di Hans Christian Andersen
Traduzione di Alda Manghi e Marcella Rinaldi
pp. 240
€ 29,90
Le fiabe classiche della tradizione letteraria tornano protagoniste di una collana finemente illustrata da Minalima (premiato studio londinese che ha curato la grafica della saga cinematografica di Harry Potter) e pubblicata da L’Ippocampo, in grado di risvegliare anche nel più austero dei lettori la nostalgia dolce delle cose passate e del tempo infantile.
Il libro dedicato a La Sirenetta e altre fiabe del danese Hans Christian Andersen possiede tutti gli elementi tradizionali per diventare “il” libro delle fiabe del cuore per eccellenza nella nostra libreria: il gusto antico nella scelta dei materiali, la copertina rigida e decorata con incisioni dorate, la carta spessa delle pagine, i capilettera miniati, le illustrazioni dettagliate e alternate a elementi interattivi che fanno della semplicità la loro forza d’impatto, tutto concorre a rendere il libro anche e soprattutto un oggetto di pregio, quasi un prezioso da collezionare e sfoggiare nella propria libreria come si farebbe con un antico gioiello di famiglia.
Accanto alle immagini, anche la scelta del lessico mira ad esaltare l’elemento visivo delle fiabe:
[…] l’acqua è azzurra come petali di bellissimi fiordalisi e trasparente come cristallo purissimo […]. (p. 12)
Poi condusse Gerda in giardino. Ah! Ma che profumo! Che splendore! Tutti i fiori del mondo e di ogni stagione erano là nella fioritura più ricca; nessun libro illustrato poteva essere più bello e variopinto. (p. 200)
La bellezza delle fiabe di Andersen, la ricerca della morale che sempre le accompagna, la fede religiosa che sempre si esprime in esse, sono elementi che dovrebbero essere precipui, ma che, inseriti nel contesto più ampio della pubblicazione, passano quasi in secondo piano, superati – sul piano letterario – dalla ricercatezza, musicalità e sofisticatezza del linguaggio.
Questo è uno di quei libri che si leggono, dunque, per il piacere intrinseco di leggere, di far risuonare l’armonia del verbo nel proprio animo, un’armonia in grado di curare, diffondendo meraviglia e pace nei pensieri aggrovigliati.
Il povero imperatore non poteva quasi neppur più respirare, e si sentiva come un gran peso sul petto; allora aperse gli occhi e vide che era la Morte a stargli seduta sul petto: si era messa la sua corona d’oro e teneva in una mano la sciabola imperiale […] tutt’intorno, dalle pieghe dei grandi cortinaggi di velluto, sporgevano strane teste, alcune ributtanti, altre con un’espressione molto dolce. Erano tutte le buone azioni e le cattive azioni dell’imperatore che lo guardavano, ora che aveva la morte posata sul cuore. (pp. 64-65)Può arrivare a stridere, agli occhi del lettore bambino, la semplicità e il gusto naïf delle immagini interattive del volume: in un tempo come il nostro, in cui i più piccoli sono anche i più esperti di tecnologie multimediali, in cui videogame e serie tv hanno preso il posto di videocassette e libri di fiabe, sfogliare il volume Ippocampo può apparire anacronistico: e proprio in questo sta la sua imperitura ricchezza. Con questa serie di classici illustrati, si può recuperare il passato, il piacere di un oggetto pesante tra le mani, che contiene un numero limitato di storie, e non potenzialmente infinito come i supporti tecnologici ci hanno abituato a conoscere.
L’interattività basica, quella che ci costringe a un movimento e a un pensiero, non conduce a mirabolanti scoperte, ma rassicura, fa sorridere; paradossalmente, non ci isola nell’individualismo dei nostri gusti, ma è fatta per essere condivisa, osservata e compresa insieme… Come ogni libro di fiabe che si rispetti.
Barbara Merendoni
Della stessa collana, leggi anche la recensione a La Bella e la Bestia.
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