Quel che ci attende: «After», il saggio sulla pandemia targato Bompiani


After. Il mondo che ci attende
di Cristina Pozzi, Andrea Dusi Bompiani, 2021

pp. 359

€ 20 (cartaceo)

€ 12,99 (ebook)


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Cos’è che accomuna gli stati più virtuosi?

La risposta va individuata in una migliore organizzazione dell’apparato statale, nella capacità politica di agire in modo tempestivo e con decisione, in un sistema sanitario esteso e ben funzionante, nella fiducia dei cittadini verso i propri politici e, ultimo ma non meno importante, nel forte senso di solidarietà e di rispetto del bene comune. (p. 141)

Partiamo da una premessa. Erano i primi di aprile 2020, nel pieno del lockdown deciso dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Una mattina come tante così uguali una all’altra apriamo il portatile per iniziare una giornata in smart working e ci imbattiamo nel post di Giovanni Turi, direttore editoriale di TerraRossa edizioni, che sul suo blog ha ospitato gli autori Cristò Chiapparino, Enrico Macioci e Paolo Zardi. Il tema della riflessione comune è qualcosa che abbiamo già cominciato a percepire tutti noi che, in un modo o nell’altro, orbitiamo intorno all’ambiente editoriale:

Qualunque cosa io immagini è inserito in un contesto sociale, quello di poco più di un mese fa, che mi sembra totalmente inattuale e che, sospetto e temo, sarà inattuale e obsoleto anche quando sarà finita la quarantena. Per la prima volta nella vita non ho previsioni sul futuro perché sono saltati tutti i riti e tutte le certezze. Non so come vivremo di qui a qualche mese» (dalla sezione “Vita da editor”, articolo Scrivere nella pandemia del 2 aprile 2020).

Per mesi, molti di noi si sono ritrovati a non riuscire a immaginare il futuro che ci avrebbe atteso. Non sapevamo se il lockdown sarebbe durato a oltranza, cosa ne sarebbe stato dei nostri lavori, cosa avremmo ritrovato alla fine di tutto. In altre parole, il 2020 e buona parte di questo 2021 sono trascorsi senza poter immaginare il dopo perché non avevamo più modo di fare i conti con un presente prevedibile. Ciò che ci restava del presente era una bolla senza tempo, mentre il sentimento più forte rispetto al passato sembrava essere la nostalgia.

È proprio del dopo che parla il saggio di Cristina Pozzi e Andrea Dusi, imprenditori, attivisti e divulgatori a capo della Treccani Futura. Il loro libro parte da quel passato a cui abbiamo accennato poco fa poiché, in quanto traiettoria immutabile, è solo al contesto del già avvenuto, del già dato, che possiamo attingere per ripartire. Dopo un excursus sulla rapida evoluzione dell’emergenza, dalle avvisaglie di Wuhan al lockdown pressoché mondiale, i due autori chiamano a raccolta tutti i campi del sapere per esporre quelle teorie che, dalla complessità e imprevedibilità degli eventi, riesco a tirar fuori una qualche forma di attendibilità. Dall’economia alla politica, dalla scienza alla natura, fino ad arrivare all’etica e alla religione, Pozzi e Dusi si concentrano a evidenziare come, anche in passato, anche quando tutto sembrava volgere al peggio gli esempi sono molti, dalle pestilenze del medioevo e dell’epoca moderna fino alle due guerre mondiali l’umanità è sempre stata in grado di reagire. Ma non solo: il loro obiettivo è dimostrare quali sono i comportamenti più adatti a una rapida risoluzione del problema per giungere a una situazione che non solo sia un ritorno a uno status quo ante, bensì sia in grado di incamerare la terribile esperienza negativa vissuta per volgerla a favore di tutti. L’esempio più immediato riguarda l’ambito del lavoro e quello dello sviluppo tecnologico: secondo i due autori la pandemia, pur disastrosa com’è stata nei confronti dei Pil nazionali e dei tassi di occupazione, ha avuto l’indubbio vantaggio di accelerare alcune dinamiche che, già in atto, progredivano con estrema lentezza, come l’utilizzo dello smart working, la tendenza verso una maggiore green economy e, in ambito prettamente finanziario, il passaggio ai metodi di pagamento cashless e digitali.

After è un libro di non immediata gestione, la cui lettura risulta più semplice grazie alla mole di esempi tratti da articoli scientifici e resi più fruibili per il largo pubblico. La capacità divulgativa di Pozzi e Dusi è un’arma potente per rendere comprensibili dinamiche e teorie scientifiche, economiche e politiche che altrimenti richiederebbero uno sforzo eccessivo per il lettore medio. È un saggio che sa fare ciò per cui è nato: ridare speranza a un futuro che, ancora oggi, risulta nebuloso e di difficile accettazione. Nel caos delle ere di mezzo, come quella in cui stiamo vivendo, è indispensabile poter fare affidamento a chi sa tenere in mano una bussola, sia essa morale o meno.


David Valentini