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«Ecco, scegliere di amare, non scegliere la persona da amare»: Giacomo Mazzariol, "Mio fratello rincorre i dinosauri"

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Mio fratello rincorre i dinosauri
di Giacomo Mazzariol
Torino, Einaudi, 2016

pp. 176
€ 12,00 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)


Giacomo Mazzariol è un nome noto al grande pubblico poiché quattro anni fa il suo libro, Mio fratello rincorre i dinosauri, ha riscosso un grande successo e successivamente, nel 2019, ne è stato tratto un film, con Alessandro Gassmann e Isabella Ragonese. Questo libro è diventato così, in poco tempo, un caso editoriale ed in poco tempo la sua fama si è accresciuta grazie al passaparola dei lettori.

Giacomo, il protagonista, ha cinque anni e un giorno i suoi genitori, durante un viaggio di ritorno dal consueto pranzo a casa dei nonni, gli dicono che avrà un fratellino. Un maschietto! Per Giacomo questa è la notizia più bella del mondo: dopo due sorelle, finalmente un compagno di giochi con cui fare la lotta e le capriole! E anche pochi mesi dopo, quando mamma e papà gli dicono che sarà speciale, lui, con la sua fantasia di bambino, pensa a quali superpoteri potrà avere il nuovo arrivato. Servirà qualche tempo perché Giacomo familiarizzi con quella parola per lui nuova a sconosciuta, down, e perché capisca che con Giovanni non potrà fare né la lotta né le capriole.

La storia del protagonista si snoda attraverso varie fasi, attraverso le quali seguiamo la sua crescita e il suo rapporto col fratello: pian piano comincia a riconoscere i suoi gusti le sue preferenze. Ad esempio, Giovanni adora i dinosauri e tutto ciò che ha a che fare con il mondo preistorico. Giacomo matura e dalle elementari passa alle scuole medie, fa amicizia con i nuovi compagni ma pian piano comincia a rendersi conto che quel microcosmo d’amore che rappresenta la sua famiglia non corrisponde al mondo intero. Sempre più spesso, infatti, sente la parola down usata a sproposito, anche come insulto, e talvolta capita persino che Giovanni stesso debba subire delle piccole angherie da parte di certi prepotenti. Questo accade un giorno al parco e Giacomo, seduto su una panchina resta pietrificato, fino a quando, per fortuna, quei ragazzi scappano perché scambiano un uomo adulto per il padre di Giovanni.

Qualcosa in Giacomo è cambiato. Si sente lontano da suo fratello, addirittura comincia a nascondere la sua esistenza e a mentire sul numero dei componenti della sua famiglia

«Alle elementari non avevo mai avuto problemi a lasciare che Gio invadesse il territorio della mia vita occupato dai compagni, dalle amicizie e da tutto ciò che in generale arriva dall’esterno della famiglia. Alle medie, invece, era diventato un problema. Gio non era più il mio fratellino con i poteri speciali, tutto d’un tratto era diventato un alieno, qualcuno il cui comportamento era fonte di imbarazzo, qualcuno di incomprensibile e di cui giustificarsi» (p. 42)

Un percorso lungo lo aspetta, attraverso una delle fasi più complicate e tempestose della vita, l’adolescenza, perché finalmente Giacomo capisca quanto ami Giovanni, quanto faccia parte della sua vita e quanto sia, forse davvero, un supereroe.

«Il punto, Giacomo, è che Giovanni è Giovanni. Non la sua sindrome. Lui è stesso. Ha un carattere, dei gusti, dei pregi e dei difetti. Come tutti noi. Non ti abbiamo mai detto della sindrome perché noi stessi non pensiamo a Giovanni in questo modo. Non è la sindrome, - e fece le virgolette con le dita , - che occupa i nostri pensieri. Ma Giovanni. Non so se mi sono spiegato.» (p. 23)

Giovanni finalmente comprende che può mostrare al mondo intero la loro storia e, un po’ per gioco e un po’ per davvero, girano insieme un video, intitolato «The Simple Interview», caricato su YouTube, nel 2015, che ha un successo incredibile.

Ciò che colpisce è il talento limpido e cristallino di Mazzariol, un giovane ragazzo che ha saputo raccontare la sua storia e l’ha fatto con una scrittura chiara ed efficace e una decisa e sorprendente abilità narrativa. L’autore, insomma, sa come si racconta una storia e questa bravura l’ha poi dimostrata anche nella sua seconda opera, Gli squali (2018), felice conferma del suo talento, che dimostra quelle che ad oggi paiono essere le caratteristiche prime della sua penna: la leggerezza e la profondità. Infatti, le vicende che racconta si susseguono una dopo l’altra in maniera piuttosto rapida, ma non viene mai a mancare una sicura capacità di introspezione empatica che rende il libro piacevole e profondo allo stesso tempo. Le voci narranti di Mazzariol ci raccontano della loro interiorità e lo fanno con una semplicità spiazzante, offrendo le loro contraddizioni e le loro incoerenze di ragazzi in crescita.

In questo caso, la storia di Giovanni, viene narrata senza alcun pietismo: ci vengono raccontate le difficoltà che Giovanni deve affrontare e i sentimenti contrastanti che attraversano Giacomo, dall’accoglienza incondizionata dell’infanzia alla ritrosia durante gli anni dell’adolescenza, fino alla maturità dell’età post-adolescenziale. Quello che resta alla fine della narrazione è una storia d’amore, un sentimento profondissimo, che lega tutti i componenti della famiglia Mazzariol, raccolti attorno a Giovanni, in un amore profondo e senza fine che trascende lo spazio e il tempo.

Valentina Zinnà