torna la nostra rubrica mensile del #RileggiamoConVoi. Questa volta abbiamo pensato di consigliarvi romanzi dedicati ai "nuovi inizi", intesi in tante sfaccettature diverse, in modo tale che possiate scegliere quello che fa al caso vostro.
Come sempre, oltre al link alla recensione, per approfondire il libro che vi incuriosisce, troverete anche il link per l'acquisto.
Buone letture e speriamo in un febbraio pieno di nuovi inizi,
La Redazione
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Claudia consiglia:
"Favola del castello senza tempo" di Gesualdo Bufalino (Bompiani)
Perché: è una favola etera e leggera come volo di farfalla e insieme densa di oscurità e di significati. Racconta un nuovo grande inizio: quello degli Immortali abitanti di un castello senza tempo, anime che tornano alla vita dopo aver tanto sofferto la prigionia dell'eternità.
A chi: ai lettori che hanno voglia di ricominciare qualcosa, a chi si sente schiacciato in una situazione che sembra soffocante, a chi vuole recuperare il senso profondo del nostro essere qui: vivere, amare, danzare con il tempo che passa.
Debora consiglia:
"Donna vuol dire natura selvaggia" di Abi Andrews (Atlantide)
Perché: rinascita è anche ricerca di se stessi. Perché questo è un testo ibrido, complesso, che scardina il mito del viaggio nella natura selvaggia come appannaggio maschile. Un viaggio tanto reale quando metaforico, di rinascita in quel Nord selvaggio e magnifico delle terre sconfinate d’Alaska.
A chi: vuole immergersi in una lettura stratificata, che rifiuta categorie stereotipate. A chi si interroga sulla questione femminile. A chi cerca una lettura ispirazionale, ricchissima di spunti dal femminismo all’ecologia, passando per la letteratura e la scienza.
Giulia consiglia:
"Ricomincio da vedova" di Minna Lindgren (Sonzogno)
Perché: uno degli eventi più sconvolgenti e di cesura nel corso di una vita, può essere la perdita del proprio partner. È quello che è successo a Ullis che ha passato gli ultimi dodici anni ad assistere il marito malato. Circondata dalle amiche più care (be', diciamo da quelle che sono ancora in vita) può esclamare una cosa che non avrebbe mai pensato di dire: "Finalmente sono vedova". Chi dice che la terza età non possa riservare uscite, solenni ubriacature e flirt senza importanza? Chi ha stabilito che solo perché la Morte incombe non dobbiamo goderci tutto quello che possiamo? A tratti scanzonato, a tratti impegnato in una delicata riflessione sulla perdita di chi ci è sempre stato accanto, "Ricomincio da vedova" mostra che anche dopo lutti inimmaginabili possiamo ancora trovare la forza di divertirci.
A chi: a chi pensa che dopo quest'ultimo anno non torneremo mai a com'eravamo prima, che non saremo mai più spensierati come prima e che non potremo più goderci nulla. Ci riusciremo! Solo però prendendo spunto da Ullis e dalle sue amiche.
Gloria consiglia:
"Questo giorno che incombe" di Antonella Lattanzi (HarperCollins)
Perché: un nuovo inizio porta con sé innumerevoli aspettative, ma anche tante paure, che possono far traballare anche l'animo più sicuro e risoluto. La protagonista del romanzo, Francesca, desidera ricominciare la sua vita alle porte di Roma, in un quartiere residenziale che sembra perfetto per crescere le sue figlie piccole e per dedicarsi interamente al suo progetto di illustratrice di libri per bambini. Eppure qualcosa stride e presto compaiono le prime crepe nelle illusioni della protagonista, fino a trasformare la sua realtà per alcuni versi terribile e per altri ugualmente appassionata e piena di nuove possibilità.
A chi: tanti di noi, complice la situazione che stiamo vivendo, non credono in nuovi inizi del tutto positivi; ecco perché un thriller psicologico che è anche scavo interiore e romanzo familiare come questo può essere decisamente avvincente.
Lucrezia consiglia:
"Cara Ijeawele (ovvero quindici consigli per crescere una bambina femminista)" di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi)
Perché, quando ci si sente stanchi e poco speranzosi, è sempre una buona idea attingere un po’ di quell'energia perduta e positiva dalle pagine di un libro che ci dona carica, conforto e spunti di riflessione, prendendo in prestito e considerando i pensieri che un’autrice o un autore ci confida in esso. Perché, se ci si sente perduti, non è forse di aiuto guardare a coloro che sembrano avere tutto sotto controllo (o quasi) per ritrovarne un po'?
A chi: Alle mamme, alle figlie, ai padri, ai figli. A coloro che vogliono crescere individui consapevoli e come individui consapevoli. A tutti coloro che cercano fiducia e ispirazione, o semplicemente un po’ di grinta in un momento di tristezza. A chi ama la scrittura di Chimamanda Ngozi Adichie (e che pensa che sia una vera tosta).
Marta consiglia:
"L'anno della lepre" di Arto Paasilinna (Iperborea)
Perché: a volte i nuovi inizi ci piombano addosso, se noi siamo pronti a riconoscerli e ad accoglierli nelle nostre vite. È il caso di Vatanen, protagonista del romanzo più famoso di Arto Paasilinna: un giornalista infelice della sua carriera, della sua vita e del suo matrimonio, a cui però basta l'incontro con un leprotto ferito per capire che, se nulla della tua vita ti rende felice, la strada per la felicità non può essere diversa dall'abbandonare tutto e... Ricominciare.
A chi: a chi, stufo dell'inverno cittadino, sogna le nevi e le foreste della Lapponia; a chi ama la natura e, a volte, si rammarica di non viverla abbastanza; a chi si sente pronto a un nuovo inizio, ma ha bisogno solo del coraggio per fare il primo passo.
Nicola consiglia:
"La donna degli alberi" di Lorenzo Marone (Feltrinelli)
Perché: "anno nuovo, vita nuova" si suol dire; purtroppo, non è sempre così. Allo scoccare del nuovo anno spesso ci ritroviamo immersi nelle stesse ansie, stressati dalle mille incombenze e annoiati dalla stessa routine. In questo senso, La donna degli alberi è un manifesto di ribellione contro una vita prestabilita e una società troppo ingiusta. Scappate allora con questa donna anonima sulla cima d'un monte, lasciate da parte il vostro passato, sincronizzate il vostro respiro con il frusciare delle foglie sui rami e il battito del cuore con le candide nevicate invernali. Prendetevi il tempo per rinascere, perché ve lo meritate.
A chi: a chi ha bisogno di nuovi inizi; a chi si sente soffocato dalla monotonia della città e ha bisogno di tornare a respirare a pieni polmoni; a chi ha bisogno di perdonarsi e a chi vuole diventare una persona migliore; a chi vuole tornare a sentire la linfa vitale scorrere dentro di sé.
Olga consiglia:
"Il bar delle grandi speranze" di di J.R. Moehringer (Piemme)
Perché: è la storia di un ragazzo apparentemente senza futuro, che decide, comunque, di affidarsi alla vita e alle opportunità che questa gli offre. Non importa se provengono da un ubriacone conosciuto al bancone del bar o dai banchi dell'università di Yale. Egli è pronto per dare un nuovo inizio alla sua vita, facendo pace con il suo passato e con il rapporto tormentato con il padre.
A chi cerca il suo posto nel mondo, nonostante le avversità delle vita e i fantasmi del passato. A chi non si ferma all'apparenza, e a chi ama Frank Sinatra.
Sabrina consiglia:
"Quando la montagna era nostra" di Fioly Bocca (Garzanti)
Perché: perché nella vita le occasioni per ricominciare possono sempre presentarsi, anche a sorpresa, senza avvisare. E bisogna farsi trovare pronti. Come capita a Lena, la protagonista del romanzo “Quando la montagna era nostra”. Già l’inizio della storia la trova alle prese con una nuova ripartenza (la madre ha problemi di salute e Lena, single non più ragazza, decide di tornare nella casa dei genitori per dare una mano) e questo ritorno la metterà di fronte a una questione irrisolta della sua vita. E chissà se avrà il coraggio di riprenderne le redini. Leggere delle sue indecisioni, dei suoi ricordi, dei suoi tormenti potrebbe darvi il là per chiudere o riaprire una determinata occasione della vostra vita.
A chi: consigliato a chi ama la montagna, a chi legge con passione le storie d’amore, a chi è interessato alle dinamiche familiari, soprattutto quando cambiano di fronte alle vicende della vita. A chi è preda di un’indecisione e a chi nel cuore lascia spazio a un rimpianto per qualcosa che è accaduto o ancor più non è accaduto nel passato.
Samantha consiglia:
"Il tenace concetto" di Catalano, Amendola, Giap Perini (Rogas)
Perché contiene delle interessanti riflessioni sociologiche sul mondo odierno, sia perché Fabrizio Catalano, nipote dello scrittore, ci restituisce un ritratto intimo di Sciascia, riuscendo ad andare oltre l’estremizzazione che in questi anni si è avuta del canone sciasciano.
A chi vuole conoscere meglio Sciascia e il suo impegno civile e a chi non ha paura di diffidare. A chi infine ama stare contro, senza farsi ingabbiare dentro idee preconcette che ci rendono pericolosamente omologati.
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