Unfollow
di Lukas Jüliger
Atlantide Edizioni, febbraio 2021
Traduzione di Marta Moretti
pp. 168
€ 18,50 (cartaceo)
Esiste una via per riconnettere l’uomo con la Natura? Per ritrovare un legame antico come il mondo, in grado di farci vivere di nuovo liberi dai vincoli del Nuovo Mondo?
Il protagonista della nuova graphic novel di Lukas Jüliger sembra avere la risposta. Antico come il mondo stesso, testimone dell’evoluzione di ogni elemento naturale e animale del nostro pianeta, arriva nel nostro tempo con un compito ben preciso: ripristinare la preziosa relazione di interdipendenza con la Natura per farci ritrovare noi stessi e farci sentire di nuovo l’odore. L’essenza della Terra arriva nel nostro mondo con le sembianze di un bambino cui bisogna trovare una casa e una famiglia dopo averlo trovato ai margini di un bosco. È una creatura particolare, che affonda le sue radici in un tempo in cui l’uomo non aveva ancora percorso i primi passi sulla Terra. Presto viene portato da uno psichiatra infantile, il funzionamento del suo cervello, dei suoi ricordi e delle sue emozioni sembra completamente sconnesso dalla realtà in cui si è risvegliato. Verrà rinchiuso in un istituto per bambini con disturbi del comportamento, ma non vi rimarrà a lungo, la sua missione sulla Terra implica la libertà.
Nasce così Earthboi, l’account virtuale di questa antica essenza vitale. Il bambino si rifugia in un parco sconfinato e inizia a girare dei video in cui spiega come “analizzare l’ambiente circostante… come connettersi con esso estraendone qualcosa, possibilmente, un po’ di tutto”. Inizia così la sua convivenza con la Natura, la sua vera casa, e inizia la missione istruendo i suoi followers su tutto ciò che riguarda la sopravvivenza nella natura selvaggia e l’importanza di capire che tutto il resto è superfluo. Il capitalismo ha creato dei bisogni, accumulando sempre di più: la missione di Earthboi è riportare l’uomo all’essenziale, a ciò che è davvero necessario per vivere in pace con se stessi, con la natura e il resto dell'universo. Diventa presto un eroe positivo, una guida da emulare, “una celebrità della scena outdoor”. Con i suoi contenuti mediali riesce ad arrivare nel profondo delle coscienze, perché è in grado di diffondere un sapere autentico, lui, antico come la vita stessa, di cui conosce ogni segreto. Predice però anche un’estinzione di massa provocata dall’uomo, “[l]’avvicinarsi del collasso degli ecosistemi e degli uomini paragonabili a una forza geologica”. La sua esistenza è fondamentale, il suo messaggio necessario: “Era il personaggio perfetto per lo spirito di quel momento storico, in cui la maggior parte delle persone desiderava salvare il mondo ma senza avere un’idea di dove iniziare”. Perché il problema è proprio questo: percepiamo il pericolo imminente attorno cui orbita il nostro pianeta, ma ci sembra ormai troppo avviato per trovare un modo per fermare l’inesorabile.
Earthboi trova un’anima affine, Yu, una ragazza simile a lui che da molti anni si impegna sul web per trasmettere consapevolezza e fornire dei consigli per vivere in maniera ecosostenibile, senza offendere la Natura, vivendo fianco fianco ad essa senza mai scavalcarla. Dal primo momento in cui Earthboi la incontra, nasce una profonda connessione che sfocia in amore, la prima vera e propria esperienza umana del giovane sulla Terra. Insieme creano un’app di meditazione, “Patreon”, che riscontra subito un incredibile successo, concedendo all’uomo una pausa da quel mondo perfetto, da quei sistemi apparentemente infallibili che non hanno fatto altro che intrappolarlo dentro un labirinto senza via d’uscita.
L’ultima missione di Earthboi lo conduce al suo ultimo viaggio. Inizia un vero e proprio progetto di vita nel bosco, dove lo raggiungono anche i suoi compagni dell’istituto, le sue radici. “Qui Earthboi avrebbe riportato l’essere umano a una condizione … nella quale era già vissuto in precedenza. Quando era stato felice e libero. Migliaia di anni fa”. Diventa un micro-cosmo, in cui ogni essere umano partecipa per il bene della comunità, mettendo davanti a tutto il benessere dell’ambiente e della comunità, in un’atmosfera di indipendenza e autonomia. Ogni iniziativa per ripristinare il legame con la Natura viene condivisa costantemente con il mondo esterno, tramite foto e video pubblicati sui social media. Era necessario ritornare all’essenziale, ristabilire il corso naturale delle cose. Il tempo di Earthboi sulla Terra non dura in eterno, e una volta diffuso tutto il suo sapere agli altri, ritorna alla sua essenza primordiale, con il favore delle piogge, “il suono della natura che piangeva per il proprio figlio perduto”. Il suo insegnamento è un seme nelle coscienze degli uomini, ora tocca a loro portare avanti il progetto di vita iniziato in quei boschi ricchi di linfa vitale e di percorsi per riconnettere l’Uomo all’essenziale della Natura.
Questo libro, candidato al titolo di miglior graphic novel tedesco dell’anno, si presenta agli occhi del lettore come una guida per ritrovare noi stessi in armonia con l’essenziale della Natura. In un mondo in cui il progresso e la distruzione del pianeta minacciano sempre più la nostra esistenza, la storia di Earthboi non ci appare come una mera utopia, bensì come una possibilità. Capiamo che se il cambiamento parte dal profondo di noi stessi, se la nostra consapevolezza si unisce a quella degli altri, un mondo migliore si delinea come realmente possibile. Attraverso i disegni essenziali e ai due colori primari utilizzati, il rosso e il blu, che ricordano gli elementi naturali dell’acqua e della terra, l’autore ci trasmette un messaggio incoraggiante, risvegliando le nostre coscienze e invitandoci a unire le forze per ritornare a sentire l’odore, l’essenza della vita, e a vivere proprio grazie alla natura, considerandola come nostra Madre, e non come l’oggetto prediletto della distruzione umana. Un messaggio positivo anche riguardo ai social media, che se usati consapevolmente possono diventare degli strumenti potentissimi per risvegliare le nostre coscienze e influenzarci positivamente.
Un’utopia contro il progresso, o la necessità di fermarci, di ritornare all’essenziale, per ritrovare il contatto con la nostra vera essenza?
Lidia Tecchiati