Se state cercando una serie di romanzi in grado di coinvolgervi e al contempo divertirvi, abbiamo qui il consiglio che fa per voi. Infatti, una volta che avrete tra le mani uno dei libri della serie di Vani Sarca, scritta da Alice Basso, siamo sicuri che vi ritroverete a ridere a crepapelle e a sfogliare le pagine nell’attesa di scoprire come il caso si risolverà.
Ma chi è questa ragazza dal nome (anzi, soprannome) curioso? Silvana Sarca, per tutti Vani, è una ragazza che potrebbe sembrare decisamente strana: impermeabile lungo fino ai piedi, nero come tutti i suoi capi di vestiario, capelli scuri come la pece, trucco sempre delle stesse tonalità e rossetto viola. In aggiunta a ciò, una cordialità non proprio da manuale di bon ton, con l’abitudine a schivare i rapporti umani come forma di sopravvivenza estrema. Per Vani Sarca i libri sono tutto: il suo rifugio, da sempre.
«Mi spiego meglio. In casa mia funziona così: c’è Lara, la mia, appunto, bionda, capricciosa, frivola, riccioluta, bellissima sorellina minore, più popolare di Liz Taylor, più estroversa di Zsa-Zsa Gabor e più ignorante di un vaso di gerani, e poi ci sono io, la figlia intellettuale. Cioè, la figlia disadattata. La mia storia è presto riassumibile: “Vani, per l’amor del cielo, smetti di leggere e vieni a giocare con i cuginetti”, “Vani, santa miserie, se non fai che startene tappata in casa a leggere non ti farai mai degli amici!”, “Vani sta bene, grazie, e no, non ce l’ha ancora un fidanzato: per forza, sta sempre chiusa in casa coi suoi libri, libri e libri”, e via ricamando sul tema.» (da Nascita di una ghostwriter. Il primo lavoro di Vani Sarca – p. 7)
Insomma, per Vani Sarca l’esistenza perfetta si traduce in un lavoro in solitaria, possibilmente da condurre a casa senza fastidiose pause caffè in cui fare conversazione come da norma sociale, e un pasto a base di patatine al formaggio e birra. Ed effettivamente è proprio questa la sua vita, poiché la nostra protagonista ha un lavoro particolare, che deve essere svolto in gran segreto: Vani Sarca è una ghostwriter. Ebbene sì, la nostra scrive sotto copertura per grandi nomi dell’editoria che non hanno tempo o voglia (o semplicemente, non ammettono di non avere alcun talento nella scrittura) di dare alle stampe il loro nuovo titolo: medici, scienziati, specialisti di botanica oppure esperti di fenomeni paranormali e via dicendo. Come un camaleonte, Vani riesce a calarsi nei panni dello scrittore di turno e ad assumere – addirittura – la sua voce, il suo stile, le sue espressioni; come ci dice lei stessa, è “Una Che Capisce”: riesce, cioè, a cogliere dalle microespressioni o dalle esitazioni di un secondo, ciò che gli altri non riescono o non vogliono dire, scovandone i più oscuri segreti. Questo intuito particolarmente spiccato le permette di capire al volo i pensieri di chi si trova di fronte, riuscendo così ad assumere il suo stile di scrittura.
Un talento incredibile, insomma, che ben presto si rivela essere un’arma notevole anche in un altro campo, quello poliziesco: fin dal primo libro, infatti, Vani si ritrova a collaborare con il commissario Berganza, uno dei personaggi principali della serie, e insieme indagheranno su diversi casi.
Tuttavia, da queste vicende non è esclusa la vita privata e sentimentale di Vani: la nostra, infatti, ha deciso tempo addietro che la vita di coppia non fa per lei, ciononostante qualcosa, tra la casa editrice e il commissariato, accade nel suo cuore, con sviluppi decisamente sorprendenti, ma questo lo lasciamo alla vostra lettura!
Quello che emerge è che dietro l’impermeabile scuro e la battuta sagace, si cela in realtà un mondo di non detti e di scelte importanti, che ci vengono pian piano svelati, tramite piccoli indizi e veloci flashback.
Se allarghiamo lo sguardo alla recente produzione letteraria, più o meno degli ultimi decenni, non è la prima volta che ci troviamo di fronte ad una serie investigativa che ha come protagonista una ragazza o un personaggio che nella vita svolge tutt’altro e che si ritrova, per una serie di motivi, ad indagare su casi polizieschi e che presenta uno stile fresco, vivace, talvolta ironico. Ricordiamo, ad esempio, la serie di romanzi dedicati ad Alice Allevi, L’Allieva, di Alessia Gazzola (così come citiamo opportunamente le altre eroine ideate dalla stessa autrice, come Costanza Macallè oppure Angelica Bentivegna, ognuna con un percorso diverso e distinto ma sempre alle prese con mistero da risolvere) oppure la coppia di romanzi Il tortellino muore nel brodo e Gli spaghetti alla bolognese non esistono, di Filippo Venturi.
Eppure, i romanzi di Alice Basso hanno qualcosa di diverso che li distingue da tutti gli altri, prima di tutto la protagonista: carismatica, con delle caratteristiche fuori dal comune, imprevedibile e soprattutto estremamente divertente, come, d’altronde, lo stile di scrittura dell’autrice. Leggendo il libro, infatti, non si contano le volte in cui si scoppia a ridere per qualche battuta di Vani, il cui sarcasmo spesso è davvero irresistibile. La sua ironia, pungente e sferzante, è davvero trascinante e produce dei dialoghi brillanti e davvero gustosi. In aggiunta a ciò, a riprova che ci troviamo di fronte ad un prodotto letterario di alto livello, l’intera struttura regge perfettamente, i casi da risolvere si intrecciano alla vita di Vani e ai suoi ricordi del passato, e spesso la suspense è gestita in maniera davvero perfetta. Insomma, una serie caratterizzata da uno stile davvero spumeggiante, vivace, estremamente divertente ma al contempo dei gialli in piena regola, con un colpevole da scoprire o un mistero da svelare, spesso legati alla sua professione di ghostwriter.
Inoltre, tutti i personaggi sono caratterizzati benissimo, e anche qui il sorriso non manca mai: dal capo di Vani, Enrico Fuschi, un vero e proprio testone (e non solo nel senso di persona cocciuta, ma lo scoprirete leggendo i libri), direttore editoriale terrorizzato che si possa scoprire che presso le sue edizioni lavora un ghostwriter e che trema di fronte alle divertite provocazioni della protagonista, oppure Olga, delizioso personaggio presente per la prima volta in Scrivere è un mestiere pericoloso, giovane e scrupolosa stagista affaticata dalle richieste del capo, e infine il commissario Berganza, un personaggio che sembra uscito da un noir tradizionale, con fascino e carisma da vendere.
Ma come è giunta Vani a questo lavoro, così particolare? Come ci viene detto, solitamente nessuno aspira alla carica di ghostwriter poiché chiunque abbia un minimo di talento nella scrittura non muore dalla voglia di restare nell’ombra e regalare la propria arte a qualcun altro che ci metterà la faccia (e il nome) e si prenderà tutti i meriti. I motivi di questa particolare richiesta (nonché l’originale stratagemma che Vani escogita per farsi assumere da Enrico) vengono approfonditi in particolar modo nel racconto Nascita di una ghostwriter - Il primo lavoro di Vani Sarca, in cui ci viene raccontato come la nostra eroina è giunta a questo incarico. Una motivazione che si lega alla sua persona e al suo vissuto, nonché alle sue decisamente eccezionali capacità, e che lasciamo alla vostra lettura, certi che potrete godervi l’abilità di Alice Basso.
I libri che compongono la serie sono, nell’ordine: L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome (2015); Scrivere è un mestiere pericoloso (2016); Non ditelo allo scrittore (2017); La scrittrice del mistero (2018); Un caso speciale per la ghostwriter (2019) In aggiunta, due racconti speciali: Nascita di una ghostwriter - Il primo lavoro di Vani Sarca (ebook; 2018) e La ghostwriter di babbo natale (ebook; 2017).
I libri qui elencati possono essere letti anche singolarmente poiché la bravissima Basso riesce, ogni volta, a costruire le vicende precedenti tramite rapidi flashback oppure precise spiegazioni, tuttavia il consiglio è quello di seguire le storie nel loro ordine di uscita. I volumi, infatti, una volta terminati, costituiscono una chiara parabola narrativa che permette di comprendere appieno le evoluzioni della protagonista. La cosa più interessante, infatti, è che Vani subisce una vera e propria crescita durante le vicende e da dark refrattaria ai rapporti umani, disillusa e sfiduciata nei confronti del mondo, passa ad essere lei quella che si fa carico dei bisogni altrui e addirittura arriva a rivoluzionare la propria vita perché capisce che i legami non sono qualcosa di brutto ma anzi, qualcosa da cui partire per una vita piena d'amore. Piano piano capiamo che le singole vicende, tutto ciò che Vani ha vissuto fino a questo momento, le delusioni, gli ex fidanzati bellocci e di successo, commissari che sembrano usciti da noir d'annata, cuoche strampalate e ragazzette epigone, era studiato per portarla fino a qui, alla chiusa finale, in cui tutto sembra trovare un suo posto, per questo nuova e particolarissima famiglia. Senza perdere la sua ironia, ovvio!
Ed è così che accade anche un'altra cosa curiosa e molto bella, se non addirittura commovente: Vani Sarca inizia questo percorso con un carattere forte ma un'identità che potremmo definire liquida; in quanto ghostwriter, infatti, è abituata ad assumere vesti differenti, impersonare voci ogni volta nuove e allo stesso modo, nella vita reale, a causa del suo peculiare abbigliamento, è considerata la sosia di un personaggio letterario di fama mondiale. Alla fine della storia, però, Vani trova la propria identità, la propria voce (cosa testimoniata da una precisa scelta, alle ultime pagine del libro), il proprio -potremmo dire- posto nel mondo. Finalmente un luogo in cui essere amata per quella che è, senza mezze misure nè reticenze e senza -soprattutto- la paura di ferire o ferirsi coi sentimenti.
Successivamente, una volta chiusa la saga di Vani, la nostra Alice Basso ha deciso di rinnovare la propria linfa narrativa e dare alle stampe un’altra serie, stavolta ambientata negli anni ’30, con protagonista Anita Bo e dall’atmosfera completamente diversa (Il morso della vipera, 2020; Il grido della rosa, 2021). Per approfondire il lavoro di Alice Basso e ascoltare le sue parole a proposito di questa nuova protagonista, sul canale YouTube di Critica Letteraria è presente l’intervista, che l’autrice ha gentilmente accettato di rilasciare, a cura di Gloria Ghioni.
Una bellissima scoperta e una serie davvero da non perdere!
Valentina Zinnà