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Fra sogni, incubi, amori e potere, Mario Baudino ci racconta "La storia del letto. Storie notturne tra libri, eroi, fantasmi e donne fatali"

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La storia del letto. Storie notturne tra libri, eroi, fantasmi e donne fatali
di Mario Baudino
Nave di Teseo, novembre 2021

pp. 256
€ 16 (cartaceo)
€ 9.99 (ebook)

Ci sono oggetti che usiamo tutti i giorni, che fanno parte delle nostre vite e che senza ce la renderebbero un po’ più complicate, ma qual è la loro Storia? Sono sempre stati così? Oppure nel corso dei secoli hanno rispecchiato le usanze e i modi di vivere dell’epoca?

Non ci fermiamo mai a pensare a questi oggetti, le diamo per scontati perché sono parte del nostro modo d’abitare, ma, forse, ognuno di essi nasconde dentro di sé una storia che vale la pena di conoscere.

Uno degli arredi più scontati è sicuramente il letto, senza non concepiamo la nostra casa e il nostro modo di vivere, ma esso cela un gran numero di segreti. Ci accompagna nella sua scoperta Mario Baudino in Il teatro del letto.

Si apre così questo viaggio:

“Il letto è tutta la nostra vita. Perché vi si nasce, vi si ama, e vi si muore” (p. 9)

Racconta una storia letteraria e artistica, ma anche sociale e culturale, perché ogni tipo di letto rispecchia l’epoca in cui è stato creato e insieme le loro usanze. È uno specchio della società e così il modo di dormire medievale non è lo stesso di quello rinascimentale, la concezione del letto ottocentesca sarà opposta a quella del Novecento. Il letto così non ha solo una valenza pratica, ma anche simbolica; diventa il luogo dei nostri segreti, pensieri e timori che ci accompagna da sempre nella letteratura, nella poesia e nell’arte.

Scopriamo così che esso può aver cambiato a volte la struttura fisica, ma ciò che è cambiato davvero è il significato. È contemporaneamente luogo pubblico e privato ed è, quindi, un racconto del genere umano.

Già dalla civiltà classica il letto assume una valenza culturale, pur mantenendo intatta la praticità dell’oggetto; infatti, sarà il luogo dove Ulisse, dopo aver sconfitto i Proci, si ricongiungerà a Penelope in un talamo che ha costruito egli stesso. Per i romani diventerà il luogo della lettura, del pensiero e del riflettere e da qui, infatti, il termine “elucubrando” (derivato dal latino lucubrum, ossia luce).  

Nel Medioevo poi esso cambierà di nuovo: ridurrà le proprie dimensioni, costringendo gli uomini a dormire quasi seduti o in posizione fetale. Farà la comparsa uno dei protagonisti di questa storia: il baldacchino. Prima come uso pratico per proteggersi dal freddo e, poi, servirà per avere una parvenza d’intimità, giacché sarà abitudine per i servi e i camerieri dormire nella stessa stanza con i loro signori. Ed è proprio in questo momento che si aprirà al letto la possibilità di diventare luogo pubblico. Sarà prediletto per stipulare accordi e trattati. Addirittura si arriverà a credere che “più grande è il letto più grande è il potere”: sarà il palcoscenico, dove mettere in scena lo sfarzo e la ricchezza. Un complemento d’arredo che diventerà riflesso di re e regine.

La camera […] è un teatro, una scena sommariamente allestita. Forse quel “sommariamente” è di troppo. In quel teatro, il re si “leva” e a sera ci si corica, potremmo dire di fronte al mondo. Pare quasi una provocazione, non rivolta alla propria corte o al proprio paese, ma all’Universo intero. (p. 87)


È anche il luogo della morte e del lutto che nel Rinascimento diventerà esso stesso teatro, grazie al catafalco: architetture funebri che sfruttano la struttura del letto per monumentalizzare il trapasso del defunto. Una scena silenziosa che intravede nella morte un eterno sonno.

E ancora, è il luogo dei timori interiori e delle riflessioni. Questo succede anche oggi: a quanti di noi capita di essere svegliati nel cuore della notte con alcuni pensieri, magari per la giornata che dovrà venire? Oppure svegliati di soprassalto per un incubo? E sarà così anche nei tempi passati.

Baudino ci accompagna anche in questo percorso, non si limita solo a descrivere materialmente i tipi di letti, ma mostra come essi siano il luogo dell’interiorità umana con i suoi crucci e i suoi sogni. In Canto di Natale di C. Dickens, ad esempio, l’avaro Scrooge è proprio nel suo letto che riceverà la visita dei tre fantasmi, oppure in Jane Eyre di C. Brontë, la moglie di Rochester inizierà nella stanza da letto ad avere gli ossessionanti disturbi mentali.

In Il teatro del letto nessun dettaglio è trascurato, nemmeno quello più scontato come il legame tra letto e l’amore; proibiti o no, è qui che accade l’unione dei corpi, fatti di promesse di un amore eterno o solo per il piacere della carne. Infine, non possiamo ignorare quello che tutti noi lettori sogniamo durante la giornata, cioè il piacere di leggere a letto, di abbandonarsi alla lettura e così Baudino ci racconta la storia di questo grande piacere. Divenne un rifugio per gli amanti dei libri che ancora oggi vive, tanto che rimane tra i nostri luoghi prediletti per leggere.

Chi si avventurerà in Il teatro del letto, farà un viaggio nel tempo. Guidato dalla maestria di Mario Baudino, scopriremo segreti nascosti, aneddoti e curiosità di un oggetto che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Il merito dell’autore è che non rende mai noioso il racconto, attraverso esempi di letteratura, poesia e arte ci mostra un altro mondo, non sempre così lontano dal nostro. La curiosità la fa da padrona e così, pagina dopo pagina, si svelano gli arcani del letto.

 Giada Marzocchi