#LectorInFabula - In mezzo alla "tempesta" del lockdown: il nuovo romanzo per giovanissimi di Alberto Pellai e Barbara Tamborini

 


Noemi nella tempesta
di Alberto Pellai e Barbara Tamborini
DeA, 2021

pp. 240
€ 13,90 (cartaceo)
€ 6,99 (ebook) 



Noemi ha dieci anni e non ama i cambiamenti. Preferisce ignorare le cose che non le piacciono (compreso il suo insopportabile fratello maggiore Luca) e concentrarsi invece su quelle che le danno sicurezza. Non lo sa ancora, la mattina del 20 febbraio 2020, che tutto sta per cambiare. Quando entra in classe e la maestra annuncia le novità per il lavoro dei mesi successivi, Noemi si arrabbia tantissimo e pensa soltanto che lei in coppia con Li non ci vuole proprio stare. Li le è antipatico, è lento in matematica e ha pure dei brutti baffetti che proprio non riesce a sopportare. Forse per questo, o per paura di peggiorare il suo rendimento perfetto, decide di fare un incantesimo con lo specchietto magico che le ha regalato la nonna prima di andarsene a vivere in Australia: chiede quindi intensamente di non dover mai più lavorare insieme a Li. Non ha ancora idea delle conseguenze che queste parole incaute innescheranno: proprio quel pomeriggio arriva infatti notizia del primo caso italiano di Covid-19, insieme all’annuncio che alcune scuole non riapriranno. E se da un lato la prima reazione di Noemi è di grande entusiasmo per la realizzazione del suo desiderio, non ci vorrà molto perché gli stati d’animo cambino e subentrino la preoccupazione e i sensi di colpa, nonché la volontà di fare ammenda e di annullare l’incantesimo che tanti danni ha provocato.È attraverso un espediente semplice, ma narrativamente molto efficace, che la consolidata coppia Pellai-Tamborini esplora il periodo del lockdown nella prospettiva dei giovanissimi, attraverso l’alternanza dei punti di vista di Noemi, che frequenta la quinta elementare, e di Luca, che invece di anni ne ha quattordici e si fa quindi portatore di una visione diversa, per genere e fascia d’età. Se da un lato quindi il romanzo esplora i cambiamenti legati alla maturazione dei protagonisti in momenti già delicati del percorso di crescita, dall’altro mostra concretamente le complicazioni che in questo percorso hanno fatto la loro comparsa a causa della pandemia. 
È grazie a una profonda conoscenza dell’età dello sviluppo che gli autori riescono a restituire le sfumature dei caratteri di Luca e Noemi, sia nell’evoluzione del pensiero individuale che nella relazione reciproca, spesso apertamente conflittuale, ma sempre più complice. Sì, perché la reclusione improvvisa e imprevista blocca alcune dinamiche (come l’interazione all’interno del gruppo classe o con i coetanei), ma ne esacerba altre: il tempo in famiglia aumenta considerevolmente ed è necessario trovare un nuovo equilibrio per non rischiare di implodere – o esplodere, a seconda dei punti di vista. Lo sanno bene i genitori dei giovani narratori, che, pur essendo separati, si trovano costretti a fare nuovamente squadra per gestire i figli e al tempo stesso trovare tempi e spazi per un lavoro che si fa più pervasivo (la mamma è infermiera e deve passare molto tempo in ospedale, in prima linea nella gestione dell’epidemia, e il papà, informatico, vede aumentare esponenzialmente le richieste e fatica a tenere distinti gli spazi privati da quelli lavorativi, che adesso hanno fatto irruzione tra le mura domestiche). È sempre attraverso il punto di vista dei ragazzi che noi vediamo i genitori destreggiarsi nel tentativo di fare del proprio meglio e di trovare soluzioni per problemi che non immaginavano di dover affrontare, cercando al contempo di gestire un carico emotivo non indifferente.



È impossibile, nella lettura, non identificarsi con la quotidianità di questi personaggi. Perché quella di Noemi e Luca è una famiglia del giorno d’oggi, con tutte le sue piccole crepe, le sue difficoltà, ma anche risorse insospettate che vengono messe in campo nel momento della difficoltà. È proprio l’idea di squadra che emerge forte dal romanzo: non ci si salva da soli, e questo vale sia all’interno che all’esterno del nucleo famigliare. 
Così, anche per aiutare Li, che ne frattempo è scomparso dai radar e non si presenta più alle lezioni online, si creano nuove e inaspettate alleanze. Pellai e Tamborini sono abili a sfiorare con levità diverse tematiche importanti, e non esclusivamente legate al Covid-19, come l’integrazione, il pregiudizio, il bullismo. Al contempo, però, ne mostrano anche le possibili soluzioni, proponendo un’opera che fa riflettere e sorridere, e a cui – nonostante “la tempesta” che incombe sui protagonisti come sul mondo intero – non manca mai la speranza. La lettura di questo testo, agile ma mai banale, è adatta ai ragazzi dell’età dei protagonisti, ma anche a una condivisione in famiglia, per provare a capire insieme un evento storico che tutti, adulti compresi, facciamo ancora fatica a decifrare in pieno e che altera in maniera nuova le relazioni interpersonali e i percorsi di crescita.

Carolina Pernigo