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Sorellanza, a costo dell'illegalità, nel thriller storico "Il segreto della speziale" di Sarah Penner

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Il segreto della speziale
di Sarah Penner
HarperCollins, 2021

Traduzione di Valeria Bastia

pp. 416
€ 18 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Se state cercando un thriller che si muova tra presente e passato e che abbia per protagoniste indiscusse tante donne dal carattere forte, allora Il segreto della speziale vi potrà divertire. Sarah Penner ha costruito infatti una doppia storia. La prima, sicuramente la più avvincente, si apre a Londra nel 1791, quando Nella, una speziale che vive reclusa in una sorta di cantina segreta, sta preparando un veleno: a rendere ancor più difficile la sua missione, ci si mettono i dolori che spesso le tolgono il fiato, insieme a ricordi con cui fatica a convivere. Ha però chiara la missione: permettere a una donna di tornare libera, eliminando il suo problema alla radice, ovvero uccidendo il marito. A Nella non interessa sapere il motivo, perché due sono le regole che si è imposta e che sua madre, prima di lei, le ha insegnato: il veleno non deve mai essere usato contro un'altra donna; il nome dell'assassina e della sua vittima devono sempre essere registrati nel libro della speziale. 

Improvvisamente, nella vita ormai prevedibile di Nella irrompe una dodicenne, Eliza, al servizio di una delle clienti della speziale. È palese la curiosità della ragazzina verso le tante boccette lì presenti e le pozioni che sembrano avere un non so che di magico; ecco perché si offre di aiutare Nella e di fare la sua apprendista. Inizialmente, la speziale rifiuta, conscia di che cosa significhi restare invischiata in un mondo del genere, in cui la sorellanza passa attraverso il crimine e il concorso in omicidio. Poi, però, sa di essere debole e malata e la tentazione di tenersi accanto Eliza la sfiora. 

L'atmosfera un po' claustrofobica e molto insalubre della cantina di Nella ci stringe alla gola, ma nel capitolo successivo torniamo alla luce opaca di Londra con Caroline, la protagonista della seconda vicenda, quella che avviene nel nostro presente. Caroline è in un momento particolare della sua vita e scopriamo che sta per trascorrere il suo anniversario di nozze da sola: infatti, è partita da sola per il viaggio che intendeva fare col marito, nonostante la loro crisi di coppia. Dopo aver scoperto di essere stata tradita, Caroline è entrata in una crisi profonda: oltre a chiedersi che cosa fare, se dare una seconda possibilità al marito, si assilla al pensiero delle tante rinunce che ha fatto (a cominciare dal suo lavoro). Il tutto, in nome del quieto vivere e della possibilità, un giorno, di diventare madre. Le nausee che la accompagnano le fanno temere che proprio adesso il sogno possa trasformarsi in realtà, ma è ancora quello che vuole? E suo marito? Adesso che si è rivelato diverso da quello che Caroline pensava, può ancora starle accanto? 

Durante il suo viaggio da sola, mentre il marito preme per poterla raggiungere, Caroline incappa in un gruppo di folli cercatori di tesori del passato, donne e uomini che si ritrovano sulle sponde del Tamigi per scovare nel fango relitti del tempo. E proprio lì, con incredulità, Caroline trova qualcosa che la ricollega a una storia vecchia di due secoli prima, che parla di omicidi, ma anche di una rete straordinaria e imprevedibile tra donne di diversa estrazione sociale, accomunate però dall'ambizione di poter esprimere se stesse ed essere libere. 

Tra passato e presente, le protagoniste di questo thriller sono tutte donne di polso, che vogliono riscattarsi, mentre gli uomini - va detto - non fanno una grande figura e, anzi, sono fin stereotipati nell'impersonare vizi e ossessioni. L'impronta femminile e femminista, per quanto singolare, è ben chiara in questo romanzo, che si può anche solo leggere con la curiosità di scoprire come il passato e il presente rimescoleranno le carte o sveleranno nuovi segreti. 

GMGhioni