L'altra donna
di Cristina Comencini
Einaudi, 2020
pp. 175
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Essere l'altra non è mai semplice: quella che arriva dopo un divorzio, che viene liquidata come "la ragazza che ha fatto girare la testa all'uomo di mezza età". Bollata come la ex-studentessa ventenne che ha portato via Pietro dalla vita di Maria e dei loro figli, Elena vive in una dimensione che è fatta soprattutto di carpe diem e di leggerezza. Elena e Pietro condividono essenzialmente piaceri: si concedono passione e cene fuori casa, perché nel loro frigorifero tuttalpiù c'è il necessario per un aperitivo, quando lui torna da uno dei frequenti viaggi a Bruxelles, o dopo che lei rientra dall'ufficio. D'altra parte, per quanto i due considerino la loro relazione molto più di un'avventura e la definiscano una storia d'amore, non ci sono piani particolari per il futuro: intendono, piuttosto, godersi il presente. Sta bene così a entrambi, almeno finché la ex moglie Maria si inserisce subdolamente nel loro equilibrio: con uno pseudonimo, la donna contatta Elena sui social e inizia a intessere con lei un'amicizia virtuale. Per quanto Maria nasconda la propria identità, ciò che racconta - i momenti felici del suo matrimonio, come quelli che hanno portato alla rottura definitiva - è terribilmente vero. Dietro il fittizio nome di Alberto cela Pietro, con tutti i suoi difetti, ma anche con quelle caratteristiche che lo hanno reso e lo rendono unico per entrambe le donne. Fin da subito, insomma, anche Maria è "l'altra", non desidera inventarsi una vita diversa; condivide, anzi, le emozioni che le ha suscitato e ancora le suscita il suo ex marito. E racconta, e poi chiede a Elena che sia lei a raccontare, e ancora la conversazione non si chiude, semmai rimbalza dall'una all'altra donna. C'è un'osmosi pericolosa e perturbante, che non si sa dove porterà questa strana relazione, mossa da un unico desiderio comune: conoscersi.
Sì, perché è difficile lasciar andare il passato, così come pare impossibile vivere solo del presente: Elena si rende conto di sapere molto poco di Pietro, perché lui è solito innervosirsi subito quando racconta di Maria e dei loro figli, e dunque la conversazione viene di solito spenta sul nascere. I dubbi, tuttavia, si insinuano: è possibile cambiare un amore e ricominciare daccapo, senza cadere in schemi già noti? E che cosa accade a quel che è stato? Ogni amore ci ha cambiato, restando per sempre una parte di noi?
Attorno a queste domande si snoda un romanzo che parte come una storia d'amore e di gelosia, in cui però subentra ben altro: l'imprevedibilità. Perché quando a casa di Pietro e di Elena arriva il terzo figlio di lui, Francesco, qualcosa rompe per sempre l'equilibrio presente nelle prime pagine del romanzo. Che sia l'inizio della fine della storia di Elena e Pietro, o semplicemente una fase da superare, sarà solo la narrazione a dircelo. Siamo però certi che Francesco, con la sua dislessia ma anche con la fame di leggere più opere possibili tra quelle che raccontano il padre e la sua compagna, non solo fruga nella loro libreria, ma anche nella loro vita insieme. E c'è moltissimo da scoprire, attraverso la narrazione principale, che è un lungo racconto fatto da una Elena ormai trentenne, nonché attraverso pagine che vengono affidate a singoli personaggi, narratori omodiegetici che prendono la parola al bisogno.
Ci troviamo così con l'effetto di stare davanti a una narrazione molto cinematografica, in cui i dialoghi hanno un ruolo fondamentale, che non scalza tuttavia una trama intrigante, proprio perché mette in crisi gli stereotipi di coppia con cui, talvolta, vogliamo rassicurarci. Qui si resta assolutamente nudi davanti alla cruda e a tratti inquietante verità che nessuno è davvero solo, quando inizia una nuova relazione.
GMGhioni