Error 404, per favore riavviare il sistema: “sistema nervoso”, il romanzo ipocondriaco di Lina Meruane




Sistema nervoso
di Lina Meruane
La Nuova Frontiera, agosto 2021

Traduzione di Elisa Tramontin

pp. 256
€ 17,90 (cartaceo)
€ 11,49 (ebook)



Anche nel complicato mondo del http - il protocollo di trasferimento di un ipertesto utilizzato dai sistemi informatici come principale trasmissione d’informazioni sul web - possono esserci degli errori. Quante volte, navigando online, è apparso sullo schermo error 401 quando non si dispone delle necessarie autorizzazioni per accede al server, oppure error 410 (gone), a indicare che un contenuto non è più disponibile in rete, per non parlare dell’inquietante error 404: pagina non trovata? Pensate a questo complesso sistema di codici che comunica all’utilizzatore che qualcosa è andato storto, che i risultati attesi non possono essere raggiunti, che quello che cerchiamo – o di cui abbiamo urgentemente bisogno - semplicemente ha smesso di esistere. Pensate, poi, alla somiglianza che potrebbe sussistere tra un sistema informatico e un sistema biologico. Sostituite i vari error con linfonodi che si ingrossano e cortocircuiti celebrali, i cavi elettrici con infiniti vasi sanguigni e il processore CPU con il sistema nervoso dell’essere umano. Ecco il punto di partenza per affrontare Sistema nervoso, il nuovo romanzo della scrittrice cilena Lina Meruane (La Nuova Frontiera).

La storia comincia con una Lei e un Lui, non diversamente identificati, che vivono nel paese del presente. Lei è una giovane astrofisica il cui tempo è claustrofobicamente spartito tra le lezioni all’università e una tesi di dottorato che non riesce a scrivere, risucchiando tutto quello che la circonda. Lui è invece un antropologo straniero specializzato nell’analisi delle ossa umane rimaste sepolte nel sottosuolo. Il tempo per la tesi di Lei sta finire, e con esso anche la pazienza di Lui. Per salvare capra e cavoli, a Lei viene un’idea: ammalarsi, ricevere un congedo per malattia e concludere quella nebulosa che è diventata la sua tesi. Poco dopo, la malattia arriva: un braccio comincia a formicolarle. Sistema nervoso non è la storia di un braccio malato. Al contrario, è il braccio malato che dà avvio alla storia. La nuova malattia catapulta Lei e Lui nel paese del passato, luogo remoto dal quale ora riemerge la storia di un’intera famiglia presentata in un modo alquanto singolare: attraverso la sua biografia medica. Una prima Madre morta in circostanze non chiare, una seconda Madre malata di cancro, un Padre medico dal destino clinico incerto, un Primogenito con le ossa friabili come grissini, due Gemelli dal sistema immunitario infallibile. Così facendo, le ombre del paese del passato ritornano in quello del presente, e con esse i ricordi (traumatici) di un’infanzia segnata da una dittatura non meglio precisata e dall’unica cosa che unisce realmente la famiglia: la fragilità del corpo.

Sono corpi fragili, i loro. Corpi che Lina Meruane riesce a osservare da vicino, scomponendoli nelle loro parti più infinitesimali e sezionandoli fino a penetrare nell’essenziale di ognuno dei personaggi. Dagli antichi alla Bibbia, dalle credenze di famiglia alla scienza medica, ogni personaggio cerca di interpretare il proprio corpo, il proprio disturbo e la propria malattia in relazione al fluire degli eventi, unendo l’individuale all’universale, il micro al macrocosmo, la cellula al sistema, con lo scopo di cercare una risposta all’irrazionalità della vita e delle leggi corporee. Si susseguono dunque arti che non rispondono, ossa che non sorreggono la carne, cellule che non si riproducono e reni che non vogliono funzionare come correlativi delle diverse incapacità (e relativi fallimenti) che i personaggi sono costretti ad affrontare. Grazie a Lei, il piano biomedico si apre a quello astrofisico, mettendo in moto invisibili movimenti che trasformano i corpi dei protagonisti in pianeti che orbitano intorno a un imprecisato sistema solare. Ecco che i diversi mali diventano buchi neri pronti a far sparire interi mondi, le incomprensioni famigliari diventano collisioni tra asteroidi e la vita cerebrale si scompone in sinapsi di stelle che hanno smesso di brillare milioni di anni fa. In un continuo fluire tra corpo e universo, il senso della vita si relativizza nel romanzo.

Sistema solare, sistema nervoso e sistema informatico non sono poi così diversi, tutti e tre afflitti dalla stessa minaccia: il pericolo di un'imminente sparizione. Come affrontarla, dunque? Sistema nervoso è un romanzo, che attraverso la paura ipocondriaca dei personaggi nei confronti del proprio corpo, normalizza la malattia e la sofferenza grazie all’ossessiva ripetizione di un semplice atto: l’osservazione del organo-pianeta-ingranaggio inserito (dis)funzionalmente nel suo sistema. Andando ad analizzare la funzione di ciascuna parte, Sistema nervoso decostruisce la connotazione negativa della malattia per risaltare la fisicità dell’hic et nunc del sistema, ponendo un quesito che è anche il cuore del romanzo: qual è la differenza tra vita e malattia?
Probabilmente siamo sempre malati e non lo sappiamo. E sebbene da bambina avesse pensato che volevano spaventarla con quelle storie su tutto ciò di cui poteva soffrire un corpo, soltanto dopo ha compreso che quelle storie erano a malapena un riassunto. Perché la cosa strana è vivere. (p. 225)
Osservare l’universo, più che un tuffo nel futuro, è un ritorno al passato. Le stelle che pensiamo illuminino il nostro cammino non sono altro che corpi morti migliaia di anni fa. Eppure i personaggi di Sistema nervoso fluttuano in un continuum spazio-temporale che lega il presente del corpo al passato della galassia, aspettando di entrare in orbita verso futuri orizzonti di complessi sistemi esistenziali.

Nicola Biasio