"Della gentilezza e del coraggio": un manuale di gentilezza da applicare nel mondo politico e non solo


Della gentilezza e del coraggio
di Gianrico Carofiglio
Feltrinelli, 2020

pp. 128
€ 14 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Audiolibro disponibile su Audible


Parafrasando la celebre battuta di un altrettanto celebre e amatissimo film: noi non ci comportiamo con gentilezza e con coraggio perché è una cosa carina. Ci comportiamo con gentilezza e con coraggio perché siamo membri della razza umana (p. 114).
La mia passione per Gianrico Carofiglio ha radici antiche ed è nata grazie a un "incontro" casuale con La regola dell'equilibrio (Einaudi, 2014): anni fa, infatti, comprai praticamente a scatola chiusa questo libro perché avrei dovuto regalarlo in occasione del Natale imminente. Poi non ricordo il perché, ma quel pacchetto rimase a casa mia e così, passate le vacanze, lo scartai e lo lessi.
Ricordo che di lì a poco avrei dovuto sostenere l'ultimo esame del mio corso di laurea (il temibile Diritto processuale penale) e quel giallo giudiziario così ben scritto, così coinvolgente e scorrevole costituì per me il miglior ripasso della materia che avrei mai potuto fare.
Da lì mi informai sull'autore, un magistrato pugliese del quale sino ad allora avevo sentito parlare, ma al quale non avevo mai prestato la dovuta attenzione. Scoprii così che aveva esordito nella narrativa (dopo pubblicazioni tecniche nel settore giuridico) proprio con una storia avente per protagonista il malinconico avvocato Guido Guerrieri (Testimone inconsapevole, Sellerio, 2002), e così corsi a recuperare tutti i suoi racconti.
Da allora ogni volta che Carofiglio ha pubblicato qualcosa, ogni volta che è intervenuto in televisione o ha partecipato a qualche evento letterario, ho fatto in modo di poter leggere o ascoltare le sue parole, sempre così pacate ma splendidamente centrate.
Non fa eccezione Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose (Feltrinelli, 2020), un saggio breve ed agile nel quale l'autore analizza con lucidità e schiettezza le modalità attraverso le quali si possono esprimere pacatamente le proprie opinioni non solo in politica, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Attraverso 8 capitoli Carofiglio elenca e spiega con dei ragionamenti chiari, precisi e stringenti le parole e le espressioni riconducibili alla pratica della gentilezza, come pure l'arte del confronto "non violento", il giusto approccio in una discussione, il metodo della non prevaricazione dell'altro.
Il tutto parte dall'etimologia della parola giapponese ju-jutsu, la quale indica un'arte marziale (della quale anche il caro avvocato Guido Guerrieri è appassionato) e che significa "arte della cedevolezza". Però per Carofiglio cedere non vuol dire arrendersi:
La pratica della gentilezza non significa sottrarsi al confronto. Al contrario, significa accettarlo, ricondurlo a regole, renderlo un mezzo di possibile progresso e non un evento di distruzione (pp. 15-16).
Senza risparmiare critiche ai protagonisti politici del nostro Paese, l'autore smonta falsi miti e ideologie figlie di un populismo imperante quanto nocivo, perché origine della mancanza di curiosità nella popolazione, una cedevolezza non benefica come quella che nasce dal dibattito, ma da una passiva rassegnazione:
La capacità di fare buone domande - agli altri come a se stessi - è una dote fondamentale dei cittadini consapevoli, una delle caratteristiche che li distinguono dai sudditi. Tale capacità implica coraggio e gentilezza (p. 11).
Carofiglio spiega anche l'efficacia eversiva della risata, il percorso nuovo che un sorriso riesce a tracciare in un sentiero già stabilito, la curiosità che è in grado di generare sia in noi che nei nostri interlocutori, il tutto sempre all'insegna del valore della cortesia.

In un intervento online in collaborazione col teatro Piccolo di Milano Carofiglio ha espresso un bellissimo concetto: spesso la gentilezza si scontra con il coraggio, ma la paura è la premessa del coraggio, o meglio, il coraggio costituisce il buon uso della paura.

Della gentilezza e del coraggio costituisce un piccolo baluardo da tenere sempre in borsa e da rileggere di tanto in tanto per confrontarsi con il mondo, un agile strumento in grado non di fornirci le risposte, ma di regalarci i mezzi per fare le giuste domande.

L'augurio che possiamo fare a questo libro è che venga letto da quante più persone possibili, perché la violenza, la vigliaccheria derivano dalla mancanza di empatia, di gentilezza, di umanità e di coraggio.

Della gentilezza e del coraggio non contiene alcuna formula magica, ma ci conduce sulla strada della riflessione e del confronto ragionato, due elementi dei quali la nostra società non smetterà mai di avere un grande bisogno.

Ilaria Pocaforza