Le Rivali. Dieci donne di talento che hanno cambiato la storia
di Paola Calvetti
Mondadori, aprile 2021
Collana Le Scie
pp. 270
€ 22 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)
La genialità, per definizione, necessita di un aspetto fondamentale: l’unicità. Solitaria è la mente eccelsa che si libra al di sopra dei limiti noti allo scibile, allo stesso modo di un’aquila che osserva dall’alto di vertiginose vette e cieli immensi. E quando il genio si accompagna a un carattere dominante, come si suol dire nel gergo popolare, due galli non possono convivere nello stesso pollaio. Se il sapere genuino, tramandatoci dalle precedenti generazioni, corre in aiuto per comprendere l’origine dell’antagonismo al maschile, Paola Calvetti ci illumina la strada della competizione al femminile.
Le rivali, il nuovo libro della scrittrice e giornalista milanese, edito da Mondadori, è dedicato all’universo di dieci donne, imprenditrici e creative, che hanno cambiato il corso della storia, dichiarandosi battaglia. Passando per l’indomita Coco Chanel, che si contendeva il palco della moda internazionale con l’agguerrita rivale Elsa Schiapparelli, attraversando l’oceano rosa di Elizabeth Arden, regina della cosmesi, che duellava a suon di sfolgoranti rossetti con l’acerrima nemica Helena Rubinstein, arriviamo al palco dei prestigiosi teatri in cui Eleonora Duse e Sarah Bernhardt si fronteggiavano a suon di battute, giungendo infine alla rivale per eccellenza, “Melania” di “Via col vento”, al secolo Olivia de Havilland, che tanto sullo schermo, quanto nella vita quotidiana, non smise mai di turbare il sonno della sorella Joan Fontaine, nonostante lei dichiarasse di essere stata la prima a sposarsi, la prima a vincere l’Oscar, la prima a diventare madre.
Un turbinio di passioni brucianti si lega quindi al mondo degli affari, in cui il destino di queste splendide rivali si intreccia spesso a quello di uomini potenti o, talvolta, distruttivi. Il successo sembra quindi definirsi grazie ai sentimenti di rivalsa, competizione e voglia di riscatto, anche quando quest’ultimo non coinvolge necessariamente anche l’origine e l'estrazione sociale.
Calvetti divide il libro in cinque sezioni, tante quante sono le coppie duellanti, ripercorrendo in ordine cronologico il vissuto di ciascuna, dando vita a un appassionante intreccio di destini, che prendono corpo e anima attraverso le pagine. I ritratti, per nulla scontati, si colorano di nuovi dettagli, in grado di stupire anche chi, come la sottoscritta, ha letto numerose biografie su queste donne geniali. L'incipit di ciascun capitolo è affidato a due citazioni taglienti, ricavate da dialoghi o dichiarazioni rilasciate alla stampa dalle Rivali. Le stoccate delineano sia il territorio, che il ritmo della disputa. Calvetti non si erge a giudice, né assolve le duellanti, al contrario restituisce di ciascuna un ritratto assolutamente umano e, pertanto, fragile a cospetto delle tentazioni. Questo è quanto più vero, quando a cadere nel tranello delle passioni è Chanel, colpevole di aver imbrattato le scarpe rosa di Elizabeth Arden, gettando sotto il tavolo avanzi di costolette che si rifiutava “elegantemente” di mangiare, nonché di aver letteralmente spinto tra le fiamme di un candelabro, “Schiap”.
Tremenda Coco, disposta a tutto pur di salvaguardare il suo impero, ma anche fragile nel palesare, a suon di denaro elargito, il tentativo di ritagliarsi un posto nel cuore degli artisti surrealisti, che al contrario accoglievano, in modo naturale, Elsa. Le delusioni affettive spettano anche a De Havilland e Fontaine, che si scontravano con asprezze familiari tra sorelle. Nonostante Olivia e Joan fossero unite da un legame di sangue, questo non fu sufficiente a limitare l'offensiva della loro costante rivalità. Competizione nata in età infantile, probabilmente influenzata dal rapporto con la reciproca madre, che sembrava prediligere Olivia alla sorella minore, tant'è che obbligò Joan ad intraprendere la carriera di attrice, solo dopo aver scelto uno pseudonimo, che non adombrasse la sorella. Nel 1942, entrambe candidate all'Oscar, raggiungono il culmine della loro rivalità. Joan vince la statuetta per la sua interpretazione nel film Il Sospetto di Hitchcock. Le due non si parleranno più per circa 30 anni e, dopo il funerale della madre, romperanno definitivamente i rapporti.
Gli intrecci narrati da Calvetti non hanno nulla da invidiare alle moderne soap-opera, nemmeno ai gossip contemporanei, che interessano in modo trasversale monarchi, Vip e starlette. Le dieci indomabili Rivali meritano tuttavia un plauso speciale, in quanto la trama delle loro battaglie le ha viste impegnate nella costruzione, talvolta ricostruzione, di piccoli-grandi imperi che hanno scritto parte della storia del ‘900, supportando intere Nazioni, creando posti di lavoro per centinaia di persone, arrivando ad influenzare il corso della politica ed economia internazionali. Non sempre consapevoli della loro stessa vittoria sul destino, Chanel, Rubinstein, Arden, Schiapparelli, hanno, tra le altre, creato brand di lusso, che continuano anche dopo la loro morte a influenzare il costume e la cultura mondiale. Questo è un aspetto associabile a invenzioni del più alto valore, nonché al genio di pochi eletti, che con il loro impegno contribuiscono all’evoluzione di tutta la specie umana.
Rivali quindi, divorate dalla competizione e dal desiderio di successo, ma anche una preziosa fonte di inesauribile ispirazione per schiere di creativi. Calvetti dipinge tele dai colori forti, ritraendo donne di spessore, che si ergono come colonne d’avorio nel mezzo di guerre, persecuzioni e difficoltà socio-economiche, affascinando il lettore in modo elegante e diretto, senza cedere alla tentazione dell’elogio prosaico.
Elena Arzani