Traduzione di Giuseppina Oneto
pp. 241
€ 19 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Scusami, vorrei darti ciò di cui hai bisogno, ma mi sembra sbagliato fingere. Per te sarebbe meglio?Ma certo, rispose la donna. La tua sincerità non mi è di alcun aiuto. Mi fa male.[...] L'uomo rimase in silenzio. Cosa poteva dire? Si sentiva pieno di rabbia, stanco e condannato. (pp. 135-136)
È una notte gelida quella in cui i due protagonisti scendono dal treno in una stazione che pare dimenticata nella neve: dopo un lungo viaggio da New York, la donna è stremata e il marito vuole solo trovare un taxi che possa accompagnare entrambi al Borgarfjaroasysla Grand Imperial Hotel, dove hanno prenotato. La preoccupazione è tanta, perché la moglie, già sofferente per una sua grave patologia, non può certamente camminare a lungo nella neve; ecco perché i due tirano un sospiro di sollievo quando riescono ad accordarsi sul pedaggio con un tassista. Tutto è oscuro, e non solo per via delle ore notturne; anche l'albergo tradisce qualcosa di strano, un'eleganza démodé e polverosa, estremamente decadente.
Se la donna si ritira subito, il marito preferisce invece cercare qualcosa da mangiare al bar dell'hotel: quella sedia al bancone diventerà uno dei posti più ricorrenti dove il protagonista farà la conoscenza di un'anziana cantante molto intraprendente e amara nei confronti della vita e un uomo d'affari che sembra fin dall'inizio mostrare un comportamento ambiguo. D'altra parte, la moglie è poco presente per lui, vive in uno stato di torpore, depressivo, da cui si distacca per un'irritazione immediata: se il marito punta ad accudirla fin dalle prime pagine, è chiaro che qualcosa tra i due si è rotto. Ma cosa?
Questo è solo uno dei misteri che lasciano sospeso il lettore di Cose che succedono di notte, il nuovo libro di Peter Cameron. Più che un'opera dalla narrazione serrata, questo è un romanzo d'atmosfera: il freddo e l'inquietudine che abbiamo delle prime pagine ci accompagneranno nel corso di tutta la lettura. Certo, vogliamo scoprire se i due coniugi riusciranno a portare a termine la loro missione particolare, realizzando così il sogno della loro vita (sempre ammesso che non sia una mera illusione). Così ci incuriosiscono la cantante e l'uomo d'affari che, come in un quadro alla Hopper - ma infinitamente più cupo e dalla luce radente e artificiale sui dettagli del bar - sembrano il simbolo della tentazione e delle ambizioni frustrate dal tempo o da un'idea chimerica di benessere. Tutti guardano il vestito di paillettes della donna, ma subito dopo si rendono conto del corpo invecchiato che lo indossa; dietro l'aspetto dell'uomo di affari, agghindato con qualche pretenzioso foulard di seta, quale solitudine si nasconde davvero?
In questa già spettrale atmosfera di anime congelate, si inserisce poi un guaritore perturbante, capace di mettere in dubbio tante diagnosi fatte alle protagonista nei mesi precedenti. Ma quanto può la nostra mente sul nostro corpo?
Tanti sono gli interrogativi ai quali risponderemo verso la fine del romanzo. Intanto camminiamo con i protagonisti in questo luogo indefinito che è fatto soprattutto di ambienti chiusi dalla diversa connotazione: l'albergo, che è sede di piani loschi tanto quanto di calore (artificiale); uno stranissimo orfanotrofio e la casa del guaritore. Attorno, c'è solo gelo, così come il gelo emerge con tutta la sua brutalità nei rapporti fin troppo gentili tra marito e moglie. Per comprendere a fondo che cosa sta avvenendo, bisogna aspettare le ultime pagine, in cui i colpi di scena non mancano.
Con Cose che succedono la notte Cameron costruisce un romanzo notturno imprevedibile, in cui però ritroviamo alcuni dei temi cari all'autore, così come il suo talento straordinario nel tracciare i rapporti di coppia, smascherando ciò che si cela dietro l'apparenza. Ed è proprio questo il punto di forza innegabile di un romanzo che lavora sulla nostra immaginazione e che può risultare molto diverso, a seconda dello stato d'animo con cui lo leggiamo.
GMGhioni