#PagineCritiche - Alla scoperta delle "Metamorfosi" ovidiane con Piero Boitani, per la nuova collana "La voce degli antichi"

Ovidio. Storie di metamorfosi
di Piero Boitani
Il Mulino, agosto 2020

pp. 168
€ 14 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Che raccolta di storie straordinaria, le Metamorfosi di Ovidio! Chi ci è incappato per caso o per ragioni scolastiche, ha certamente mostrato stupore davanti a certi mutamenti del corpo e della mente, delle facoltà di un essere che da animato diventa inanimato, o che perde la propria mobilità, le proprietà di parlare e muoversi per acquistarne altre. Va però anche detto che muoversi tra le duecentocinquanta storie del poema non è semplice, perché Ovidio ha costruito una struttura a tratti caotica, profondamente intrecciata, dove ogni metamorfosi lascia spazio a quella successiva, in un ininterrotto succedersi di fantasia, laddove addirittura non vi siano delle mise en abyme, prova di bravura e di composizione sapiente. 
A farci spazio nella congerie quasi stordente delle narrazioni ovidiane, ci aiuta Piero Boitani, professore presso "La Sapienza", critico letterario, traduttore, studioso in più campi letterari (segnaliamo in particolare i suoi approfondimenti sul mito, vista l'opera oggetto dell'articolo odierno). Nel suo Ovidio. Storie di metamorfosi, appena uscito per la neonata collana di Il Mulino, "La voce degli antichi", Boitani ci propone un omaggio alla sua passione per Ovidio raccontando alcuni episodi-chiave del poema.
Non si tratta di soffermarsi solo sulla trama, ma anche di tracciare fili rossi tematici e strutturali, cogliendo in alcuni casi l'eredità che Ovidio ha lasciato su altri scrittori o le interpretazioni della sua opera, che sono state date in secoli successivi, tra omaggi, riscritture e riletture decisamente tendenziose.
Di questo enorme poema, che qualche volta può spaventare il lettore poco avvezzo alla letteratura latina, Boitani sottolinea la forza smisurata, che si esprime sia nell'eros sia nella violenza, poli non necessariamente disgiunti: si pensi ai tanti ratti che troviamo nell'opera, quasi una "prassi" per appropriarsi del corpo dell'altro, o alle metamorfosi crudeli per coloro che hanno violato i dettami divini. Se la funzione didascalica non è assente nel segnalare terribili pene per i profanatori (Tereo si trova a mangiare la carne di suo figlio, dopo aver stuprato la cognata Filomela e averle reciso la lingua perché non rivelasse l'accaduto; Marsia viene scuoiato vivo da Apollo dopo averlo sfidato nel suono del flauto), dall'altro lato incontriamo anche una funzione eziologica di alcuni miti, che desiderano quindi spiegare la nascita di costellazioni (come nell'episodio di Arianna o in quello di Giulio Cesare), di elementi naturali (come la creazione del fiore narciso, le pratiche di nidificazione del martin pescatore, o la nascita del ragno,...).

Come sottolinea Boitani in più punti della sua opera, siamo spesso davanti a storie dolorose; quelle felici ci sono solo quando creature uccise sulla Terra diventano costellazioni, trovando così conclusioni consolatorie. Anche l'amore non è visto con serenità, lo possiamo dedurre dagli episodi scelti da Boitani: a volte non è corrisposto (si pensi al celeberrimo passo di Apollo e Dafne), a volte è il destino giocare un tiro mancino (come in Piramo e Tisbe, un'antica favola alla Romeo e Giulietta che vi consiglio di riprendere). Uno spazio a sé meritano poi l'arte e gli artisti, ben presenti nel poema: Medusa, Aracne, Pigmalione, Orfeo, Dedalo fino all'autore stesso. Ovidio non si tiene infatti certo fuori dall'opera, ma anzi occupa un posto di primo piano nella chiusura delle Metamorfosi: crede che il suo poema sarà destinato a durare molto più di lui, nei secoli, e dunque la sua fama proseguirà ben oltre il suo corpo mortale.

Alla fine del volumetto appena edito da Il Mulino, viene davvero voglia di tornare a leggere le Metamorfosi (quante storie abbiamo ancora da scoprire lì dentro?), ma se non le avete in casa, non dovete necessariamente aspettare, perché dopo le pagine di Boitani il libro ci propone il terzo libro del poema. Una bella occasione per superare le resistenze iniziali o il timore reverenziale di non essere "all'altezza", per poi abbandonarsi alla lettura diretta dell'opera, anche grazie alla guida di Boitani.

GMGhioni



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Avete presente quelle opere mastodontiche a cui si fa fatica ad avvicinarsi, un po' per timore reverenziale, un po' per la paura di non essere all'altezza e un po', forse, anche perché le aspettative altissime potrebbero infrangersi? Ecco, le #Metamorfosi di #Ovidio sono un'opera che tutti conoscono, ma che pochi hanno letto per intero. Se anche voi vorreste approfondirle, vi consigliamo di partire da questo saggio di #PieroBoitani, appena uscito per #ilmulinoeditore, che ci propone alcuni episodi emblematici dell'opera ovidiana, commentandoli e mettendo in luce tematiche, scelte strutturali, stilistiche e retoriche, nonché l'interpretazione che è stata data a tali passi nei secoli successivi. Si tratta di un volumetto agile, della neonata collana "La voce degli antichi", che terremo sicuramente d'occhio! Presto sul sito la recensione di @gloriaghioni. Anche voi vorreste (ti)scoprire i classici greci e latini? #Criticaletteraria #instalibri #inlettura #bookstagram #bookish #book #books #instabook #inlibreria #novitàeditoriale
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