"Annette, un poema eroico": l'eroina della Resistenza raccontata nei versi di Anne Weber


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Annette, un poema eroico
di Anne Weber
Mondadori, luglio 2021

Traduzione di Agnese Grieco

pp. 180
€ 17,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)






Dalla penna di Anne Weber, scrittrice e traduttrice di origini tedesche, nasce il poema che canta le gesta dell’eroina francese Annette Beaumanoir. Nata nel 1923 in Bretagna, Annette Beaumanoir oggi vive in un paese nel Sud della Francia dove ha conosciuto l’autrice Anne Weber, anche lei in Francia, dal 1983. Questo incontro ha portato alla stesura di “Annette, ein Heldinnenepos” (Annette, un poema eroico), la biografia in versi di Annette Beaumanoir, insignita nel 2020 del premio letterario tedesco Deutscher Buchpreis. Una storia vera da leggere tutta d’un fiato, colma di dettagli di una vita sospesa tra due paesi, di una figura ancora poco conosciuta, che ha contribuito alla lotta per la liberazione del popolo francese e del popolo algerino.

I versi potenti di questo poema, scritto secondo il modo dell’epica greca, seguono le imprese eroiche di Annette, una rotella del coraggioso ingranaggio della Resistenza francese, come la definisce la scrittrice, che non vede l’ora di diventare grande per poter prendere parte ai movimenti della Resistenza, sin da giovanissima capisce da che parte vuole stare, vuole vivere in un mondo dove è la giustizia a trionfare. 
Perché anche la resistenza, così come quasi ogni cosa, è diversa da quel che si pensa, ossia una scelta che si prende una volta per tutte, una scelta ben definita; al contrario, è un impercettibile e lento scivolare dentro qualcosa di cui non si ha ancora idea. (p. 22)
Annette impara a non avere paura, paura di fallire, paura di morire; si può superare questo ostacolo se i valori che spingono a lottare sono quelli della libertà e della fraternità. Il primo passo da compiere d’altronde è resistere contro sé stessi. Ed è così che Annette affronta ogni sfida che le si presenta davanti, lotta contro l'occupazione nazionalsocialista tedesca negli anni ‘40, aiutando famiglie a rifugiarsi e a scappare dai rastrellamenti. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Annette torna a dedicarsi alla sua carriera universitaria, diventando medico, costruendo una famiglia, si sposa e ha dei figli, tuttavia:
Felice Annette non lo è. Le manca Roland. E a poco a poco lo capisce: è proprio lei che non c'è. D'accordo, ha smesso di essere Nessuno, ma questo non significa affatto che è di nuovo diventata una persona, come lei invece aveva dato per scontato. Nella sua testa qualcosa non è più come era prima. E a volte Annette si domanda spaventata se d'ora in poi dovrà continuare a rimanere sospesa a penzolare nell'incertezza senza un punto d'appoggio. Studia e studia e non sa cosa fare né di se stessa né del mondo fuori. (p. 72)
Dopotutto la resistenza non svanisce a guerra finita, è una forza che guida per tutta la vita, una forza combattiva che sprona a dare tutto il coraggio che si ha, a voler combattere al fianco di chi è oppresso, e proprio questo porterà Annette, tra illusioni e disillusioni, a combattere nuovamente per la libertà. Dal 1954 decide infatti di lottare al fianco degli indipendentisti algerini del FNL (Front de Libération Nationale), scivola nuovamente dentro una resistenza, solo che questa volta il nemico non è un invasore esterno, ma è il suo stesso paese. Annette si sposta e agisce sotto diversi nomi, ha documenti falsi, cambia colore di capelli per non essere riconosciuta, ma nonostante ciò viene tradita. Lottare per un mondo migliore implica anche fare errori, interrogarsi sulle proprie scelte, sulle proprie convinzioni.
È stata precipitosa? L'impulso ad agire, la rabbia, l'hanno forse portata a ingannarsi riguardo a una realtà che allora lei non conosceva affatto e neppure poteva conoscere e di cui solo adesso, a poco a poco, comincia a fare esperienza, e si tratta di una esperienza per così dire laterale, che lei fa dall'osservatorio di un paese vicino? Forse. Se è stato giusto o sbagliato non lo può decidere né lei né nessun altro, e non dobbiamo poi dimenticare che qui non ci sarebbe bisogno di nessun giudice esterno o interiore, ma al massimo di qualcosa che è assolutamente impossibile: una decisione diversa presa a posteriori. (p. 125)
La storia di Annette prosegue divisa tra Francia e Algeria, tra famiglia e sé stessa, tra una sentenza di dieci anni di prigione e il popolo algerino che ha bisogno di lei. Annette si confronta con diverse figure importanti del periodo, dai generali che hanno guidato la Résistance al primo Presidente dell’Algeria Ben Bella, cita Dumas, Camus. 

Con questo prezioso libro Anne Weber ha dimostrato che il poema epico è un componimento che ha tutta la stoffa per poter narrare e coinvolgere il lettore in imprese eroiche moderne, per dare vita a un canto che narra una storia di resistenza, di libertà, di una figura rivoluzionaria, coraggiosa, femminista sempre pronta a lottare per un mondo migliore, Annette Beaumanoir.

A chi vuole emozionarsi, entrando nel vivo di uno spaccato della storia della Resistenza francese, questo libro saprà infondere coraggio e voglia di lottare.

Barbara Nicoletti