Animal spirit
di Francesca Marciano
Mondadori, 2021
pp. 216
€ 18,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Era nata in una famiglia dove certe cose non si discutevano neanche. Sua madre, una donna alta, con i capelli biondo cenere che aveva vissuto tutta la vita con un traditore seriale, ne era stata un esempio stoico. “Marito e moglie restano insieme comunque” era sempre stato il suo credo. (p. 15)
Nel Quattrocento, Pico della Mirandola sosteneva, nel suo Oratio de hominis dignitate, come l’uomo fosse a metà fra gli angeli e le bestie; capace, cioè, di sollevarsi o abbassarsi a seconda dei propri comportamenti, della propria volontà. Ora, senza scomodare ulteriormente i filosofi dell’Umanesimo, e senza ricorrere al dualismo tipico di molte filosofie che vedevano nell’uomo una dicotomia spesso insanabile fra ciò che di buono c’è (la mente, lo spirito, l’anima) e ciò che invece è più basso e terragno (la materia, la carne, il corpo), è forse più corretto sostenere che nell’essere umano vivano e lottino per emergere infiniti impulsi e logiche, i quali tutti cercano, a volte quasi all’insaputa dell’individuo stesso, di dominare sugli altri. È questo che rende unico non solo un individuo in una umanità variegata, bensì anche ogni momento all’interno della vita di quella persona. Da qui, da questa lotta continua con se stessi, nasce quella continua contraddizione di cui parla anche Walt Whitman nel suo celebre passo: «Forse che mi contraddico? Benissimo, allora vuol dire che mi contraddico. Sono vasto, contengo moltitudini.»
E di questa lotta interna, di questo continuo spostarsi fra un capo e l’altro della corda, sembra farsi portatrice Francesca Marciano nel suo ultimo libro, questo Animal spirit che contiene sei storie, sei racconti di donne sempre al bivio fra giusto e sbagliato. Già la scelta di Marciano di rifarsi alla forma breve è interessante: nonostante negli ultimi tempi il racconto sia stato oggetto di rivalutazione da parte sia dei lettori che degli editori, rispetto al romanzo resta comunque un azzardo, una scommessa sulla quale non v’è certezza di riuscita. Si rivela una scelta vincente, perché per raccontare ciò che accomuna gli esseri umani, ossia questa eterna lotta fra bene e male là dove bene e male raramente hanno lineamenti definiti, la forma della short story ha un grande privilegio rispetto alla forma del novel: la possibilità di raccontare più prospettive, più punti di vista, in altre parole più storie. Anziché seguire la linea del romanzo-mondo, Marciano sceglie dunque di tracciare il filo rosso del racconto, consentendo al lettore di ritrovare in ogni storia il cuore del proprio scrivere.
Sono gli animali a mostrare alle protagoniste dei racconti quale sia l’alternativa, la strada altra da seguire. Che sia il serpente albino rinchiuso in una gabbia, proprio come ingabbiata si sente la protagonista del racconto La ragazza, o un falco libero e predatore in grado di liberarsi degli impertinenti gabbiani che sovrastano i cieli di Roma in Potrebbero esserci spargimenti di sangue, gli animali – da sempre considerati il regno del puro istinto, sebbene studi degli ultimi anni dimostrino più di un’affinità con l’essere umano – rappresentano in Animal spirit l’epifania delle protagoniste. Non per un’abusata visione manichea fondata sull’opposizione fra ragione e istinto, al contrario: proprio in quanto nella ragione delle scelte che si compiono vi è un cuore d’istinto, o meglio di emozione. Marciano ci mostra come siano le emozioni a guidarci fra i labirinti delle decisioni che prendiamo, giuste o sbagliate che siano. Al centro del nostro mondo fatto di ragione, compromessi, logica, vive un abisso emozionale inesauribile e potente.
Animal spirit è un libro fatto di storie, alcune più comuni (La seconda chiamata, Potrebbero esserci spargimenti di sangue) e altre più rocambolesche e colorate (Terra indiana, La ragazza), ma tutte accomunate da uno stile permeato dall’intimismo e dall’introspezione. Sono storie in cui è facile immedesimarsi, anche se parlano di viaggi dall’altra parte del mondo per soccorrere un amore in piena crisi psicotica.
David Valentini