Appuntamento atteso, questo nuovo caso per i Bastardi di Pizzofalcone riesce a mescolare la suspense per l'indagine alla curiosità per le vite dei tanti personaggi che, una volta conosciuti, non potremo più fare a meno di voler incontrare, di libro in libro. Questa volta il crimine è avvenuto dietro la saracinesca di un'officina, abbassata solo per metà, e la vittima è Nando Iaccarino, il proprietario, che giace privo di vita. L'arma del delitto, stranamente, è stata rimessa al suo posto: si tratta di una grossa chiave inglese, ancora sporca di sangue, ma priva delle impronte dell'assassino. In quel posto, più simile a una gioielleria che a un'officina meccanica, Nando ha curato tante amatissime auto e moto d'epoca, dedicando loro tutto il suo talento e anche una precisione invidiabile. Nel quartiere, nessuno sa di eventuali problemi di Nando, un lavoratore onesto, che si è messo in proprio solo da tre anni e che vive da solo, dal momento che la figlia è lontana e non ha mai messo piede nella sua officina. Sulla vita di Iaccarino prima dell'arrivo a Pizzofalcone, invece, nessuno sa niente e solo approfondite indagini riveleranno interessanti e scottanti verità, ma per arrivarci alle forze dell'ordine serviranno lunghe ricerche, ricorrendo talvolta a vecchie conoscenze, in via ufficiosa.
A rendere ancor più complesse le ricerche, ci sono i problemi che affliggono i vari personaggi nella loro vita privata: l'amore, in questo nuovo romanzo, sembra essere il tormento privilegiato per i Bastardi di Pizzofalcone, dal momento che c'è chi dovrà fare i conti con un addio sofferto, chi con il proprio o la propria amante e l'inevitabile senso di colpa. Se per qualcuno si affaccia all'orizzonte un nuovo incontro e la possibilità di un corteggiamento, per qualcun altro la propria solitudine è motivo di sofferenza. C'è anche chi all'amore ha provato a rinunciare, per dedicarsi interamente ai figli, altra fonte di preoccupazione notevole. Insomma, Maurizio De Giovanni riesce, ancora una volta, a suggerire svolte e colpi di scena per i suoi personaggi, intessendo numerosissimi fili narrativi, che ci portano a uscire dal caso per entrare nelle case e nei cuori dei Bastardi.
Inoltre, è affascinante constatare il grande equilibrio narrativo con cui alla storia principale Maurizio De Giovanni aggiunge un caso secondario, quello di un'indagine ufficiosa, perché si teme che una bambina sia vittima di violenza. I segni di percosse e pizzicotti sono evidenti, ragion per cui occorre capire chi ne sia l'autore, per fermarlo al più presto. Osservare e agire sono tutt'uno, perché ci sono valori che i Bastardi di Pizzofalcone non sono disposti a mettere in secondo piano. Se in passato hanno saputo chiudere un occhio davanti a «gente tendenzialmente onesta che sopravviveva in maniera disonesta» (p. 95), niente può giustificare violenza su un minore e l'obiettivo di fare chiarezza ha la meglio sui modi per ottenere la verità.
A volte sullo sfondo e altre volte pronta a bucare la pagina e a materializzarsi davanti ai nostri occhi, Napoli si presenta sempre con le sue contraddizioni, col suo fascino, ma anche con tutte le disparità sociali ed economiche che possono portare qualcuno a prosperare e tanti altri alla disperazione. Mai avulsi da un'osservazione attenta della realtà, i romanzi di De Giovanni ambientano in città storie che non sarebbero mai esportabili altrove. E così Angeli gioca con questo titolo che si carica di polisemia nel corso della narrazione. Tante le sfumature, altrettante le ombre.
GMGhioni