Tutto a un tratto
autore e illustrazioni di Andrea Yokurama
Morsi Editore, aprile 2021
pp. 19
€ 10 (cartaceo)
Per incipit, una casetta stilizzata. Dove siamo diretti "Tutto a un tratto"?
È il 26 aprile 1937. All’orizzonte un toro si trascina avvilito, portando sul dorso il peso di una città presa di mira da aerei tedeschi, parte di un’operazione segreta, Operazione Rügen, conosciuta da tutti come il bombardamento di Guernica, ordinata da Adolf Hitler per aiutare il futuro dittatore Francisco Franco a soffocare nel sangue la Repubblica.
È così che Andrea Yokurama, nato Andrea Granato nel 1993 a Bra in Piemonte, (ri)tratteggia una delle opere visive più tragiche e crudeli del genio spagnolo, Pablo Picasso, che in soli due mesi, con dita affrante e adirate, dipinse di bianco e di nero una tela alta 3,49 metri e lunga 7,77 metri, affinché tutti potessero accorgersi e comprendere di quanto ingiuste e scellerate sono le guerre.
Riproduzione murale a grandezza naturale dell'opera originale |
Tutto a un tratto è un esile libriccino, un picture book, che il giovane artista, con mani decise, disegna, frammenta e unisce il turbinio, il caos stretto a urla di innocenti, al disfacimento e alla perdita improvvisa e ingiustificata della banale quiete dei giorni sereni.
«Urla di bambini, urla di donne, urla di uccelli, urla di fiori, urla di alberi e di pietre, urla di tegole, di mobili, di letti, di sedie, di tende, di tegami, di gatti e della carta, urla degli odori che cercano di afferrarsi l’uno con l’altro, urla del fumo che colpisce alle spalle, urla che cuociono a fuoco lento nella grande conca e della pioggia di uccelli che inondano il mare», scriveva – tra l'8 e il 9 gennaio del 1937, qualche mese prima di Guernica – Pablo Picasso in Sueño y mentira de Franco (Sogno e bugia di Franco), diciotto vignette dalla satira feroce contro il dittatore.
«Avete fatto voi questo orrore maestro? No, è opera vostra. Gli dissi». Non è chiaro quando e come avvenne questo brevissimo scambio di parole tra un ufficiale tedesco e Picasso, ma la potenza di una tale risposta è rimasta viva nei ricordi di giovani e meno giovani, fino a essere rielaborata nella ricerca artistica di Yokurama.
Tutto a un tratto è un delicato e poetico morso di denuncia, dal disegno sicuro e aspramente nero, fedele all’ira artistica dell’opera originale, in cui il giovane talento immagina il seguito delle famose parole dell’artista spagnolo, rendendole versi leggiadri seppur carichi di tempesta, come le corpose e bianchissime nuvole che incorniciano il viaggio intimo dell’autore. I disegni sono decodificati ed estratti dal contesto globale affinché si possa comprenderli e farne esperienza al meglio nella loro tragicità e crudeltà.
Tavola tratta da "Tutto a un tratto" di Andrea Yokurama, Morsi Editore |
Un Pablo Picasso ricurvo ai piedi di un gigante vaso in vetro, in cui indugiano un paio di pennelli stanchi, ricomincia il suo viaggio in direzione contraria agli aerei assassini, ripercorrendo con occhi nuovi e freschi, quelli di Yokurama, un evento che a distanza di anni non ha mai smesso di esistere, nonostante i feroci morsi della denuncia sociale.
«Tutto a un tratto mi ritrovai all’interno del mio quadro...».
I motori degli aerei della Legione Condor si allontanano.
Tutto a un tratto, il vuoto.
Olga Brandonisio
Le immagini sono state inserite per gentile concessione della casa editrice.