"Verso San Siro"di Aroldo Bonzagni, Milano-1910-1911 - Courtesy Collezione Rota |
Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021
"Se tutto questo vi ha interessato, nulla sarà più come prima" – Italo Rota
Raccontare le città attraverso artefatti creativi, che tracciano un percorso di suggestioni cromatiche, quasi udibili, in cui la musica, il design e l’architettura narrano un mondo di percezioni, al di là dell’oggetto concreto: questo è il fulcro della Collezione di Italo Rota, attualmente in mostra presso la Fondazione Ragghianti di Lucca. Visitabile fino al 24 Ottobre, Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021, raccoglie oltre 120 anni di opere bidimensionali e oggetti, che accompagnano il visitatore lungo l’asse dell’interno secolo scorso, giungendo infine ai giorni nostri. La mostra è suddivisa in dieci sezioni, dal Primo ’900: l’alba della contemporaneità a L’orrore del nazismo, da Berlino est: l’angoscia del socialismo reale a Nuove prospettive. Il progetto nasce da un progetto di Paolo Bolpagni, direttore della Fondazione Ragghianti, in collaborazione con con lo stesso collezionista e architetto Italo Rota ed il filosofo e studioso di architettura e design, Aldo Colonetti.
“Guardatevi dal dir loro – scriveva Calvino– che talvolta città diverse si succedono sopra lo stesso suolo e sotto lo stesso nome, nascono e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili tra loro.” (pag. 29, Le città invisibili, Ed. Einaudi, 1972)
Raccontare la città significa abbracciare l’aspetto filosofico della sua rappresentazione concettuale, insieme alla funzione pragmatica di agglomerato urbano, che funge da luogo di scambi commerciali, comunità sociale, protezione e dimora. Pertanto gli artefatti, che fungono da voce narrante, sono di molteplice natura ed interpretazione, rappresentando di volta in volta non solo aspetti antropologici del tempo che scorre, mischiando cultura raffinata ad elementi popolari, iconografia a sperimentazione.
“La mia collezione – racconta Italo Rota – è stata raccolta secondo una ricerca incrociata con il mio lavoro e si basa su interessi precisi che vanno alla radice dei problemi e sono scavi nel sapere del XX secolo. Dopo quarant’anni di collezionismo e lavoro intrecciati si tratta di un archivio di beni comuni rispetto al tema città, che nell’insieme servono per immaginare il futuro.”
Il percorso espositivo si snoda lungo dieci tappe tematiche, costituendo una vera e propria immersione nell’elemento città: Primo ’900: l’alba della contemporaneità; l’utopia delle avanguardie e la città nuova; l’orrore del nazismo; Maestri dell’architettura; visioni fantascientifich; Berlino est: l’angoscia del socialismo reale; gli anni del boom; immaginare il futuro; abitare alla scandinava; nuove prospettive. Queste sezioni si ritrovano anche all’interno del libro pubblicato in occasione della mostra (Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte), che include i saggi di Paolo Bolpagni, Francesco Careri, Aldo Colonetti, Daniele Ietri, Franco La Cecla, Eleonora Mastropietro, Alessandro Romanini e Italo Rota.
All’indomani dell’emergenza sanitaria, che ha costretto milioni di persone a privarsi dell’aspetto sociale della vita, la mostra Pianeta città. Arti cinema musica design nella Collezione Rota 1900-2021, offre la grande opportunità di riconsiderare il proprio stile abitativo in funzione e relazione agli spazi urbani in cui è inserito, propone altresì di guardare con occhi nuovi edifici architettonici, prodotti di design industriale e manifesti cartacei ed ogni supporto multimediale, che arreda le nostre città contemporanee suggerendo una linea d’innovazione, che punta alla creazione di spazi futuri.
La collezione Rota ospita, tra gli altri, artisti e pensatori di fama mondiale come Le Corbusier, Takashi Murakami, Nobuyoshi Araki, Rem Koolhas, Olafur Eliasson, Isaac Asimov, Hans Ulrich Obrist, Richard Avedon e Frank Lloyd Wright.
“La mostra – afferma Rota – è imperniata sulla relazione tra umani quando si riuniscono in alta concentrazione: il 70% dell’umanità vive in città, è la storia della migrazione verso punti precisi del pianeta”. E prosegue Colonetti: “da qui al 2030 il 60% degli esseri umani vivrà in città, le megacities dove abitano più di dieci milioni di persone aumenteranno da 33 a 43, mentre il nostro Paese fa eccezione: le metropoli perdono terreno e prosperano i mille campanili di medie dimensioni”.
Conclude Bolpagni: “con questa esposizione si affronta un tema attuale e ricco di connessioni, in prospettiva storica ma anche presente, e con uno sguardo al futuro. Lo scopo è di creare un’occasione per ragionare sulla città, sui cambiamenti che già stiamo sperimentando e che ci attendono in un avvenire non lontano”.
La Fondazione Ragghianti, da sempre orientata a perseguire un fine altamente educativo, ha realizzato un documentario in collaborazione con La Fournaise, che racconta la collezione di Italo Rota dalla sua prospettiva personale. Diretto da Eleonora Mastropietro, il filmato di circa 20 minuti, indaga il significato che il collezionare riveste per Rota ed esplora la casa dell'Architetto, dove si trovano migliaia di oggetti, opere d’arte e libri che compongono la sua collezione.
Elena Arzani
@elenaarzani
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