pp. 144
€ 13 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Votare può essere estremamente avventuroso, non lo sapevate? Nel suo nuovo romanzo, In viaggio con Destino, lo scrittore e professore Fabrizio Altieri racconta una storia che ci porta nell'immediato dopoguerra, al momento del cruciale Referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Anche le donne potranno votare, ma nel paesino di Giuncugliano gli abitanti restano isolati per via di una frana: come far arrivare loro le schede elettorali? Nessuno degli adulti in paese vuole affrontare il percorso alternativo, pericoloso e scosceso, con il pesante carico.
È invece Fredo, con i suoi dodici anni e tante belle speranze, a prendere l'incarico e a montare un buon alibi con i genitori per stare lontano da casa: finge di fermarsi con l'amico Lorenzo a curare il gregge al pascolo, mentre in realtà andrà a Giuncugliano con le schede elettorali che ha rubato di nascosto. Ad aiutare questo piccolo paladino del diritto di voto, una compagnia decisamente inaspettata: Elsa, figlia di una delle famiglie più odiate in paese (il motivo si scoprirà via via nel corso del romanzo), e il nonno cieco di lei. I tre sono scortati dall'asinello Destino, che ha una sua saggezza, oltre a una grande resistenza e un suo bel caratterino. Il nonno decide di accompagnare i ragazzi con l'asino per un motivo molto semplice:
«Vi porteremo a Giuncugliano, ma solo perché ci provereste lo stesso e morireste. Di te non m'importa un granché, ragazzino, ma di mia nipote sì» (p. 44).
Parte così un viaggio che si trasforma in avventura, perché gli ostacoli rendono il percorso decisamente impervio e i rischi si succedono. Anche per Lorenzo, solo al pascolo con il gregge, le cose non vanno lisce come sperato e il ragazzino si troverà a mettere a repentaglio la propria vita, tanto quanto i propri... pregiudizi, ma è meglio non aggiungere altro.
Durante la missione, la verità su quanto accaduto durante la guerra si fa strada, mentre Fredo pensa più volte a suo fratello, fermo nel letto di casa, in coma ormai da molto tempo, e sogguarda Elsa, che, a pochi passi da lui, inizia a fargli provare emozioni sconosciute. Anche l'anziano, apparentemente ruvido e scostante, manifesta una sua forma di accudimento dei compagni di viaggio, senza mai mostrare troppo di tenere anche a Fredo.
Il tempo, intanto, ticchetta inesorabile: ce la faranno i viaggiatori ad arrivare in tempo per il Referendum? Qualche volta, durante la lettura, siamo talmente rapiti dalle avventure da dimenticarci per qualche attimo dell'obiettivo del viaggio, ma il narratore poi ci riporta alla missione principale.
Tra i meriti di questo romanzo, insieme a una lingua semplice ed efficace, adatta ai piccoli lettori per cui è pensato il testo (lo consiglierei a ragazzi della scuola superiore di primo grado), sottolineerei la capacità di Fabrizio Altieri di rendere un tema come "il referendum", lontano dalla maggior parte dei pensieri dei più piccoli, un argomento di cui parlare e addirittura per cui battersi. Fredo e i suoi compagni di viaggio sono un esempio positivo: non si sottraggono a un enorme compito, manifestano una generosità che diventa quasi incoscienza, pur di aiutare il prossimo. Siamo molto lontani da un certo individualismo spinto che sentiamo spesso esaltare nella nostra contemporaneità e, anzi, questo romanzo "travestito" da avventura piacevole ci suggerisce tanti spunti per parlare con i lettori più piccoli di etica, di cittadinanza attiva e, perché no, di elezioni. Il tutto senza rinunciare alla fantasia.
GMGhioni
Social Network