Rientrare nella Nuvola dell'Eur il 5 dicembre per assistere a Più Libri Più Liberi quest'anno ha avuto un sapore diverso: dopo quasi 2 anni di pandemia tornare a respirare l'odore della carta stampata, a girovagare tra gli stand, chiacchierare con gli editori e chiedere autografi agli scrittori ha il sapore della libertà, di una normalità che avevamo quasi dimenticato e che pareva aver assunto le sembianze di un miraggio.
Tutto questo ho pensato all'ingresso della Nuvola, il Centro Congressi ideato dall'architetto Massimiliano Fuksas che dal 2017 ospita la fiera della piccola e media editoria, e la commozione mi ha travolta quando mi sono voltata ed ho visto la scritta "Più Libri Più Liberi" che svettava sulla teca di cristallo.
Ma lasciamo le lacrime dietro di noi e parliamo finalmente di quanto di bello è accaduto.
Più Libri Più Liberi compie vent'anni e il tema prescelto per questa edizione non può non essere quello della Libertà. Prendo in prestito le parole del comunicato del 21 ottobre, che sono le più giuste per descrivere questa parola:
La Libertà è il tema di quest’anno, il modo più appropriato per celebrare questo momento di rinascita ma anche di nuova condivisione. Un concetto cruciale per le vite di tutte e tutti, che la Fiera dei piccoli e medi editori – non a caso – contiene nel suo stesso nome, nel suo stesso DNA. Un ideale a lungo anelato e, dopo i duri mesi di lockdown, finalmente ritrovato. Ma anche un tema portante di ogni passata edizione, coniugato nelle sue molte possibili declinazioni: le libertà collettive e quelle personali, l’impegno per i diritti civili e politici, la libertà di stampa e di espressione, un dato concreto e irrinunciabile per milioni di persone nel mondo.Ma c’è anche un altro significato: sono proprio i libri che ci liberano e ci elevano. E allora insieme ai grandi ospiti nazionali e internazionali si rifletterà su quali sono stati i libri che ci hanno liberato, rompendo schemi, barriere e tabù.
Da sinistra: Sara Scarafia e l'autrice Stefania Auci |
A tal proposito, non si può fare a meno di pensare a J.R.R. Tolkien (sul sito trovate uno speciale a lui dedicato), celeberrimo autore (tra gli altri) de Il signore degli anelli, trilogia il cui primo volume (La compagnia dell'anello) venne pubblicato per la prima volta in Italia nel 1967 dalla casa editrice Astrolabio: forse non tutti sanno che dietro alle meravigliose pagine scritte dall'autore britannico si celano le terribili esperienze da lui vissute nel corso della prima guerra mondiale, oltre ad argomenti di stringente attualità per lo scrittore, quali la lotta delle suffragette del primo '900.
Un altro bellissimo romanzo distopico del quale si disquisisce nel corso dell'incontro è Il racconto dell'ancella, scritto da Margaret Atwood nel 1985 e tradotto in Italia da Mondadori nel 1988 (il seguito, I testamenti, è stato pubblicato nel 2019 da Ponte alle Grazie), ma tornato prepotentemente alla ribalta grazie alla trasposizione televisiva di questi ultimi anni: ebbene argomenti come la proibizione dell'interruzione volontaria di gravidanza, la sterilità cagionata dall'inquinamento e i governi teocratici parevano dipingere scenari troppo foschi secondo la critica di quasi quarant'anni fa, mentre oggi queste ed altre terribili vicende ci appaiono purtroppo non così lontane e assurde.
Infine lei, la donna che da il proprio nome all'evento: Hermione Granger, protagonista femminile indiscussa della saga ideata da J.K. Rowling (forse la scrittrice preferita di Stefania Auci), prima ragazzina e poi donna discriminata per il suo essere "mezzosangue", ma in grado di esercitare sempre e comunque la sua libertà di scelta. Per la Auci addirittura nell'opera omnia di Harry Potter (il cui primo volume uscì nel in Italia nel 1997 per Salani), vi è una vera e propria apologia della libertà di scelta delle donne, una manifestazione importantissima della volontà di decidere autonomamente da che parte stare.
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Da sinistra: Flavia Fratello, Gaetano Savatteri e Catena Fiorello |
Bellissimi e coinvolgenti sono i ricordi che Catena Fiorello condivide col pubblico della sua nonna paterna, la donna dalla quale ha preso il nome e che le ha insegnato cosa significasse nella Sicilia del '900 avere la forza e autorità per crescere un figlio da sola.
Nel libro di Savatteri possiamo ritrovare i caratteri della famiglia matriarcale sulla quale pare essere fondata quell'isola meravigliosa che è la Sicilia e, come dice Catena Fiorello, percorrendo le pagine de Le siciliane "ci scialeremo moltissimo".
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Restiamo in Sicilia con l'incontro che si tiene nell'Auditorium, nel corso del quale vengono letti e commentati alcuni brani tratti da Todo modo, avvincente libro scritto nel 1974 da Leonardo Sciascia ed edito per la prima volta da Einaudi (oggi da Adelphi) ed al quale l'attore Fabrizio Gifuni presta la voce in occasione del suggestivo audiolibro realizzato dalla Emons per celebrare i 100 anni dalla nascita di Sciascia.
Il commento dell'opera di Sciascia è affidato allo scrittore e giornalista Luigi Manconi, che inizia col dire che gli audiolibri danno vita ad una sorta di "realtà aumentata", ad una ricchezza imprevedibile del testo.
Per quanto riguarda la discussione vera e propria del testo, lo studioso definisce Todo modo un "giallo metafisico", poiché tutto il libro è intessuto del mistero che aleggia attorno al bene ed al male e, in definitiva, alla condizione umana.
Da sinistra: Flavia Gentili, Fabrizio Gifuni e Luigi Manconi |
Vi è spazio anche per citare il bel film che Elio Petri ha tratto da Todo modo nel 1976, ma che, sempre secondo Manconi, è molto divergente dal libro, poiché è più cupo e funereo del testo, in quanto sembra che Petri veda negli esercizi spirituali al centro della narrazione, in quell'aggregazione di un gruppo dirigente la metafora della rovina e del disfacimento della società e delle sue leadership, mentre per il critico nel romanzo pare si possa intravedere in controluce una sorta di "riscatto" della nostra politica.
Il suggestivo incontro su Todo modo costituisce l'ultimo evento al quale assisto per oggi. Dopo aver radunato la moltitudine di libri acquistati, il materiale raccolto sugli incontri ed aver ricaricato il mio bisogno di cultura, mi appresto a raggiungere l'uscita della Nuvola.
Il mio bilancio non può che essere positivo anche per questa edizione di Più Libri Più Liberi: eventi avvincenti, editori cortesi, spazi perfettamente adibiti per gli incontri (ne ho trovati anche di nuovi rispetto agli scorsi anni), ottima selezione di testi commentati, scrittori gentili e disponibili.
Una sola domanda rimane: ce la farò a resistere fino al prossimo anno senza vedere la mia adorata Nuvola nuovamente colma di libri e di parole?
Ilaria Pocaforza