Futurama e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Bender, Nietzsche e soci
di Courtland Lewis
Blackie Edizioni, settembre 2021
Traduzione di Matteo Sammartino
pp. 336
€ 19 (cartaceo)
Futurama e la filosofia. Come capire il mondo grazie a Bender, Nietzsche e soci, raccolta di saggi curata da Courtland Lewis e pubblicata in traduzione italiana da Blackie Edizioni, estranea il lettore sin dalla sua copertina. La testa di Richard Nixon, Bender, il dottor Zoidberg, Leela e il professor Farsnworth non sono quelli che conosciamo; attraverso una metamorfosi extraterrestre, i tanto amati personaggi del cartone animato nato dal genio di Matt Groening (padre dei Simpson) vengono tramutati in un Socrate futurista, un Michel Foucault robotico, un Immanuel Kant e una Simone De Bevoir dalle sembianze aliene e un decrepito Friedrich Nietzsche. La domanda che il curatore del volume pone in modo alquanto provocatorio e ironico al lettore è: come può un cartone animato raccontare la filosofia, il nostro presente e il prossimo futuro?
“Futurama” segue le vicende di Fry, fattorino newyorkese senza prospettive e aspirazioni nella vita che, a causa di un incidente in uno strano laboratorio, si ritrova ibernato la notte di Capodanno del 1999 e catapultato nell’anno 3000. La sua nuova casa è una terra che non conosce; è un luogo popolato da alieni, robot, umanoidi, ciclopi, mutanti, animali parlanti (e chi più ne ha più ne metta), in cui lo spazio-tempo è stato piegato dai viaggi interstellari e dalle macchine del tempo, dove la tecnologia ha invaso ogni aspetto della vita umana, modificando le relazioni interpersonali dei suoi abitanti. Un futuro dove, potenzialmente, l’umanità ha la possibilità di riscattarsi, di ritornare sui suoi passi, di rifare le cose in modo migliore. Ma è davvero così?
Di episodio in episodio appaiono i tutti i componenti della Planet Express, coinvolti in una rocambolesca serie di fortunati e sfortunati eventi che intrattengono lo spettatore che si perde insieme ai personaggi in galassie lontane. Tra le risate e le lacrime del pubblico, Bender si convertirà alla robot-religione, Fry si ingegnerà per creare una palla di immondizia per allontanare uno steroide dall’orbita di collisione con la terra, Leela avrà a che fare con le fantasie sessuali di Zap Brannigan, il dottor Zoidberg si mangerà la bandiera della Terra scatenando un guerra galattica, mentre Amy lotterà per i diritti delle unioni tra esseri umani e robot. Proprio perché ogni episodio tocca (con grande ironia) questioni molto attuali, la serie tv offre agli autori dei saggi raccolti in Futurama e la filosofia una ragione per calare la storia del cartone (e con esso, i lettori/spettatori) in contesti di ragionamento critico, filosofico e scientifico di estremo interesse, mostrando le potenzialità che la fantascienza possiede come genere narrativo per ragionare sul nostro presente, sulla nostra identità e sul futuro che ci aspetta.
Attraverso una trama coraggiosa che non si sottrae a temi quali la filosofia, la matematica, la fisica, l’ambiente, l’identità di genere e sessuale, la nozione di “normalità”, la politica e la storia, “Futurama” ha cambiato la percezione degli spettatori su quel che significa immaginare un futuro (e, di conseguenza, come agire sul presente per ottenere o meno quel determinato futuro). In Futurama e la filosofia, gli autori analizzano le problematiche e le questioni etiche che la serie tv solleva; lo spettatore che diventa lettore del volume ha la possibilità di interfacciarsi con riflessioni critiche sul concetto di libertà, sulle questioni ecologiche, sul neoliberalismo e il neocolonialismo, sui disturbi sessuali, sull’identità di genere e l’orientamento sessuale, sulle problematiche sollevate dallo sviluppo (e abuso) della tecnologia, sull’incontro con l’Altro e il Diverso, sul post e transumanesimo. Come scrivono Courtland Lewis e Shaun P. Young nell’introduzione al volume, «far parte di questo libro ti dà quella scossa che darebbe vivere nell’anno 3000, avere per amici alieni e mutanti, salvare la Terra, fare l’amore con un termosifone, diventare imperatore di un pianta, incontrare l’equipaggio di Star Trek, aiutare il Quarto Dottore, superare in astuzia il Robodiavolo» (p. 14).
Futurama e la filosofia fionda il lettore/spettatore oltre quelle dimensioni lontane che il cartone animato ha creato e gli permette di osservare tutte le questioni esistenziali che fermentano sotto il velo di leggerezza e ironia che avvolge la serie tv e che possono essere comprese solo attraverso una delle discipline più antiche di questo mondo: la filosofia.
Nicola Biasio