di Camilla Läckberg
Einaudi, 2021
pp. 120
€ 14,00 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)
Disponibile l'audiolibro (letto da Cinzia Spanò; tempo di ascolto: 2 ore e 31 minuti)
Prima di cominciare, devo fare una premessa: non sono una lettrice appassionata di Camilla Läckberg e generalmente lo stile così asciutto degli scrittori nordici mi tiene istintivamente lontana. Eppure. Eppure avevo bisogno di un audiolibro breve, che mi coinvolgesse il tempo necessario per una serie infinita di lavori di casa. Capita, no? Ecco, mi sono avvicinata a Il gioco della notte con una sola richiesta: volevo essere intrattenuta abbastanza da non pensare a tutto il tempo che stavo sprecando in attività poco soddisfacenti ma necessarie.
Risultato? Sì, mi ha coinvolta, dopo un inizio un po' faticoso, perché incontrare la notte dell'ultimo dell'anno quattro adolescenti viziati e ricchi come Liv, Martina, Max e Anton ispira tutto fuorché empatia coi personaggi. Prima ancora che il servizio di catering arrivi nella lussuosa casa di Max, dove si tiene il loro veglione privato, i quattro sono già ubriachi e hanno più volte superato il limite: sanno di potersi fidare gli uni degli altri, perché si conoscono da quando sono nati, però sono molti i segreti che non hanno mai rivelato agli amici e/o fidanzati. Reciproche attrazioni, tanto per cominciare, ma anche violenze domestiche o sessuali subite, problemi finanziari, disturbi alimentari,... È proprio questo scrigno di non-detti a convincerci che la scrittrice ha in serbo grandi sorprese, non fosse altro far scoppiare la bolla di apparenza in cui tutti fluttuano.
Svelare le proprie fragilità non è semplice, a maggior ragione perché si teme di essere giudicati. Ecco perché dietro a una partita di Monopoli apparentemente innocente si nascondono tensioni e desideri proibiti, che rischiano di scoppiare, perché al posto del pagamento in finti soldi di carta, si decide di pagare con "obbligo o verità". Ognuno di loro, Max e Anton in particolare, sanno dove affondare per mettere alla prova gli amici, ma viene spesso da chiedersi: non si rendono conto che è un gioco al massacro? Qualcuno li fermerà?
Con queste domande che perdurano di capitolo in capitolo, mentre nella casa accanto i loro genitori sono riuniti per il Capodanno in una festa che ha molto di simile alla loro (sballo, amoreggiamenti, segreti e soprattutto apparenza), temiamo che Läckberg ci stia preparando a un dramma, perché la tensione è palpabile e la serata, già triste sul nascere, rischia di trasformarsi in una pericolosa debacle, in cui tutti perderanno qualcosa.
Tuttavia, Camilla Läckberg ha in serbo alcune carte vincenti per stupirci fino all'ultimissima pagina (e che non rivelerò, ovviamente, per non togliervi il piacere di scoprirlo), in un crescendo di attesa e suspense, proprio come negli altri suoi romanzi. Nella sua globalità, possiamo leggere Il gioco della notte come un romanzo che sfrutta il mistero e l'attesa dei lettori per denunciare la falsità di certi rapporti familiari che si reggono su stereotipi e finte rassicurazioni, mentre dietro si cela ben altro. Diventare grandi, per qualcuno, significa togliere i paraocchi e prendere atto della realtà; per i protagonisti di Il gioco della notte significherà molto di più.
GMGhioni
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