di Alice Basso
Garzanti, 2017
€ 3,99 (ebook)
Terza uscita della serie dedicata a Vani Sarca, Non ditelo allo scrittore è un libro che segna una svolta importante all’interno della macrostoria costituita dai (per ora) cinque titoli della collana. Infatti, i primi due hanno lasciato in sospeso alcune questioni legate alla vita sentimentale della protagonista, che qui prendono una piega decisamente interessante. Ma andiamo con ordine. Come sempre la verve di Alice Basso rifulge straordinariamente e anche in questo caso leggere un suo libro è un vero e proprio spasso. Il sarcasmo di Vani, uno humor tutto suo, particolare ma irresistibile, è sempre presente ma stavolta la nostra eroina si trova di fronte ad un soggetto che sembra mettere a dura prova tutto il suo famoso distacco e che condivide con lei, anche se in maniera decisamente meno consapevole, la sua posizione all’interno del mondo editoriale. In una ricerca intrapresa dalla casa editrice per cui lavora Vani, organizzata in occasione del ventennale di uno dei grandi best-seller degli anni Novanta, si scopre che il celeberrimo Verrò a trovarvi sul lago non è stato scritto da Ruggero Solimano, colui che viene considerato come l’autore, ma da un’altra persona, un ghostwriter, appunto, di cui però non si sa nulla. Le carte dell’archivio editoriale, infatti, non dicono molto a tal proposito, solo presentano uno stile di scrittura (anzi, una forma addirittura sgrammaticata, a cui mancano le basi dell’ortografia) molto diverso da quello raffinato e corretto del libro oggetto d’indagine. Ed è così che il capo della casa editrice, Enrico Fuschi, con al seguito la nuova stagista Olga (un nuovo, divertente e delizioso, personaggio), che ha rinvenuto la stranezza nei documenti d’archivio, si rivolge all’unica persona in grado di leggere quei fogli e interpretare gli indizi in maniera corretta. Una che conosce il lavoro di ghostwriter, che sa entrare nella mente dello scrittore che deve interpretare e ha la straordinaria capacità di coglierne i segnali linguistici e replicarli senza alcuna fatica: Vani Sarca.
La incontriamo al bar in cui Enrico le ha dato appuntamento, innervosita dalla confusione e dalla stretta vicinanza degli altri avventori al suo spazio vitale, oltre che dal vociare fin troppo (per i suoi gusti) a tiro d’orecchio, e in men che non si dica la nostra eroina ha capito che l’autore delle lettere e delle carte manoscritte di certo non è quello di Verrò a trovarvi sul lago.
«Sfoglio lo scempio ecologico. Carta da lettere e A4 da fotocopiatrice, biglietti veloci, roba scritta a mano, testi battuti a macchina o al computer. Mi ricorda un po' l'accozzaglia di appunti sconnessi dai quali ho tratti Più dritta di una corda di chitarra, solo che quelli erano appunti per un libro, frammentati e disomogenei ma scritti bene, per la miseria; queste lettere, come mi salta all'occhio appena le esamino, fanno schifo. "Ruggero Solimano non sapeva usare le acca?!" esclamo inorridita» (p. 28)
Già, ma allora chi è il misterioso scrittore del più importante best-seller degli anni Novanta? Sarà proprio lei, assieme ad Olga, a ricostruire l’identità dell’uomo e, soprattutto, a rintracciarlo e convincerlo a collaborare (oltre che a indagare sulle origini e le motivazioni del suo anonimato). E qui arriva la parte sicuramente più inaspettata perché l’autore misterioso, una volta uscito allo scoperto, si scopre essere molto simile a Vani, sotto un certo punto di vista, e ciò renderà la cooperazione tra i due decisamente divertente. Inoltre, sarà per Vani - che ce lo confessa con la sua voce sempre molto ironica e disincantata ma altrettanto diretta - occasione di profonde riflessioni e decisivi ripensamenti esistenziali, che la metteranno sulla strada per una decisione importante.
Inoltre, per una serie di motivi (che non sveliamo per lasciarvi il piacere di scoprirli), nella vicenda viene coinvolto anche Riccardo Randi, ex fidanzato di Vani e autore di Più dritta di una corda di chitarra, il libro che lo ha lanciato nell’olimpo degli scrittori di successo e che, però, era stato scritto dalla sua ghost-writer, Vani Sarca, appunto. Randi non si è ancora arreso alla fine della loro storia e questa occasione porta i due ad avere nuove occasioni di contatto. Tuttavia, all’orizzonte si profila un altro uomo, a cui Vani si avvicina sempre più, fino a trovarsi ad un bivio decisivo. E come in ogni bel libro che si rispetti, a Vani non sembra vero di poter trovare la risposta al suo dilemma in un modo decisamente inaspettato, ovvero nel suo passato. Insomma, la risposta l’aveva già in tasca, ma ancora non lo sapeva.
Alla vicenda editoriale si intreccia il suo nuovo incarico di collaboratrice di polizia: non possiamo pensare, infatti, che la nostra Vani possa restare senza il brivido del pericolo molto a lungo né che Berganza possa ormai fare a meno della sua perspicacia per risolvere i casi. Un commissario, il nostro Berganza, che trova in Vani un’aiutante ideale: arguta, intelligente, con la giusta dose di sangue freddo: tutte doti che torneranno utili alla nostra eroina in uno dei casi più difficili incontrati finora, ovvero quello di un criminale che, nonostante sia ai domiciliari, pare riesca a controllare il giro di traffici da lui gestiti. Un’inchiesta decisamente pericolosa che porterà ad una situazione imprevedibile ad alto tasso di adrenalina. Grazie a questa inchiesta, scopriamo anche qualcosa di più del nostro eroe da romanzo noir, ovvero la Basso ci lascia guardare un po’ più a fondo nel suo animo, nonché nel suo recente passato. Scopriamo così da dove arriva quello sguardo disincantato e quella protezione tutta speciale che l’uomo dedica alle persone a cui tiene di più.
In conclusione, possiamo dire che Alice Basso, quindi, si rivela una narratrice di alto livello, riuscendo a costruire trame ben strutturate e ottimamente calibrate, intrecciando diverse vicende – gli affari di cuore di Vani; l’indagine di Polizia; il caso editoriale da risolvere – alternando, in questo caso, anche diversi piani temporali. Insomma, un libro da recuperare subito, ottimo per questa stagione se volete un libro fresco, godibile e allo stesso tempo divertente, senza rinunciare alla qualità, qui davvero ottima.