Dove finisce il dramma e inizia la responsabilità personale? "Le api non vedono il rosso", il nuovo romanzo di Giorgio Scianna pieno di interrogativi etici

Copertina di "Le api non vedono il rosso" di Giorgio Scianna


Le api non vedono il rosso
di Giorgio Scianna
Einaudi, maggio 2021

pp. 288 
€ 18 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)



Le api non vedono il rosso, il nuovo romanzo di Giorgio Scianna, ruota sostanzialmente attorno a due domande particolarmente assillanti. Partiamo dalla prima: di chi è la responsabilità, se un'automobile a guida autonoma investe una bambina? A Lecce, un preside in pensione sta guidando la sua nuova Chandra, un'automobile modernissima, che include volante e pedali per permettere all'autista di prendere il controllo, ma solo se si disattiva il sistema di guida automatica. Improvvisamente, dal marciapiede una bambina di quattro anni corre davanti all'automobile: ci sono così pochi metri tra la bimba e l'autoveicolo che il conducente non ha neanche il tempo di frenare e il "cervello" artificiale della macchina decide di non controsterzare né frenare, perché sarebbe stato tutto inutile. 

Dunque? Di chi è la responsabilità del dramma? Della madre, a cui è sfuggita la piccola per una disattenzione? Del preside alla guida? Dei costruttori dell'automobile? Giulio, il protagonista del romanzo, è l'ingegnere informatico a capo della progettazione del sistema di guida della Chandra, e nelle primissime pagine del libro, di ritorno dal lavoro una sera come tante altre, trova la sua casa in provincia di Pavia assediata dai giornalisti. Si tratta di un vero e proprio assalto, a cui non resta che rispondere trincerandosi in casa insieme alla sua famiglia, spaventata e sconvolta quanto lui: la moglie, Tania, mostra subito di restare al fianco di Giulio, mentre i figli adolescenti, Chiara e Ale, non sanno davvero che fare. Il lavoro di Giulio, d'altra parte, è rimasto per molti anni sullo sfondo della loro vita, è sempre stato la fonte di reddito principale della famiglia, niente di più. Lui condivideva poco, prima dell'incidente; ora, si trova diviso tra il desiderio di rassicurare la sua famiglia e una grandissima paura, perché la legge in merito all'intelligenza artificiale deve ancora esprimersi compiutamente e tutto può succedere, soprattutto visto che l'indagine è condotta da un magistrato agguerrito, che vuole fare luce sulle dinamiche dell'accaduto. 

Ecco che arriviamo allora alla seconda domanda che permea Le api non vedono il rosso: come può reagire una famiglia a una simile tragedia? Tania ammette la sua preoccupazione, mentre per i ragazzi è difficile prendere coscienza di quello che può succedere, del fatto che il proprio padre potrebbe anche finire in carcere per omicidio. Se Ale continua ad allenare i suoi ragazzini a calcio e vive le loro vicende in casa famiglia con crescente coinvolgimento, Chiara si rifugia nella ginnastica artistica e nella sua storia d'amore, o in casa si chiude a riccio - fisicamente e simbolicamente - sul divano. 

Se da un lato seguiamo le vicende di questo romanzo con la stessa suspense con cui leggeremmo un romanzo processuale, dall'altro seguiamo i vari personaggi della famiglia con apprensione crescente: riusciranno Giulio e i famigliari a stringersi nel momento più difficile della loro vita e in qualche modo a fare tesoro dell'accaduto, o si allontaneranno ulteriormente? Quel che è certo - senza fare spoiler - è che Giorgio Scianna ha costruito con grande verosimiglianza i personaggi, rendendoceli imperfetti e, anche per questo, estremamente vicini. 

Il romanzo ha poi un altro merito: se, come precisa Scianna, attualmente non esistono macchine con una guida così avanzata come la Chandra, è però necessario porsi prima questi interrogativi, perché non ci ritroviamo un domani nel gorgo in cui Giulio, la famiglia e gli altri personaggi della storia vengono risucchiati. 

GMGhioni