Le compagne di scuola
di Dora Heldt
Tre60, febbraio 2021
Traduzione di Maria Carla Dallavalle
pp. 324
€ 18,00 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Anke, Doris e Katja sono alla soglia dei cinquant’anni. La
loro amicizia, salda e forte ai tempi del liceo, si è sfilacciata e da molti
anni non viene coltivata, per scelta di tutte e tre.
Le cose cambiano quando Doris, in crisi per l’avvicinarsi
del cinquantesimo compleanno e disgustata all’idea della festa a sorpresa che
il marito pensa di organizzarle, decide di rispolverare l’antica complicità e
invita le due amiche per un weekend sul Baltico, all’insegna del relax e delle
confidenze.
L’amicizia sembra tornare più viva che mai, insieme alla
volontà di far fronte comune per reagire a quel sottile senso di insoddisfazione che tutte e
tre provano nei confronti della propria vita: Doris, autocostretta nel ruolo di
madre e moglie, sente di non avere più stimoli e rimpiange di non aver
inseguito il sogno di diventare graphic designer; Anke, impiegata in una piccola
casa editrice, ha fatto della solitudine il proprio vessillo, forse senza
troppa convinzione; Katja, all'apparenza realizzata e famosa, rincorre con
ostinazione una giovinezza che sfugge inesorabilmente.
Il romanzo di Doris Heldt, Le compagne di scuola, entra nel solco di una collaudata
narrativa al femminile che celebra la solidarietà e l’alleanza tra donne come
la chiave di una rivalsa sociale che permette alle protagoniste di affermarsi e
raggiungere la propria felicità attraverso l’indipendenza – mentale ed
economica. Un filone che ha raggiunto il successo letterario intorno agli anni
Novanta, con il celeberrimo romanzo di Olivia Goldsmith, Il club delle ex
mogli, da cui anni dopo fu tratta l’omonima commedia brillante.
Con l’opera di Goldsmith, Le compagne di scuola ha molti
punti in comune: tre sono le protagoniste, simili le professioni che svolgono
(Katja, come Elise, è famosa; Doris è una casalinga, proprio come Annie), comune
la necessità di allearsi per trovare una strada che le conduca alla
realizzazione personale e alla felicità, e, infine, identico il focus narrativo sul
valore dell’amicizia femminile.
Quello che in Le compagne di scuola non mi ha pienamente
convinto è stata, a tratti, la mancanza di una precisa caratterizzazione dei
personaggi: Doris, Anke e Katja sembrano esistere in funzione di ciò che
succede loro o dei dialoghi che tra esse intercorrono, e non esiste, al
contrario, una coerenza di fondo delle protagoniste da cui genera la storia e
che permette solitamente al lettore di riconoscere, a un certo punto della
storia, i tratti distintivi e inconfondibili dei vari personaggi.
La storia è costruita principalmente sui dialoghi, ricorda una sceneggiatura più che un romanzo, e in alcuni punti perde ritmo, offrendo spunti interessanti che non si sviluppano (che fine fa l’ex amante di Katja, rincontrato per caso nell’hotel della réunion? L’insoddisfazione matrimoniale di Doris sembra grave all’inizio del romanzo, ma si stempera e misteriosamente quasi scompare verso la fine…).
Anche l’individuazione di un progetto comune, che per
gran parte della storia sembra occupare le idee e la creatività delle tre
protagoniste, si rivela nel finale un tantino sotto le aspettative, quasi come
se l’autrice si fosse arresa a un escamotage sottotono per concludere il
romanzo e riportare la vita delle tre protagoniste, tutto sommato, nel range
della loro personale “normalità”.
Mancano insomma la rivalsa e la rivincita femminile, l'onnipotenza e la capacità di affermare sé stesse proprio grazie all'alleanza con altre donne, che invece è il fulcro e la ragione del successo de Il club delle ex mogli.
Si tratta certamente di una lettura piacevole e d’evasione,
che lascia però un pizzico di amaro in bocca per le potenzialità non espresse
appieno.
Barbara Merendoni
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