Gesù raccontato ai bambini capitalisti. Un vangelo laico ma non ateo per i figli del mondo globalizzato
di Gérard Thomas
Edizioni Clichy, novembre 2020
Traduzione di Tommaso Gurrieri
pp. 208
€ 15 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)
Emmanuele. Profeta. Maestro. Re. Signore. Nazareno. Figlio di Maria. Figlio di Giuseppe. Figlio dell’uomo. Figlio di Dio. Verbo. Cristo. Gesù. Questi sono solo alcuni degli epiteti e nomi che vengono utilizzati, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, per riferirsi a Gesù di Nazareth, indubbiamente una delle figure più enigmatiche e importanti della nostra cultura occidentale, e non solo. Fiumi d'inchiostro sono stati versati e intere biblioteche sono state riempite da pile di libri. I più importanti pensatori si sono chiesti quale fosse il raziocinio che si celava tra le righe delle Sacre Scritture. I più attenti filosofi hanno studiato i suoi insegnamenti. Gli oratori hanno imparato dalle sue parabole e dai suoi sermoni. Gli artisti hanno creato una sterminata produzione iconografica sulla sua vita. Gli scrittori hanno romanzato gli episodi più suggestivi della sua esistenza. La gente comune lo invoca giorno e notte per richiedere miracoli, per confessare peccati, o forse, più semplicemente, per chiedere aiuto nelle piccole cose che contornano la nostra quotidianità. Nonostante tutto, ancora oggi sentiamo che la sua figura ci sfugge, portandoci sempre alla stessa domanda: chi era veramente Gesù?
Con Gesù raccontato ai bambini capitalisti, Gérard Thomas si schiera dalla parte di Nikos Kazantzakis, José Saramago, Pier Paolo Pasolini e, più in generale, di tante altre personalità che hanno offerto una lettura radicalmente anticonvenzionale della figura di Cristo, arrivando persino a sfidare i rigidi canoni della Chiesa cattolica. Ebbene, Thomas non è da meno. La sua ricerca storico-teologica si fonde ad un lucido pensiero critico che, pezzo dopo pezzo, va a decostruire la fantasmagoria che, secondo l’autore, Paolo di Tarso e poi la Chiesa hanno costruito attorno alla figura di Gesù e all’ideologia cristiana. Come afferma Thomas, «l’etica che chiamiamo cristiana e che i bambini capitalisti prendono come riferimento è l’etica della Chiesa, non quella che deriva dalle parole di Gesù» (p. 18). Per recuperare il Gesù “vergine” e libero da qualsiasi sovrastruttura ideologico-politica, non resta altro da fare che leggere in prima persona tutte le storie scritte su di lui, da quelle ufficiali a quelle proibite, dai quattro vangeli canonici a quelli apocrifi, per poter interpretare liberamente le sue parabole, i suoi miracoli e i suoi insegnamenti. Così facendo, scopriamo una cosa: che la storia di Gesù è, prima di tutto, uno dei più bei romanzi mai scritti.
Ed è con questo approccio “laico ma non ateo” (riprendendo il sottotitolo del libro) che Gérard Thomas ripercorre non solo la vita di Cristo, ma anche quella di tutti i personaggi che hanno avuto in essa un ruolo decisivo. Appaiono dunque le figure di Maria, simbolo della maternità per eccellenza, e di Giuseppe, colui che rappresenta la cieca fiducia verso gli esseri umani; Giovanni Battista, il primo vero nemico del capitalismo secondo Thomas; i dodici apostoli che simboleggiano la fratellanza contro il sistema; Maria Maddalena, una delle figure forse più affascinanti di questo “romanzo” e quella che mette più a nudo l’umanità di Gesù. E nel procedere degli eventi, Thomas dedica molta importanza alla magia che impregna un mondo in cui i miracoli avvengono senza necessità di spiegarne il perché e in cui non esiste ancora un netto confine tra intervento divino, incantesimo, profezia e fiaba. Grazie a questa naturalizzazione e umanizzazione di Gesù e della sua vita, afferma Gérard, si evita di ripetere l'errore presente nelle Sacre Scritture, ovvero quello di presentare Gesù come un essere divino, come un “superuomo” e quindi di sentirlo lontano da noi e dalla nostra vita, irraggiungibile lassù, nell’alto dei cieli. Al contrario. Gesù è la figura più umana che conosciamo.
Per dimostrare ciò, Thomas sottolinea il messaggio che Gesù, per tutta la sua esistenza, ha voluto trasmettere all’umanità: «l’amore viene prima di ogni altra cosa, l’amore è il centro e il motore del mondo, l’amore salva» (p. 45). L’umanità è sorda. Se solo avessimo ascoltato la sua voce!
Ci sarebbero state le crociate, le guerre di religione, i pogrom, i roghi, le torture dell’inquisizione, le carestie, la schiavitù, la colonizzazione, i genocidi degli indios, degli indiani d’America e degli armeni, la guerra di trincea, Guernica, il fascismo, il nazismo, le dittature di Cile e Argentina, Pol Pot, Sabra e Shatila, Monaco, la strage della stazione di Bologna, Srebrenica e Sarajevo, i massacri del Ruanda, l’11 settembre, se la sua voce fosse stata ascoltata? Ci sarebbe stata la Shoah? (p. 166)
Gesù raccontato ai bambini capitalisti, libro che si situa a metà tra saggio teologico, ricerca storica e racconto di magia, è, in ultima istanza, una storia che vuole dimostrare come Gesù (il vero Gesù, quello in carne ed ossa e che parla facendo vibrare le sue corde vocali) ci abbia sempre fatto vedere che i dogmi religiosi, gli estremismi legate alle ideologie politiche, i processi economici di produzione e di guadagno, lo sfruttamento umano, la prevaricazione, la competizione, la mancanza di empatia e di amore generano un sistema violento e disumano in cui chi è ultimo muore di stenti, chi è diverso viene emarginato, chi è indifeso viene schiacciato. Questo sistema ha un nome: Capitalismo. Gesù ci ha insegnato come combatterlo. Ma il dubbio permane: amiamo abbastanza per riuscire a contrattaccare il sistema?
Nicola Biasio