Capita di innamorarsi a prima lettura di un autore, ma va detto che è difficile che avvenga, dopo aver letto migliaia di libri. Farsi sorprendere è raro, eppure è proprio quello che ho appena provato leggendo i tre volumi di Frédéric Dard editi da Nero Rizzoli: Gli scellerati, Il montacarichi e I bastardi vanno all'inferno. A colpirmi, è stata innanzitutto la padronanza della scrittura, e d'altra parte Dard ha scritto quattrocento libri di enorme successo in Francia; in secondo luogo, ho apprezzato molto l'equilibrio tra romanzo di genere e romanzo psicologico: i suoi personaggi, infatti, non sono mai dei soggetti abbozzati al mero fine della trama, ma diventano qualcosa di più, con le loro sfaccettature caratteriali e i loro chiaroscuri ci coinvolgono più da vicino, perché sono umani e imperfetti. Ma andiamo con ordine.
GLI SCELLERATI
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Gli scellerati di Frédéric Dard Nero Rizzoli, 2018 Traduzione di Elena Cappellini pp. 184 Acquista il libro su IBS Acquista il libro su LaFeltrinelli |
Se per "scellerato" intendiamo chi è "colpevole o capace di crimini", attenendoci alla definizione proposta dal dizionario Larousse e riportata in apertura del romanzo, qui Dard mette in crisi la semplice trasparenza di tale asserzione.
In un sobborgo periferico di Parigi, dove anche i sogni sono un lusso, la giovanissima Louise decide di abbandonare la fabbrica dove lavora per provare a emanciparsi da quel destino che sembra cadere su di lei, ineluttabile. Vede ogni giorno gli effetti di questa vita: sua madre non fa altro che pensare al denaro, mentre il suo patrigno, disoccupato, si è dato all'alcol. Ecco perché i due americani che si sono trasferiti da poco nel quartiere fanno sperare a Louise di poter ottenere un salto sociale: con la loro enorme automobile e la loro villa, ma anche il loro stile di vita attirano non pochi sguardi dei locali. La ragazza, con una certa impertinenza, prova a proporsi ai Rooland come domestica: la coppia accetta e Louise sa che deve giocarsi al meglio quell'opportunità, più unica che rara. Tuttavia, anche una coppia apparentemente perfetta ha i suoi segreti, e Louise ne viene fagocitata. D'altronde si era accorta subito, entrando in casa, del disordine e della sciatteria della signora Rooland, pronta ad affogare i propri dispiaceri in qualche bicchiere di alcolici e in feste piuttosto ambigue; il marito, in tutto ciò, pare a proprio agio, ma certamente l'arrivo di Louise, con la sua cucina francese e il suo senso dell'ordine, cambia anche l'equilibrio della coppia.
Il contatto tra due mondi così diversi non fa che acuire le disparità tra i Rooland e Louise, ma alimenta anche le aspettative della ragazza... Non ci vuole molto perché la situazione collassi, ed è qui che i personaggi mostrano tutte le loro ombre, in un'atmosfera in cui desiderio di rivalsa, ira, passione sobbollono in vista di una conclusione inattesa.
IL MONTACARICHI
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Il montacarichi di Frédéric Dard Nero Rizzoli, 2019 Traduzione di Elena Cappellini pp. 139 |
Eh sì, ammetto di non essere riuscita a staccarmi dal libro fino alla sua conclusione. Complici le sue 139 pagine, che hanno reso l'impresa tutt'altro che impossibile, Il montacarichi è stata una delle letture più avvincenti degli ultimi mesi. Il romanzo, edito per la prima volta in Francia nel 1961 e trasformato l'anno dopo in film col titolo Le monte charge (diretto da Marcel Bluwal, con Robert Hossein e Lea Massari), ci porta sempre in un sobborgo periferico di Parigi. Questa volta, l'io narrante è un trentenne di bell'aspetto, che rientra nell'appartamento di famiglia dopo anni di assenza (si scoprirà il perché nel corso della lettura). È la notte di Natale e la tristezza delle stanze vuote, con la polvere di anni, fa sì che l'uomo scelga di uscire e di concedersi il lusso di cenare al ristorante a cui sua madre aspirava di andare. Qui, per caso l'uomo viene attirato dalla presenza di una donna a, accompagvvenentenata dalla figlioletta. Basta poco perché l'uomo si ritrovi a sentirsi attratto dalla sconosciuta, di cui conosce solo il nome, Madame Dravet, e la segua.
Quel che però lo aspetta non è un'avventura romantica, più volte lasciata intendere da una tensione crescente tra i due. Quando il protagonista, con la bambina addormentata in braccio, accompagna la donna a casa, sale su un montacarichi che dovrebbe portarlo al secondo piano, dove la donna vive con la figlia, e dove dovrebbero condividere la propria passione. L'uomo non sa che avrebbe fatto ben meglio a tenersi lontano da quel montacarichi, perché niente di quello che lo attende è prevedibile e i rischi sono altissimi.
Pieno di simboli e di conturbanti ribaltamenti tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, Il montacarichi mette in crisi il concetto stesso di giustizia. Quando un crimine è comprensibile, se non addirittura giustificabile? Il protagonista rischia di farsi incastrare per qualcosa di cui non è responsabile, e il dissidio tra realtà e apparenza tipico del noir trova in questo romanzo un perfetto e perturbante equilibrio.
I BASTARDI VANNO ALL'INFERNO
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I bastardi vanno all'inferno di Frédéric Dard Nero Rizzoli, 2021 Traduzione di Elena Cappellini pp. 189 Acquista il libro su IBS Acquista il libro su LaFeltrinelli |
Piccolo dettaglio: Dard non ci dice il nome del poliziotto, né quello della spia, per cui, quando troviamo in prigione Frank e Hal, entrambi abbrutiti dalla vita in carcere, non sappiamo chi sia chi. I due uomini in principio non si fidano l'uno dell'altro e si accusano reciprocamente di essere poliziotti infiltrati. Solo il tempo e le esperienze condivise li porteranno, tra una scazzottata e l'altra, a fidarsi e addirittura a vivere una singolare amicizia. La fuga, poi, si apre a insospettati colpi di scena, tra i quali troviamo l'arrivo di una terza figura, Dora, una donna che finirà per intrecciare il proprio destino a quello dei due evasi.
In questo romanzo, che ha il passo veloce del thriller e la problematicità del noir, Dard ci porta a mettere in dubbio ciò che sappiamo e a indagare la natura umana dei due protagonisti. Fin dal principio sappiamo l'obiettivo del poliziotto e possiamo solo immaginare quello della spia: come possono i due uomini fare i conti con la propria missione e, al tempo stesso, restare leali?
Nato per il teatro, poi trasformato in romanzo nel 1959 e infine portato sul grande schermo da Robert Hussein, I bastardi vanno all'inferno è una storia che ci fa percepire da vicino sentimenti contrastanti, violenza e umanità, vendetta e compassione, sofferenza e desiderio, perché nessun rapporto è semplice, né ognuno si esaurisce nel ruolo che gli è stato inculcato dalla società.
GMGhioni
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