Crescere è fare i conti con chi siamo e chi vogliamo essere: "Maicolgècson" di Paola Soriga

Copertina di Maicolgècson di Paola Soriga


Maicolgècson
di Paola Soriga
Mondadori, maggio 2021

pp. 192 
€ 17,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)



Fin dalle prime pagine, è chiaro: Remigia Porcu è una grande piccola protagonista. Fin da neonata, per la sua carnagione un po' più scura e per il casco di capelli neri viene soprannominata "Maicolgècson" in famiglia, nome che lei preferisce al suo Remigia, con cui deve fare i conti. Soprattutto, però, ad accomunarla alla star, è la sua passione per il canto e il ballo. Nel suo paesino sardo, a pochi chilometri da Cagliari, la sua bravura è esaltata dai suoi tanti parenti e anche a scuola di musica e di ballo se la cava bene: cosa significa però andare in televisione? Potremmo, da un lato, vedere questo nuovo romanzo di Paola Soriga come un romanzo di formazione, ovvero una storia che traccia il cammino di Remigia attraverso successi e insuccessi verso il suo grande sogno, ma c'è ben altro: c'è la famiglia

Attorno alla protagonista, troviamo un intero microcosmo familiare che partecipa attivamente alle avventure di Remigia, la accompagna nella sua crescita e verso i suoi traguardi. Spesso Remigia gioca ad accostare ai suoi famigliari il nome di un animale, a seconda del loro umore di quel giorno, e non sempre mamma e papà meritano dei begli appellativi. Eppure loro ci sono sempre, così come ci sono didino Stefano, la cugina Gina, Eleonora,... Non ci vogliono molte pagine perché anche noi lettori arriviamo a entrare a pieno titolo nella famiglia Porcu e apprezziamo i caratteri dei diversi personaggi. 

Crescere per Remigia significa innanzitutto prendere atto che il suo paese è minuscolo, se confrontato al resto del mondo: saranno le tanto temute occasioni di provare a portare il suo talento in televisione che porteranno la protagonista a confrontare la sua realtà con quello che si vede dall'aereo e l'hinterland milanese. Ovunque vada, Remigia osserva, con tutta la vitale curiosità di una bambina che si apre alla scoperta e che non sa saziarsi di quello che vede. 

Poi, certo, bisogna pur sempre tornare alla quotidianità, che prevede di fare i conti con la scuola, per cui la protagonista non si sente particolarmente tagliata: sono parecchi gli episodi che ci portano a sorridere, mentre altri ci incupiscono, perché i compagni di classe sanno essere anche spietati. C'è chi invece ispira immediatamente tenerezza, ed è Andrea, il compagno di canto che ha sempre una parola buona per Remigia.

Più leggiamo Maicolgècson e più ci immergiamo nella sardità del romanzo da un lato (anche grazie a dialoghi che portano con loro alcuni stralci di sardo, tradotti dalla sollecita Eleonora), mentre dall'altro facciamo conoscenza della dolce determinazione della protagonista. Con leggerezza, Paola Soriga mette in campo molte tematiche importanti legate alla crescita, tra cui vorrei segnalare l'esigenza di fare i conti con i propri fallimenti e la frustrazione, sentimenti scomodi ma necessari per poter diventare adulti consapevoli e con i piedi per terra.

GMGhioni