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Un labirinto di errori ricordati: la storia di un immigrato irregolare a Sydney raccontata da Aravind Adiga in “Amnistia”

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Amnistia
di Aravind Adiga
La Nave di Teseo, novembre 2021

Traduzione di Norman Gobetti

pp. 320
€ 19,00 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


L'immigrazione, l'essere indesiderati, la voglia di costruire una nuova vita all'insegna della speranza e della serenità, la voglia di giustizia, i segreti e i ricatti sono alcuni dei temi che l'autore Aravind Adiga fa emergere dalle pagine di Amnistia. Aravind Adiga, vincitore del Man Booker Prize 2008 con il romanzo La tigre bianca, racconta in questo romanzo la storia di Danny, un giovane ragazzo srilankese tamil in fuga dal suo paese di nascita per raggiungere Sydney. Dopo avere tentato di inserirsi nella società australiana con tutte le carte in regola, un giorno Danny percorre una strada che all’apparenza sembra la più semplice e con pochi ostacoli per crearsi una nuova vita lontano dalle conseguenze dello tsunami e della guerra civile scoppiata tra il governo dello Sri Lanka e l'organizzazione Tamil Tigri di Liberazione del Tamil Eelam (LTTE). Tuttavia, dopo svariati tentativi, Danny incontra l’ostacolo più temuto da chi decide di entrare in Australia, l’irregolarità.
Ventotto giorni dopo aver spedito quella mail, divenne prigioniero per sempre a Sydney. (p. 221)
Intrappolato con le sue stesse mani nella fitta rete dell'immigrazione irregolare, Danny cerca di accettare la sua condizione di irregolare, trova rifugio in un ripostiglio di un negozio di alimentari, lavorando contemporaneamente sia per il proprietario di casa sia come uomo delle pulizie. Deve stare però, attento a non esporsi troppo e farsi notare dalle autorità e dalle altre persone della zona sempre all’erta. Dissimula il suo accento estirpando ogni segno di riconoscibilità, adotta lo stile della moda australiana impersonando in pieno lo stereotipo australiano.
La cosa più facile del mondo, diventare invisibile agli occhi dei bianchi, che in ogni caso non ti vedono; molto più difficile diventare invisibile agli occhi delle persone con la pelle scura, che invece ti vedono. Se proprio mi devono vedere, pensava Danny, che almeno mi vedano così - non come un irregolare, terrorizzato e con occhi furtivi, ma come un nativo di Sydney, un uomo con le mèches dorate, con la schiena dritta, con un' insolente indifferenza in ogni cellula del corpo. (p. 68)
Un giorno però, continuare ad essere invisibile diventa un requisito insostenibile. Mentre passa l’aspirapolvere nell’ appartamento di un cliente, Danny scorge dalla finestra un gruppo di poliziotti nell’appartamento di un’altra sua cliente, precipitandosi alla ricerca di informazioni, scopre che è stato commesso un omicidio, di cui lui potrebbe avere informazioni rilevanti per risolvere il caso. Una relazione amorosa segnata dall'infedeltà e dal gioco d'azzardo segnano per sempre la vita di Danny. Da quel momento in poi si trova in un limbo intriso di moralità e individualismo, a metà tra la sete di giustizia e la continua lotta per un futuro nell’invisibilità inseguito dai ricatti dell’assassino. Il conflitto interiore di Danny è scandito di ora in ora, facendo emergere il suo stesso passato intervallato dai flashback per ricostruire il movente dell'omicidio.
Danny era consapevole della mano imperiosa che lo teneva per il polso e lo guidava. Si accorse di venire condotto verso la nicchia più buia al fondo del bancone, riservata ai giocatori più accaniti. Assassino, Uomo delle Pulizie e Cactus si sedettero a un altro tavolo. (p. 188)
Con uno sguardo critico alla condizione degli immigrati all’interno del contesto politico australiano, Adiga disegna il ritratto di un giorno di quotidianità di un immigrato irregolare a Sydney, adottando lo stile joyciano ambientando tutta la vicenda nell’arco di una giornata. In un continuo confronto con chi ce l’ha fatta, con chi è un immigrato regolare di successo, il protagonista del romanzo resiste alle ingiustizie che la società australiana gli presenta: il lavoro precario, le torture dell’ufficio immigrazione che lo accusa di fa parte dell’ LTTE, l’incombente peso di essere scoperto, i commenti razzisti, i ricatti del colpevole dell’omicidio. Avendo alle spalle un interrogatorio realmente avvenuto, documentazioni e interviste di migranti irregolari, Adiga crea uno spaccato concreto, anche se difettoso, di una vita indesiderata, allo stesso tempo vita chiave per fare luce sul reato che la vede coinvolta indirettamente. Questa critica sociale muove i suoi passi all'interno della psiche di Danny, alle prese con una delle scelte più difficili con cui abbia mai avuto a che fare. 

Da questo romanzo sarà anche tratto un film prodotto da Netflix con la regia di Ramin Bahrani.

Barbara Nicoletti