Enola Holmes - Il caso del marchese scomparso
di Nancy Springer
DeA Planeta Libri, 2020
di Nancy Springer
DeA Planeta Libri, 2020
Traduzione di Sara Mazzucchi
pp. 224
€ 14,90 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook)
€ 14,90 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook)
Ricordai la lista stilata dal dottor Watson in cui esponeva i talenti di mio fratello: studioso, chimico, violinista superbo, cecchino, spadaccino, schermidore col bastone, pugile e brillante pensatore deduttivo (p. 37).
Da qualche tempo sono diventata una grande appassionata dei gialli, dei thriller e del legal thriller, perciò nella mia lista dei libri da leggere non poteva di certo mancare la serie ideata dallo scrittore inglese Arthur Conan Doyle, avente per protagonista Sherlock Holmes.
Da vera amante dell'investigatore britannico più famoso del mondo, non mi lascio mai scappare film e serie tv su di lui e sul suo collaboratore, Watson, perciò quando ho scoperto che l'autrice americana Nancy Springer aveva ideato uno spin off su una immaginaria sorella di Sherlock, chiamata Enola, sono corsa a procurarmi il primo volume della serie, Enola Holmes - Il caso del marchese scomparso (DeA Planeta Libri, 2020, prima edizione originale: Puffin, 2006).
La storia (dalla quale è stato tratto un film disponibile su Netflix) è ambientata nella Londra del 1888 e, come accennavo sopra, racconta le vicende di Enola, la sorellina più piccola di Mycroft e Sherlock Holmes, che fin dall'inizio del libro è impegnata nella ricerca della madre misteriosamente scomparsa e nel caso del giovanissimo lord Tewksbury, il quale pare sia stato rapito.
Avevo tuttavia notato che quasi tutte le donne sposate ogni anno o due scomparivano nelle proprie case e ne riemergevano qualche mese dopo con un nuovo figlio, e continuavano così fino al dodicesimo più o meno, poi smettevano, o morivano. Mia madre, invece, aveva messo al mondo solo i miei due fratelli maggiori. Per qualche ragione quella sua moderazione iniziale aveva fatto sì che la nascita tardiva risultasse ancora più scandalosa per un gentiluomo appartenente al movimento razionalista e sua moglie, un'artista di buona famiglia (p. 25).
Gli amanti di Sherlock Holmes troveranno nel film le medesime atmosfere di mistero che permeano la serie dell'investigatore britannico.
Per quanto riguarda il libro, non si può fare a meno di lodare l'idea di una linea narrativa del tutto nuova rispetto alla serie di Sherlock Holmes, una linea narrativa potenzialmente infinita, perché totalmente inesplorata.
Purtroppo, però, la storia (destinata ad un pubblico di ragazzi) non possiede il pathos presente nelle opere di Arthur Conan Doyle, dotate di un fascino e di un'attrazione che resistono intatti al trascorrere dei secoli.
La DeA Planeta sta già traducendo le altre opere della serie ideata da Nancy Springer, una serie che secondo me va letta senza la pretesa di ritrovare le atmosfere e la magia dei libri di Conan Doyle, ma come un piacevole passatempo in grado di intrattenere i ragazzi e di riportare gli adulti nella Londra vittoriana tanto cara agli amanti di Sherlock Holmes.
Ilaria Pocaforza
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