Il dolce
domani
di Banana Yoshimoto
Feltrinelli, 2020
di Banana Yoshimoto
Feltrinelli, 2020
Traduttrice
Gala Maria Follaco
pp. 112
€ 12,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)
Due giovani fidanzati, felici e innamorati, siedono in
macchina uno di fianco all’altra di ritorno dalle terme e mentre ascoltano Leonard
Cohen che canta Lover, Lover, Lover all’improvviso cala il buio: Yoichi e
Sayoko hanno un’incidente, lui muore e lei resta gravemente ferita.
Una voragine si apre nel cuore di Sayoko e sanguinanti sono le ferite del suo spirito. Lancinante è il dolore del corpo, un bastone di ferro le si era conficcato nel ventre, ma ancor più insopportabile è il vuoto nell'anima, in lei abita solo una disperata disperazione.
“Il bastone fu estratto con la stessa facilità con cui era entrato, lasciandomi viva e con una ferita relativamente grave. Ma si trattava pur sempre di organi interni, e fu molto dura. Come mi aveva anticipato il nonno, la strada per il recupero fu lunga e dolorosa, davvero indescrivibile. Fu subito chiaro che il mio corpo non sarebbe più tornato quello di prima, ma ero ancora viva e a poco a poco mi ripresi. Più o meno al mio trentesimo compleanno ricominciai a condurre un’esistenza normale. Il mio aspetto era completamente diverso, sembrava che qualcuno l’avesse consumato con la lima” (p. 19).
Soltanto attraverso un percorso articolato e complesso,
malinconico e nostalgico, che passa dall’accentazione della sofferenza alla
consapevolezza di essere vivi, fino alla ricerca del proprio mabui, quel
sé intimo e personale, Sayoko si pone alla ricerca della propria posizione nel
mondo:
“Se ti cade il mabui devi tornare a raccoglierlo nel punto in cui è caduto” (p.30).
Continuare a vivere
dopo aver perso la persona amata è la difficile ma ineluttabile condizione che
si pone dinanzi a Sayoko.
Il dolce domani è un romanzo breve nel quale Banana Yoshimoto ripercorre
le tappe dolorose della rinascita dopo la terribile tragedia dalla perdita. Scritto
per onorare la memoria di quanti sono morti e di quanti sono invece sopravvissuti
allo tsunami del 2011 in Giappone, che causò il disastro nucleare di Fukushima,
al termine del romanzo nella postfazione si legge la dedica dell’autrice:
"Io non scrivo opere colossali, che mettano tutti d’accordo: posso solo, nel mio piccolo, rivolgermi a quei pochi che, per un motivo o per un altro, si sentono aiutati, o confortati, leggendo i miei romanzi” (p.101).
Con tatto, sensibilità e
delicatezza la Yoshimoto pone l’accento su temi quali la sofferenza, la
solitudine, la fragilità, lo smarrimento, la morte, ma anche sulla memoria, sul
coraggio e sul ricominciare. Solo dopo aver pianto i propri cari, si può avere la forza per portarsi
avanti, ci ricorda la scrittrice. Se i ricordi e il passato infondono fiducia e
forza, il dolore può tramutarsi in salvezza e in una maggiore conoscenza e
coscienza di se stessi.
"Ognuno di noi vive la propria vita portandosi dietro il peso del dolore che ha provato. Ci sono anche quelli che non provano niente e che non portano alcun peso: basta un'occhiata per capire chi sono. sembrano automi, sono diversi dagli altri. quelli che portano un peso li riconosci dal colore, dall'incedere pieno di grazia. Ecco perché sono contenta di avere un peso da portarmi dietro. Finché avrò giorni da vivere, voglio vivere con grazia" (pp. 33-34).
Sayoko, non senza difficoltà affronta le proprie ombre,
ma niente deve andare perduto, ogni gesto, azione e sentimento sono indispensabili
per la ricostruzione della sua esistenza. La
vita pulsa e anche i traumi e le paure sono attori nella grande commedia umana,
ma scegliere di proseguire è la via.
“C’è un’unica fiamma che splende verso di me, e niente e nessuno la potrà mai spegnere. Mentre mi dicevo queste parole mi ricordai che erano il verso di una canzone r, proprio come quella volta in montagna con Ataru, scoppiai a ridere. Nessuno sa ancora dove ci porterà questo viaggio, ma ci attendono giorni e notti meravigliosi” (p. 100).
Nel testo troviamo periodi semplici, con parole musicali, lettura scorrevole e
locuzioni che ben si integrano nel testo, grazie anche al glossario in fondo al
libro, che precisa termini ed espressioni. Siamo dunque davanti a un romanzo toccante,
emozionate e commovente.
Silvia Papa
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