Anestesia
di Fumettibrutti
Feltrinelli Editore, ottobre 2020
pp. 144
€ 16 (cartaceo)
€ 16,99 (ebook)
Un tribunale. Un ospedale. Un tavolo chirurgico. Un corpo da scoprire. Una vita da vivere. Una storia da raccontare attraverso linee nere, un po’ storte e imprecise, attraverso un colore che ricorda il blu delle madonne nelle pale d’altare e che riempie ogni spazio, attraverso immagini crude e dirette, attraverso tante parole taglienti come lame affilate. Dopo i primissimi successi con Romanzo esplicito (Feltrinelli, 2018) e P. La mia adolescenza trans (2019, Feltrinelli), seguiti dall’antologia di fumetti Sporchi e subito (2020, Feltrinelli), Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, torna con un nuovo lavoro che conclude la sua trilogia autobiografica: Anestesia.
Dal rosso della copertina di Romanzo esplicito, colore che simboleggia l’inferno, al giallo del purgatorio di P. La mia adolescenza trans, si passa infine al blu del paradiso in Anestesia. Inferno, purgatorio e paradiso. La storia di Josephine si presenta come una sorta di viaggio dantesco in cui la sua persona rinasce, prende possesso del suo corpo e decide di vivere la sua vita fino in fondo, come infatti Josephine stessa afferma in un’intervista per Mashable Italia: «Mi insultarono in tribunale e in ospedale perché trans: ora sono libera». Ora, dopo aver raccontato tutto e aver sfogato la sua rabbia, Josephine è libera. Ed è questo il tema centrale di Anestesia: raccontarsi fino in fondo, nel modo più sincero possibile per liberarsi da vecchi demoni e da antiche paure, per sfogarsi dalla rabbia repressa e per farsi giustizia dopo i mille torti subiti. A prova di ciò, nel bellissimo incontro al Milano Bookcity, in una chiacchierata con Marina Pierri, Fumettibrutti dice: «Io ho messo il mio corpo su un tavolo chirurgico e ho detto: “questo è tutto quello che è capitato”».
Potremmo definirla una trilogia al contrario, quella di Fumettibrutti. Partendo dalla fine con Romanzo esplicito, l’opera di Josephine Yole Signorelli torna indietro nel tempo, per mostrare al pubblico chi è stata e chi è oggi Josephine. In questo senso, Anestesia si apre in medias res. Yole racconta apertamente della sua transizione di genere e delle mille difficoltà che ha dovuto affrontare: gli insulti in tribunale e durante le udienze; il dolore del proprio corpo sotto i ferri chirurgici e l'anestesia che confonde il reale con l'immaginario; la delusione derivata dall'incompetenza dei medici nel gestire le operazioni; la mancata accettazione e i pregiudizi sociali; la paura di mostrarsi per chi veramente è; la totale mancanza di empatia con chi soffre; la solitudine. Ma nella storia di Josephine c’è soprattutto forza, tenacia, tantissimo coraggio e una delicatissima sensibilità umana che si arma di carta, gomma e matita per rappresentare visivamente la sua vita in un corpo diverso, le notti passate nei night club per guadagnarsi da vivere, una storia d'amore sofferta e nociva, l'amicizia di quelle poche persone che veramente contano.
Il potere del lavoro di Fumettibrutti sta nella perfetta connessione tra disegno e parola, creando un tutt’uno estremamente coeso. Estremamente distruttivo. Unendo assieme la corrosività dei dialoghi alla poesia cruda del disegno, Anestesia diventa un inno alla libertà personale, alla celebrazione del corpo e delle sue potenzialità e alla ricerca della propria felicità. Grazie alla sua ironia e al suo sarcasmo, Josephine Yole Signorelli riesce a disinnescare gli stereotipi, a corrodere i pregiudizi, a demolire i tabù e a decostruire una realtà definita dal binarismo di genere, dall'eteronormatività e dalle ferree leggi del patriarcato, mostrandoci che la nostra identità può essere ben altro rispetto a quello che ci viene imposto. Ma Fumettibrutti distrugge per costruire una maggiore sensibilità per le tematiche di genere, ancora fortemente tabuizzate nella società italiana, e quindi un futuro migliore, confessando durante l'incontro al Milano Bookcity che, un domani, «il mio sogno é che questi libri non servano a nulla».
Distruggendo l'ordine prestabilito, Anestesia diventa un manifesto che celebra il corpo in tutte le sue forme, la libertà sessuale nelle sue più varie rappresentazioni e, soprattutto, l'amore al di là di ogni differenza. Anestesia è un fumetto che accetta, comprende e che non ti fa mai sentire "sbagliato". E anche se il nostro passato sembra essere segnato da dolori indicibili, Josephine ci ricorda durante l'incontro al Milano Bookcity che abbiamo sempre diritto a una seconda possibilità: «Ok, io ho vissuto tutto questo, ma tu puoi comunque impugnare una matita e rifare tutto da capo».
Nicola Biasio
Riproduzione delle tavole per concessione della casa editrice
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