L’Altro mondo - Storia illustrata dell’aldilà
di Guillaume Duprat
L’Ippocampo Edizioni, ottobre 2016
pp. 176
€ 29,90 (cartaceo)
Al di sopra – aldilà - dei due grandi paradisi, quello cristiano e quello islamico, che egemonizzano il nostro ineluttabile futuro – la morte – e che nel corso dei secoli si sono impossessati della maggioranza delle coscienze degli esseri umani, Guillaume Duprat, importante studioso e illustratore francese, propone il suo studio enciclopedico sulle escatologie che l’uomo ha immaginato e creato in diverse società, generando trascendenti spazi fisici e temporali. Attraverso la sua analisi testuale, basata su studi etnografici e storico-religiosi, in L’Altro mondo - Storia illustrata dell’aldilà, edito da L'Ippocampo Edizioni, Duprat interpreta, illustra e descrive i vari mondi ultraterreni che le religioni dei cinque continenti propongono come meta dopo la morte. “Mi sento bene come collezionista di mondi” dichiara in una intervista Duprat. Così da far intendere che, forse, ben poca differenza passa tra il mondo reale e il mondo al di là della morte. La peculiarità dell’illustratore e del ricercatore è proprio quella di rappresentare fisicamente le molteplici rappresentazioni dell’oltretomba da parte di tutte quelle religioni di cui conosciamo molto poco, indicando con acume le particolarità del contesto in cui sono sorte.
Alle dettagliate didascalie esplicative riguardo a usi, costumi, miti, leggende e credenze dei vari popoli seguono pagine ricche di immagini che ci accompagnano visivamente nei vari mondi celesti. Il formato piuttosto grande (24 x 31 cm) è funzionale alle ricchissime e dettagliate illustrazioni, le quali, a loro volta, svolgono un compito fondamentale: mostrare (come fosse un meccanismo visibilmente spiegabile) il volo, la caduta, la trasformazione, la sublimazione di quell'elemento volatile e imperscrutabile che è l’anima. Per questo motivo, i disegni sono accompagnati da sezioni, didascalie, legende e spiegazioni che smontano, in tutte le sue parti, i vari regni dell’aldilà per mostrare al lettore le loro dinamiche di ascensione e progressione. Il tutto viene coronato dai più disparati proverbi che gli antenati, generazione dopo generazione, hanno trasmesso alla loro progenie. In questo modo, l’analisi di questi “aldilà” mantiene una sintesi di divulgazione in cui risultano salvaguardati usi e costumi delle società e dei popoli di riferimento.
I mondi che presentano escatologie diverse da quelle a cui siamo abituati diventano conseguentemente mondi “altri e al di là” dalla norma spirituale comune. Da ciò deriva la depauperazione della ricchezza di questi paradisi rispetto a quelli egemoni. Attraverso uno sguardo d’insieme, l’aspetto di sicuro più interessante di tutto il lavoro di Duprat è quello di mettere in risalto l’occultazione delle principali religioni dei popoli colonizzati in nome di altre religioni più diffuse. In questo modo, il libro di Duprat aiuta ad ampliare la nostra conoscenza, e forse anche la coscienza: il nostro pianeta si sta impoverendo anche spiritualmente, costringendo la morte ad uniformarsi, omologarsi e diventare funzionale ai sistemi dominanti che controllano il mondo e non riconoscono il rispetto (religioso) dell’alterità.
L’operazione di Duprat, dunque, crea scenografie e itinerari in cui si muovono i nostri corpi e le nostre anime in un’immaginazione collettiva creata dall'essere umano che travalica le epoche e i tempi. Un libro da leggere, ammirare e sul quale riflettere, soprattutto nell'ottica di non poter determinare quale di questi mondi “altri” le nostre anime eventualmente abiteranno. Forse «saggi o sciocchi, finiamo tutti a tre pollici dalla terra» (proverbio vietnamita, p. 134); forse «l’anima diventa uno spirito, la carne diventa terra, le ossa diventano pietra, il sangue diventa acqua, il soffio diventa vento» (proverbio batak karo, p. 135); forse «morire senza perire, questa è la longevità» (Laozi, fondatore del taoismo, p. 83). Chissà…
Nicola Biasio
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