Io sono la mela. Una storia di Saffodi Beatrice Masini
Illustrazioni di Pia Valentinis
rueBallu, 2021
pp. 112
€ 19
"Davvero questo testo è per bambini?", mi sono sentita chiedere molte volte, dopo aver postato su Instagram di CriticaLetteraria la foto di Io sono la mela. Una storia di Saffo di Beatrice Masini. Il libro appartiene alla collana "Jeunesse ottopiù" di rueBallu, e dunque sembrerebbe effettivamente essere rivolto a un pubblico di giovanissimi, ma non solo: questo libro illustrato dalle bellissime immagini di Pia Valentinis è indicato a un pubblico di tante età diverse. I piccoli si soffermeranno forse di più sulla macrostoria, quella dedicata alla storia di Saffo, e sulle immagini; gli adulti avranno modo di apprezzare anche tutto ciò che sta dietro, ovvero la ricerca, l'intentio operis, il cesello di lingua e di immagini presenti nel testo.
Chi di voi ha alle spalle studi classici o ha letto un po' su Saffo, sicuramente si starà chiedendo come si possa scrivere la biografia di una donna di cui si sa pochissimo e di cui ci sono arrivati pochi frammenti poetici. Bene, dobbiamo precisare che il sottotitolo ci viene in aiuto: Beatrice Masini, infatti, non si prefigge di scrivere una biografia (sarebbe impossibile!), ma una storia. Nella postfazione, che chiude il libro con alcune precisazioni utili e un ultimo splendido disegno, l'autrice scrive che «tutto ciò che è stato raccontato in queste pagine non è successo» (p. 103); ci aiuta a scegliere quali degli episodi narrati sono ispirati a informazioni giunteci da fonti secondarie su Saffo, quali nascono invece dall'ispirazione suscitata dai frammenti poetici. Eppure vorrei precisare che molto di quel che leggiamo negli episodi ci aiuta a entrare nello stile di vita di una donna greca - forse non precisamente Saffo, ma usi e costumi contribuiscono a farci comprendere una mentalità lontana nel tempo. Quanto lontana nei preconcetti sulle donne, sta a ogni lettore stabilirlo. Anche i lettori più piccoli, quasi certamente, si porranno interrogativi come questi: perché una donna non poteva girare per strada da sola? Perché era strano che una bambina ricevesse un'istruzione? Perché era la famiglia a scegliere il promesso sposo? Perché le figlie contavano meno dei maschi?
Accanto a questo aspetto non da sottovalutare, compare poi la bellezza della poesia, proposta in stralci che, pur nella loro brevità, lasciano emergere tutta l'asciutta e straordinaria ricchezza del pensiero e delle storie, quelle che fanno innamorare Saffo, fin da piccolissima:
Saffo beve le storie come se fossero acqua, o anche vino, vino puro, non diluito, forte e terribile come veleno. Le storie sono terribili. Le storie sono veleno. Veleno e medicina. (p. 42)
Scrivere è qualcosa che marchia Saffo di diversità rispetto alle altre donne, ma è anche esercizio della libertà, della propria autonomia di pensiero, del proprio gusto e di un tentativo inesausto di esprimere l'interiorità. E questo ha fatto sì che alcune famiglie illuminate decidessero di mandare da lei le proprie figlie, perché, a dispetto degli usi, imparassero anche quel che non è richiesto a una moglie. Poco spazio è concesso da Beatrice Masini all'amore nella vita di Saffo, perché ben poco sappiamo; d'altro canto, l'amore c'è ugualmente e trova pieno soddisfacimento nei temi trattati in poesia.
La narrazione, lo vedrete già sfogliando l'opera, procede per capitoli o, potremmo persino dire, per singoli racconti (non a caso prima scrivevo di "episodi"), che si potrebbero anche leggere indipendentemente dai successivi e dai precedenti. Eppure è proprio leggendo in fila questo piccolo gioiello che ci si lascia incantare da come Saffo continui a ispirare: Beatrice Masini ha scritto così un'opera che pare un connubio equilibrato e sciolto tra realtà e fantasia. Un'ultima nota va alla casa editrice, che ha il merito di aver portato in libreria un'opera che travalica le singole etichette di genere; rueBallu ci propone anche un prodotto curato nei minimi dettagli, estremamente prezioso da sfogliare, con una carta di alta qualità e notevole grammatura che mette ancor più in rilievo le tavole delicate ed elaborate di Pia Valentinis.
GMGhioni