"Heaven": il bullismo raccontato da Mieko Kawakami

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di Mieko Kawakami
edizioni e/o, agosto 2021

Traduzione di Gianluca Coci

pp. 256
€ 17,00 (cartaceo)
€ 11,99 (ebook)


Dopo Seni e Uova, Mieko Kawakami torna con un nuovo raffinato romanzo che ripercorre la storia di una coppia di amici vittima di bullismo nel Giappone degli anni ‘90. Il protagonista e narratore del racconto, di cui non viene rivelato il nome, è uno studente di quattordici anni, bersaglio delle violenze più brutali per via del suo strabismo perpetrate del gruppo di bulli capeggiato da Ninomiya. Gli unici momenti di pace che riesce ad avere nascono dall’amicizia sbocciata da uno scambio epistolare tra i banchi di scuola con Kojima, anche lei bullizzata dalle sue compagne di classe per il suo aspetto fisico. Il legame che si crea tra i due protagonisti è la loro isola di salvezza, dove possono rifugiarsi e raccontarsi tutto ciò che pensano. I loro incontri però possono avere luogo solo al di fuori della scuola, lontano dagli occhi dei bulli, immersi nella natura, su una scala di emergenza o in un museo. 

Durante le loro lunghe conversazioni, si interrogano sui motivi per i quali sono vittime di bullismo, Kojima rivela il suo lato idealista, per lei la sofferenza che stanno attraversando li porterà a essere le persone adulte che sono destinate a diventare, inneggia costantemente alla forza della debolezza facendo riferimento anche alla sua situazione familiare. 
Avere la capacità di accettare le cose così come sono grazie alla debolezza, vivere e amare la vita, è la forza più importante del mondo... Per gli altri, per noi, per mio padre... Ma non solo... Per tutte le debolezze e per tutti i deboli del mondo, che in realtà sono la vera forza e i veri forti... (p.192)
Se da una parte Kojima crede che grazie alla loro perseveranza e forza di sopportazione delle violenze subite avranno un futuro migliore, dall’altra Momose, ragazzo cinico che fa indirettamente parte del gruppo di bulli, spiega come gli atti di bullismo siano una serie di coincidenze date dal caso e guidate dal libero arbitrio e dal desiderio della singola persona. In un'epoca in cui i soprusi non potevano che essere nascosti, i protagonisti di questa storia continuano a lottare contro gli abusi dei compagni di classe, all'insaputa dei genitori, nonostante le grandi difficoltà che gli si presentano davanti.
Comunque, se non sbaglio, hai anche detto che tutti ti fanno certe cose senza motivo, per niente. Sì, sono d'accordo, sono cose insensate, hai ragione. Ma te le fanno proprio per questo, perché non hanno alcun senso e quindi sono ancora più divertenti. Vorresti essere lasciato in pace, va bene, ma non è facile. Hai tutto il diritto di chiederlo e pretenderlo, ma anche gli altri hanno il diritto di reagire come vogliono. Siamo liberi in questo mondo, e in ogni caso tu e gli altri siete su posizioni diametralmente opposte. (p. 167)
La storia è caratterizzata da una forte introspezione dei personaggi in grado di creare un'intensa empatia con il lettore. Le scene di bullismo, nonostante la loro crudezza, sono raccontate con grande candore e tenerezza senza nulla togliere al forte impatto drammatico delle stesse. Lo stile di Kawakami riesce a cogliere le sfumature più profonde delle emozioni dei suoi personaggi tessendo gli intrecci della trama con soave eleganza, estremizzando il bene e il male della realtà scolastica giapponese. L'appartenenza a una determinata classe sociale e l'accettazione del proprio essere e del proprio corpo sono i temi che fanno da cornice a questo romanzo, indagati sia dal punto di vista del narratore che farà i conti con il suo strabismo e di Kojima, che userà il suo corpo come oggetto per conservare il ricordo del padre e come arma contro le ingiustizie che sopporta ogni giorno.

Heaven è un romanzo denso di spunti di riflessione sul bullismo in contesto scolastico, che non si limita solo a presentare una delle questioni sociali sempre più attuali che lacerano da anni il sistema educativo giapponese, ma indaga con accuratezza il lato emotivo e psicologico dei suoi personaggi cogliendo le implicazioni filosofiche alla base della violenza.

Barbara Nicoletti