La lotteria che fa esplodere il mondo: «Uno su infinito» di Cristò



Uno su infinito
di Cristò
TerraRossa edizioni, 2021
 
pp. 84
€ 11,90 (cartaceo)
€ 6,50 (ebook)

 

 

Che il significato fosse proprio nel caso? Che la vera essenza dell’infinito, la sua qualità intrinseca, fosse l’equiprobabilità di tutte le cose? (p. 57)
Bruno Marinetti, l’ideatore della lotteria That’s (im)possible ha un piano per cambiare il mondo. Questa notizia però arriva solo alle ultime pagine e, quando ciò accade, tutto ciò che sappiamo, tutto ciò che gli altri personaggi di Uno su infinito ci hanno comunicato fino a quel momento, viene stravolto. È questo, probabilmente, ciò che più colpisce dell'ultima produzione della casa editrice barese TerraRossa: fino alla fine non si sa bene dove l’autore voglia andare a parare, dove voglia condurci col suo gioco di specchi e le diverse voci che raccontano l’evoluzione di un gioco che dalla rete locale di Cart TV arriva fino in America; quando però il mistero viene svelato e il tutto assume rilevanza non solo internazionale bensì globale, e l’aspetto ludico della lotteria si fonde con quello politico di chi l’ha inventata, l’opera d’arte ci viene mostrata in tutta la sua interezza. La costruzione del racconto di Cristò, infatti, somiglia a quei video fai da te (che tanto fai da te non sono a ben vedere) nei quali il realizzatore mostra i vari passaggi senza mai connetterli fra di loro e finché, una volta assemblati i pezzi, lo stupore avvolge chi fino a quel momento è stato spettatore passivo di un processo di cui ignorava il fine. Allo stesso modo, la domanda “cosa sta accadendo?” si insinua in tutta la storia, ed è forse proprio il voler giungere alla risposta che spinge a proseguire la lettura nonostante le ripetizioni continue, tecnica che Cristò usa assai bene per trasmettere il senso di oralità del racconto.
Come capita negli altri scritti dell’autore pugliese, la narrazione si mescola alle riflessioni che mai sono banali. Se in La meravigliosa lampada di Paolo Lunare (ne parlo qui) a emergere è la ricerca della verità, la sua importanza per la stabilità di una coppia, e al centro della Carne (ne parlo qui) troviamo quesiti fondamentali sull’identità e la vita autentica, qui in Uno su infinito a tornare è il rapporto fra i singoli e la massa, oltre a considerazioni notevoli proprio sul concetto di infinito che, soprattutto nel finale, tramite le parole di Marinetti, esplodono senza esaurirsi del tutto. Una curiosità che riguarda i libri di Cristò è che non si esauriscono nella lettura ma sopravvivono nelle riflessioni che riescono a scatenare dopo, e questo è forse la qualità migliore che un testo possa avere.
In conclusione, è interessante notare come Cristò ami giocare con le parole; come, in qualche modo, affronti quella disciplina spesso burbera e accigliata chiamata “scrittura” sempre come fosse un divertissement: alla fine di Uno su infinito troviamo alcune righe che conducono al di là della storia appena conclusa, e che a una prima occhiata sembrano lasciate là come fossero oggetti di scena dimenticati sul set. Chi ha già letto (o ha intenzione di leggere) La carne, però, troverà una gradita sorpresa.

David Valentini