben presto di dover abbandonare la sua casa, la sorella amatissima, affetta da una grave patologia polmonare, il padre e la serva, a cui è legata da una profonda amicizia. Pochi giorni, e Ursula, o "Ursa", come la chiamano i familiari, vede svanire le sue illusioni: il matrimonio non è niente di ciò che lei aveva sperato, e ormai è salpata verso l'estremo nord della Norvegia, per andare a vivere in un paese dove le donne la guardano con sospetto, invidia, ritrosia, odio. Ma non tutte: Maren accetta di aiutare la sconosciuta, così elegante e delicata, ma anche così poco pronta alla vita da moglie. Ecco che tra le due si instaura una solidarietà e un'amicizia sorprendenti, ma anche molto pericolose: Ursa resta pur sempre diversa da loro, è la moglie del sovrintendente, e per molte donne del paese è una spia potenziale. Per lei, farsi accettare non sarà semplice, così come gestire in modo equilibrato il suo bisogno di stringere amicizia, pur continuando a essere una moglie leale e fintamente devota. L'arte della dissimulazione è tutta da apprendere, così come la capacità di sopportare giorno dopo giorno la prepotenza fisica e psicologica di Absalom, che pretende di indirizzare la moglie come un burattino, approfittando del suo corpo come e quando vuole.
Mentre i giorni passano e la caccia alle streghe si fa sempre più angosciante, Maren e Ursula diventano sempre di più protagoniste e punti di vista di questo romanzo sorprendente, in grado di raccontare atti di bontà tanto quanto di cattiveria senza mai indugiare in dettagli inutili. Semmai l'autrice si concede metafore e similitudini, per rendere ancor più vivide le sensazioni e le emozioni provate dai personaggi. Riesce anche così, oltre che con una narrazione serrata e con personaggi molto credibili, a costruire un romanzo storico avvincente, non scontato, che porta i lettori a immergersi in una dimensione spazio-temporale lontana ma non per questo meno palpabile.
GMGhioni
Mentre i giorni passano e la caccia alle streghe si fa sempre più angosciante, Maren e Ursula diventano sempre di più protagoniste e punti di vista di questo romanzo sorprendente, in grado di raccontare atti di bontà tanto quanto di cattiveria senza mai indugiare in dettagli inutili. Semmai l'autrice si concede metafore e similitudini, per rendere ancor più vivide le sensazioni e le emozioni provate dai personaggi. Riesce anche così, oltre che con una narrazione serrata e con personaggi molto credibili, a costruire un romanzo storico avvincente, non scontato, che porta i lettori a immergersi in una dimensione spazio-temporale lontana ma non per questo meno palpabile.
GMGhioni