Buon Settembre, lettori!
Siamo sicuri che anche molti di voi iniziano a fare progetti con settembre, proprio come se iniziasse un nuovo anno. Come sappiamo, anche nel mondo editoriale parte una nuova stagione, che, a quanto stiamo vedendo dai comunicati stampa, si preannuncia piena di novità interessanti (che recensiremo per voi, state tranquilli!). Intanto però abbiamo pensato per questo numero di #RileggiamoConVoi di consigliarvi libri che possano aiutarvi a sopportare la "sindrome da rientro", quel misto di nostalgia per le ferie appena terminate e voglia di fare.
Come sempre, potete approfondire il consiglio cliccando sul link, che vi porterà alla nostra recensione.
Buone letture!
La redazione
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Carolina consiglia:
“Madre notte” di Kurt Vonnegut (Bompiani)
Perché nessuno riesce a eguagliare il gusto del grottesco e la satira sociale e politica di Kurt Vonnegut, che attraverso storie sempre volutamente eccessive riesce a farci riflettere sul nostro presente. In questo caso, il protagonista è il perfetto antieroe, un uomo intimamente buono, ma tanto dedito a fare il male pubblicamente da conformarsi alla sua identità di facciata, rendendo difficile a posteriori capire quale sia la sua vera natura. Vonnegut come sempre scardina tutte le aspettative, in un romanzo che è un puzzle da assemblare, ma anche un importante monito per i lettori.
A chi ama i personaggi scomodi, la prosa tersa e pungente, la narrativa non lineare. A chi ha già letto Mattatoio n. 5 e vuole trovare qualcosa di altrettanto spiazzante. A chi già pensa che Kurt Vonnegut sia un genio.
Cecilia consiglia:
"Imaginarium" di Sibella Court (Ippocampo)
Perché: perché il rientro a casa dalle vacanze, specialmente se queste sono andate a meraviglia, è sempre un po' traumatico, ma forse ancora peggio è quando la ripresa del solito tran tran riguarda chi, per una ragione o per l'altra, non ha potuto concedersi nemmeno un fine settimana di requie o una gita fuori porta: entrambe queste categorie di persone hanno allora bisogno di un libro che sia d'aiuto per continuare a galleggiare mollemente nelle atmosfere di viaggio o per immergersi nelle immagini di luoghi lontani e ricchi di suggestione: Imaginarium di Sibella Court, con la sua raccolta di fotografie scattate in giro per il mondo e con la sua alternanza di paesaggi e scorci domestici catturati dall'occhio di una delle più importanti stylist d'interni (e molto altro...) a livello internazionale, è quello che ci vuole per rinfrancare lo spirito in attesa di nuove soste e nuovi viaggi che prima o poi arriveranno.
A chi: a chi, arrivato settembre, in realtà non ha ancora voglia di affrontare romanzi e racconti, e alle pagine fitte di parole preferisce quelle che gli restituiscono sguardi e prospettive di vita direttamente attraverso le immagini; a chi è così pigro da non avere ancora disfatto la valigia e cerca un volume in cui non ci sia bisogno di badare ai numeri di pagina; a chi non vede l'ora di partire di nuovo e sta cercando ispirazione per le prossime mete, ma vuole farsele suggerire dall'esperienza di un'esploratrice d'eccezione, capace di scovare bellezza sia nella natura che nella cultura materiale: a chi non si stancherebbe mai di fantasticare e a chi ha bisogno di ricordarsi come si fa con l'aiuto di un coffee table book che chiede solo di essere sfogliato e ammirato.
Claudia consiglia:
"Cronorifugio" di Georgi Gospodinov (Voland)
Su LaFeltrinelli - https://tidd.ly/3AcTc8x
Perché: è un libro che parla del tempo come rifugio e piano infinito. Un romanzo perfetto per il rientro perché - proprio quando la routine ricomincia - regala la sensazione della fuga verso l'altrove. Una storia piena di struggente bellezza.
A chi: a chi coltiva la malinconia e la memoria, a chi cerca protezione nei ricordi e nelle storie.
Giulia consiglia:
"Perché ci ostiniamo" di Fredrik Sjöberg (Iperborea)
Perché: il lunedì dell'anno è frenetico con impegni da riprendere, orari da rispettare e disciplina organizzativa alla quale sottostare. Può essere difficile quindi avere il tempo per lunghi romanzi o storie continuative, ecco perché i nove piccoli saggi, a metà tra la digressione filosofica e artistica, il memoriale e l'umorismo messi insieme da Fredrik Sjöberg sono la lettura perfetta per questo mese. In ogni capitolo, da consumare anche non in rigoroso ordine di pagine, si nascondono curiosità, angoli di storia, ricordi dell'autore e narrazioni in senso stretto che ci attirano in una piccola Wunderkammer letteraria, piena di bellezza e di scoperte. La stessa bellezza e lo stesso senso di scoperta che, si spera, vi abbia fatto compagnia in estate.
A chi: a chi vuole continuare a mantenere quel senso di meraviglia e di sospensione dal quotidiano che ci si gode normalmente in vacanza. Con queste nove piccole digressioni si potrà sospendere ogni giorno, almeno per un po', la fatica del rientro.
Gloria consiglia:
"Non è questo che sognavo da bambina" di Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio (Garzanti)
Perché: molti di voi probabilmente cominceranno o riprenderanno lo stage, rimpiangendo più volte le vacanze e il tempo dell'università. Se vi sentite un po' incompresi e non sapete con chi confrontarvi, rassicuratevi: anche Ida, la protagonista del romanzo d'esordio di Sara Canfailla e Jolanda Di Virgilio non si trova a proprio agio nell'agenzia di comunicazione dove ha iniziato a lavorare. Anzi, i sei mesi di stage le sembrano l'anticamera dell'inferno e la premessa migliore per veder fallire il suo sogno di diventare sceneggiatrice. C'è però un risvolto della medaglia: Ida non si è ancora messa in gioco, non sa davvero se sta rifiutando quel mondo perché è lontanissimo da lei o se lo fa per paura di sbagliare...
A chi: a chi si sta chiedendo quanto ancora deve provare a realizzare i propri sogni e quanto sia giusto accettare i compromessi. A chi sta per iniziare un nuovo percorso lavorativo, ma anche a chi è stato in stage almeno una volta nella vita!
Marta consiglia:
"La fabbrica" di Hiroko Oyamada (Neri Pozza)
Perché: per non farci subito divorare dallo stress del rientro, ci serve qualcuno che ci ricordi che una vita dedicata solo al lavoro si può difficilmente definire tale. Per questo il romanzo d'esordio di Hiroko Oyamada è perfetto: una favola straniante e cordiale che ci avviluppa nei suoi tentacoli e ci trascina via, in una lenta ma inesorabile discesa verso il colpo di scena dell'ultima pagina.
A chi: a chi ama quel realismo magico dolcemente straniante così caro alla narrativa giapponese contemporanea, "à la" Murakami; a chi cerca una favola dalle mille interpretazioni e non si lascia intimidire dai libri non univoci; a chi cerca sempre nuove declinazioni del genere distopico e della satira sociale che ne è una delle primarie caratteristiche.
Olga consiglia:
"Il gene del talento e i miei adorabili meme" di Hideo Kojima (451)
Perché dopo una pausa, che pare aver diviso a metà il tempo del fare da quello del dolce oziare, bisogna tornare carichi di energia e nuovi progetti. E chi meglio di Hideo Kojima, creatore di uno dei videogiochi più apprezzati di sempre, Metal Gear, può offrire idee, spunti e pensieri per ritrovarsi ancor più curiosi e pronti alla nuova vita che si prospetta.
A chi sente la necessità di ampliare la propria conoscenza tramite i consigli di una mente geniale. A chi vuole avvicinarsi al mondo della fantascienza e della tecnologia, senza correre il rischio di essere classificati come "nerd". A chi è semplicemente curioso e vuole leggere qualcosa "che non avrebbe mai pensato".
Sabrina consiglia:
"Dove ghiaccio attende" di Matteo Bertone (Altrevoci)
Perché: perché settembre può essere un mese di bilanci pericolosi. È ormai the new "primo dell'anno". Il rientro dalle ferie segna davvero il passaggio a un nuovo anno, con nuovi stimoli, nuove motivazioni ... fosse solo anche per riprendere esattamente a fare ciò che si era lasciato alle spalle grazie alle vacanze. Oppure per cambiare. Nel silenzio perfetto delle montagne, nell'atmosfera sospesa e rarefatta di un rifugio in alta quota, Matteo Bertone ci regala una storia in cui il protagonista, salito al Deffeyes in solitaria per un originale addio al celibato, trova il tempo e il posto giusti per mettere a fuoco i risultati raggiunti, i propri desideri e le proprie ambizioni. E non è detto che la vita fino a quel momento l'abbia portato proprio là dove sentiva di voler andare.
A chi: a tutti coloro che vivono il mese di settembre come un nuovo inizio, ogni anno. A chi si accorge che nella propria vita c'è qualcosa, anche una piccola cosa, da raddrizzare per essere davvero felici. A chi crede nel potere salvifico della montagna che nella sua essenzialità sa indicare il cammino per ritrovare se stessi.
Samantha consiglia:
"Horrorstöre" di Grady Hendrix (Mondadori)
Perché tornare nel luogo del delitto, ovvero il nostro posto di lavoro, dopo le vacanze estive è sempre un po' rivivere un incubo. Se questo incubo diventa lo scenario horror per un libro niente affatto banale e in più con una copertina che ci fa vivere il sogno di una casa perfetta, in puro stile Ikea, anzi Orsk, la cosa diventa ancora più reale. Inoltre Hendrix è un autore geniale, che sa condire le sue storie di una crudezza al sapore di denuncia sociale e che non trascura per nulla la parte più orrorifica della storia, dosandola bene nei suoi colpi di scena e con un finale che lascia l'amaro in bocca.
A chi: A chi si sente oppresso dalle dinamiche lavorative, a chi pensa che la bellezza sia diventata un concetto di marketing e non uno stato d'animo o
l'estasi che nasce dal rapportarsi con il bello autentico; a chi non vuole essere frutto di un sondaggio o non vuole diventare un prodotto social. A chi è consapevole che il passato ha radici profonde e spesso riaffiorano in maniera sconvolgente, rendendoci schiavi dei nostri errori e delle nostre paure.
Valentina consiglia:
"Basta un caffè per essere felici" di Toshikazu Kawaguchi (Garzanti)
Perché: il rientro dalle vacanze può essere duro da affrontare: il traffico, gli impegni, le incombenze e le scadenze. Perché non farlo con un libro che invece insegna l'arte dell'attesa e della pazienza? Un modo per assaporare nuovamente ritmi rilassati e modi pacati, un vero e proprio viaggio nella filosofia di vita giapponese. Nato come seguito della prima uscita (ma godibilissimo e pienamente comprensibile anche per chi non ha letto il primo libro), Basta un caffè per essere felici si basa su una leggenda, che sta al lettore scoprire se sia vera oppure no attraverso le storie dei protagonisti che varcano la porta di questo misterioso bar, nel quale, si dice, basta sorseggiare un caffè ad un tavolo specifico -che si libera solo una volta al giorno- per ritornare ad un momento preciso, ad una persona che si vuole vedere.
A chi: a coloro che vogliono ritagliarsi un momento di calma e relax per leggere un libro dalla prosa pacata ed elegante e una storia intensa e commovente.